sabato 20 ottobre 2007

Conferenza su Garibaldi a colle di val d'Elsa

Segnalo una bella iniziativa a cui ho collaborato...


20/10/2007
Garibaldi in terra di Siena
Ore 17,30 incontro presso la Biblioteca Comunale :


Giuseppe Garibaldi Presidente Onorario della Società Democratica colligiana:la visita del 1867 alla città.


Interviene Stefano Santini,


seguirà lettura della parte del diario di Francesco Ceramelli Papiani relativa alla visita di Garibaldi a Colle di
Martino Montomoli
con video di Francesco Corsi.
Interessante la lettura del diario di un nobile colligiano dell'ottocento, Ceramelli, che annota così la visita di Garibaldi.
Vi anticipo parte del testo che verrà letto:
18 Agosto
Viene, viene, anzi è venuto, esulti ogni vero Italiano da Colle, che come Serse quando ebbe ospitato in sua corte il profugo Temistocle balzerà stanotte fra il sonno gridando: noi propediam Garibaldi. Muoiano, crepino di stizza i poggibonsesi che invidiandoci cotanto tesoro, sfogano il loro livore nel Corriere dell’Elsa giornale poggibonsese dicendo corna di noi colligiani. Fra le tante metamorfosi che avvengano alla giornata, dovea vederci ancor questa, diventare liberali ultra i colligiani già tenuti al tempo de’ tempi per codini a quei di Poggibonsi proclamati fierissimi liberali nelle cinque parti del mondo, cominciare a puzzar di codini!(...)Entrato nelle stanze Democratiche il Generale si è affacciato al balcone ed ha parlato, ha detto che era passato da qui altra volta ma non s’era fermato che era pressato a far presto (fu quando era inseguito dai tedeschi nel 49) era lieto di rivedere questo paese in altre condizioni, il popolo si istruisse, lavorasse, e così sarebbe in grado di giovare all’Italia, interrotto da una voce che gridava, viva Garibaldi in Campidoglio ha detto lasciamo da parte Roma, è questa una piaga, ma non è venuto ancora il tempo di risanalla.
Altra trasformazione dunque, Garibaldi è diventato moderato. Uscito dalla finestra ha ricevuto le delegazioni che hanno letto i loro indirizzi poi ha fatto un’altra predica in casa alle deputazioni e all’altra gente che erano raccolte nella sala si è rallegrato del titolo di Democratica che ha la società, di cui ha detto gloriarsi esser stato dichiarato Presidente onorario. Voi sapete, ha soggiunto che cosa vuol dire Democratico, ma siccome veggo fra voi dei giovinetti che forse non lo sanno così lo spiegherò loro il significato, Democratico vuol dire onesto. E qui un discorso sull’onestà , tutte cose belle, ma che cosa significa onestà nella testa del Generale?. La conclusione si è che tutti son rimasti contenti ed hanno il cuor nello zucchero. Il Generale finito il parlamento è andato a pranzo, a cui ha invitato a partecipare ancora il Sindaco, e fra le pietanze e i bicchieri ora sono occupati a fare il commento all’onestà. La quale ripeto non si sa quale sia se quella del Ricasoli, o altra sorta d’onestà, qualunque si sia giurerei che non è ciò che fino ad ora era solito dagli uomini chiamarsi con questo nome.
Il pranzo ha avuto luogo in casa del Calosi, e il generale ha percorso in carrozza quel tratto di strada che è fra il locale delle stanze e la casa Calosi scortato dai garibaldini portanti in mano le torce accese, perché il popolo potesse meglio vedere le amate sembianze.
19 Agosto
Stamani alle 6 col solito accompagnamento della Banda e dei Garibaldini il Generale è venuto in Colle alta. E’ andato in carrozza fino alla Porta nuova, poi è andato a far colazione nelle stanze della Società Arnolfo, poi rimontato in carrozza è ito fino in Piazza del Duomo, poi è sceso in piano, ha visitato, dicono, la fabbrica Masson, e se ne è ito per essere nella mattinata a Rapolano, ove fa i bagni. Prediche non ne ha fatte. Parecchie signore alle finestre avevano la camicia rossa per dar nel genio all’eroe, a cui in virtù dell’eroismo perdonano l’esser vecchio e stronco.
20 Agosto
Partito il Generale seguono i commenti dei novellatori su questo strepitoso avvenimento.
A quello disse così, a quell’altro in questa maniera, mangiò la tal pietanza, si coricò alla tal ora, a Tizio dette la mano, a Sempronio fece un sorriso ec ec.
I codini travestiti in questa occasione da liberali si son riconciliati con Garibaldi, e poiché questi fra noi fu molto moderato in discorsi, dicono ora che tutte le diavolerie altre attribuite al povero generale son prette calunnie. Meglio così.
Per me dico che il Generale faccia la parte del burattino che si muove a seconda del volere di chi tiene in mano i fili, quindi penso che non siano da attribuirsi a lui, ne le bestemmie , né i vari discorsi che di quando in quando regala ai suoi uditori.
La figliuola dell’eroe e i bambini non son venuti in borgo. Nella carrozza del Generale era il gran Massimo Buccianti ed altri due del seguito del Generale, uno dei quali credo fosse il Canzio suo genero.
In altra carrozza il Calosi ed altre faccie da via amis stivati come le acciughe in un bariglione. La carrozza dell’eroe era fra una doppia fila di camicie rosse, ossia di garibaldini i quali saltando per mantenersi il passo dei cavalli , parevano tanti diavoletti attorno al gran diavolo, che il Generale con quella faccia barbuta quella sua camicia rossa, e quel cappellaccio di paglia avea qualche cosa di somigliante coll’amico suo Satanasso. Se fossimo stati di carnevale, agevolme(nte) tutto il corteggio sarebbesi creduto una mascherata.

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