Marie Curie
Il pettegolezzo e l'indagine cognitiva sono legati da un fattore importante: la curiosità propria dell'uomo. Tant'è vero che la conoscenza perde spesso di interesse quando è imposta (mai capitato di un libro imposto come lettura per un'estate che non siete riusciti a leggere, poi riletto nel giorno in cui non avreste mai pensato di leggerlo?).
Entrambe vogliono metodo: ci vuole metodo nel pettegolezzo (connessioni, relazioni, fonti...) e ci vuole metodo nella conoscenza. Forse, oggi, abbiamo abdicato la conoscenza al pettegolezzo. Con una leggerezza storica, con convinzione impressionante. E così "Gente", "chi", "oggi", fanno un gran vendere... E un gran mettere in mostra. Donne che più si spogliano e più sono famose e quindi più guadagnano (come biasimare poi la ragazzina quattordicenne che commercializza con i compagni di classe le proprie immagini discinte? Figlia dei propri padri).
E poi arriva un padrino del commerciale, del commercializzarsi, della commercializzazione (che nel frattempo è stato anche eletto presidente del Consiglio) a lanciare strali nel nome del privato e della privacy, facendo un bel mescolone tra il pettegolezzo (con chi era, dove era, cosa faceva, quale dolce ha mangiato, quanto ha sorriso) e L'INDEGNITA' MORALE (vedi intercettazioni), che diritto conoscere dal momento che un individuo sceglie la vita pubblica. Diritto se c'è rilevanza penale o civile, certo, ma pur sempre un diritto.
Mi sono perso. O forse ci siamo persi? O forse, ancora, più precisamente, non ci siamo mai trovati?
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