martedì 11 settembre 2007

V-day: parlarne è d'obbligo.......

Premetto che rispetto Grillo, che riesce sempre a far riflettere. Premetto anche, però, che questo è un post politicaly-uncorrect. Perché parla male di uno di cui tutti parlano bene a parte quelli antipatici. E non volevo essere antipatico... :-)

Che fresca tristezza a vedere trecentomila persone in piazza a firmare per proposte di legge popolare portate avanti dall'urlante comico emiliano... Da una parte il fatto positivo in sé di una società civile che si muove spontaneamente e per qualcosa di concreto, ma la "fresca tristezza" non sta nel fatto in sé. Bensì nel metodo. E nel merito.
Metodo: "v" day; già nel nome, non è una manifestazione da Grillo, ma direi più da comico di una tv locale, magari pure di destra; già nel nome è palese il populismo qualunquista che nasce alla base;
Merito:
1) Divieto di candidature per i condannati: a parte la proposta non chiara sui gradi di giudizio, bisogna aver ben presente che viviamo in uno stato di diritto e che uno, quando ha scontato il suo debito con la società, è un cittadino libero; mi dispiace per Grillo, ma non ci marchiano come nel medioevo... Si dovrebbe parlare di un codice etico dei partiti che vieti a chi ha avuto condanne definitive di candidarsi, perché stabilirlo per legge credo sia anche anti-costituzionale: io, per quel poco che posso fare, mi batterò perché il Partito Democratico adotti questa norma; ma di certo non mi posso battere perché diventi legge (se uno fa un furto a diciott'anni perché è disperato o perché sbaglia, e sta quattro mesi in carcere per questo, allora deve essere interdetto per tutta la vita da possibili candidature?);
2) Divieto di più di due mandati, con valore retroattivo; a parte il fatto che la legge solitamente non è retroattiva, ma Beppe Grillo lo sa e, se lo sa, perché non l'ha detto che i Democratici di Sinistra, ad esempio, hanno adottato da tempo nel proprio statuto interno l'impossibilità di candidarsi per più di due volte nelle camere? (a parte le eccezioni direi ovvie: non si può certo ogni dieci anni stravolgere tutto o tener fuori uno che probabilmente farà il ministro);
3) Preferenze alle elezioni: giusta la legge di iniziativa popolare, ma ricordiamoci CHI ha fatto una legge elettorale senza preferenze e, magari, la prossima volta ricordiamoci di dare una maggior maggioranza alla parte che voleva una legge con le preferenze! Comunque su quest'ultimo punto, se avessi potuto, sarei andato a firmare nel serpentone grilliano.
E' da tempo che Beppe Grillo assurge a rappresentante-vate-subcomandante di una parte consistente degli italiani. E questo è il segnale più forte che è venuto da quella giornata. Io sono contento, badate bene, che ci sia Grillo, e penso che ascoltarlo sia una cosa positivissima. Riesce ad essere pungolo e stimolo. Però bisogna stare attenti a non essere ipocriti: si dice sempre che la classe politica è negativa e pessima, ma non ci si ricorda mai che SIAMO NOI CITTADINI A VOTARE I NOSTRI RAPPRESENTANTI IN PARLAMENTO? Come può migliorare la politica se più di un quarto dei votanti vota Berlusconi? Se non si vogliono pregiudicati in Parlamento, si vota un partito che non candida pregiudicati; e di sicuro i pregiudicati non ci saranno! Se non si vogliono più di due mandati, si vota un partito che ha nel suo statuto l'obbligo dei due mandati! Se si vogliono le preferenze, si vota un partito che le perora! O si lotta all'interno di un partito perché sia così! Stiamo attenti: i partiti sono il sale della partecipazione democratica! Che Grillo si legga qualche libro di storia! Certo, i partiti hanno tantissimi problemi e spesso sono fucina di interessi oscuri e quant'altro. Nessuno lo nega. Però non guardiamo la medaglia solo da un lato, altrimenti è tutto troppo semplice! Grillo, quando parla, sembra parli di una monarchia, dove non siamo noi a scegliere i "politici", e il nostro compito è solo abbatterli!Se si guarda la questione da entrambi i lati, una politica incrostata e ferma e una cittadinanza che continua a votarsela, la questione è molto più drammatica! Così non basta più un liberatorio e catartico "vaffa..." gridato contro chiunque, perché così, invece, bisogna guardare negli occhi la persona che si ha accanto e, peggio, guardare dentro se stessi! perché chi ci governa è lo specchio di come siamo noi, di come è la nostra società.

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