ROMA - "Mi dimetto perché tra l'amore per la mia famiglia e il potere scelgo il primo". Clemente Mastella annuncia le sue dimissioni alla Camera con un discorso, ... "Oggi mi dimetto per essere più libero politicamente e umanamente. Mi dimetto per senso dello Stato: avrei potuto restare al mio posto, ma non è possibile che in queste circostanze un ministro resti al suo posto", ha detto Mastella. "Parlo con il dolore - ha esordito il ministro davanti all'aula - di chi sa che, a causa del suo impegno pubblico si trova colpito negli affetti più cari, incredulo e impotente". Mastella ha parlato di sua moglie come di un "ostaggio" preso dai suoi nemici. "Mia moglie - ha aggiunto fermandosi un momento per la commozione - alla quale voglio un mondo di bene e alla quale rinnovo il mio affetto". Il ministro ha raccontato all'assemblea di Montecitorio, che lo ha spesso interrotto con applausi (più numerosi quelli del centrodestra, con qualche esitazione invece sui banchi dell'Italia dei Valori e di settori della sinistra) del suo tentativo di riformare la giustizia italiana che si è scontrato contro l'aperta "ostilità" dei settori più agguerriti della magistratura. "Ho sperato che la frattura tra politica e giustizia potesse essere ricomposta - ha detto Mastella - e per questo ho lavorato giorno e notte; ma sono stato percepito da frange estremiste come un avversario da contrastare o un nemico da abbattere. ... Parlando di intercettazioni, il ministro ha trovato lo spazio per una battuta: "A Potenza, come partito, siamo stati intercettati talmente tante volte che con quelle cifre potremmo superare qualsiasi sbarramento elettorale". ... Quasi un'ovazione, soprattutto dal centrodestra, quando Mastella ha detto: "E' fuori da ogni logica il fatto che quello che fanno i politici è sempre illecito e quello che fanno i magistrati sempre lecito". "Non è possibile - ha aggiunto - che la vita del governo possa appartenere a un pacchetto di mischia giudiziario, senza nemmeno attendere giudizi finali che non si nemmeno come e quando arriveranno". ... Per la conclusione del suo discorso, una citazione di Fedro: "Gli umili soffrono quando i potenti si combattono".
fonte: www.ansa.it /
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Qualche considerazione veramente rapida (perché il post di oggi è un altro):
1) Che tutte le indagini su Mastella (e famiglia a questo punto) si chiudano nel più breve tempo possibile per accertare presenza o meno di reati; altrimenti ha proprio ragione;
2) Che la demagogica retorica sui costi della politica si trasformi in un'azione popolare e responsabile contro TUTTI gli sprechi, TUTTI i costi, TUTTI i cancri che sono nel pubblico e nel parapubblico; che riguardano (in modo maggiore o minore) non solo la politica, ma anche esercito, forze dell'ordine, settori pubblici (sanità, istruzione, appalti...), magistratura appunto, ogni gradino delle scale (dal dipendente pubblico che stranamente sta in malattia quattro volte quello privato al dirigente che guadagna e non lavora), finanza, grandissime aziende... Che questo però non serva ad affossare il pubblico, ma anzi a rivitalizzarlo, a tirarne fuori il buono che c'è (perché ci sono tanti impiegati pubblici, politici, carabinieri, finanzieri che fanno il loro lavoro ONESTAMENTE e si vedono passare davanti chi lo fa DISONESTAMENTE) e a rilanciarlo! Che il pubblico non si riduca a gestire solo quello che è fuori dal mercato e che non interessa quindi al privato (una scuola in un paesino sperduto o in una periferia, un ospedalino, molti servizi).
3) Che il discorso di Mastella serva ad una riflessione seria, ma non a dare il la ad un'azione di interferenza del legislativo o dell'esecutivo sul giudiziario (con un clima del genere, tornasse al governo il centro-destra...);
4) Che si smetta di vedere in televisione i processi; che si possa confidare nella Magistratura; che si possa non mettere alla gogna gli indagati, che, finché non sono condannati, hanno tutto il diritto di continuare ad essere ritenuti presunti innocenti;
5) Permettetemi... Che il Governo non cada!
1 commento:
Piena solidarietà al ministro della giustizia
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