Era da tanto tempo che volevo leggere quel famoso romanzo-scandalo del 2003: "Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire". Pensavo di trovarci la difficile condizione dei ragazzi oggi, la difficoltà dei sentimenti e della propria storia di vita... Pensavo di avvincermi in una storia che pure aveva venduto tantissimo... Invece, niente di tutto questo. Un pessimo diario dal punto di vista letterario: sprazzi di buona scrittura si trovano al massimo in tre o quattro passaggi. I registri del diario sono disaccordati e di fatto ci sono molte forzature per mantenere l'unità narrativa. Gli stessi racconti delle varie pagine di diario non sembrano affatto scritti dopo una certa esperienza, ma paiono racconti in presa diretta. Di fatto, il romanzo-diario è una falsa-autobiografia sessuale, peraltro scarsamente credibile. Manca una unità di racconto e la trama è banale e scontata. Una specie di romanzo di formazione settecentesco cui però manca tutto quello che non riguardi l'aspetto sessuale. Alcuni hanno tentato il confronto col De Sade: niente di più sbagliato. Di De Sade manca praticamente tutto, compresa la capacità narrativa. Peccato. Mi aspettavo ben altro. Invece, mi interessa il tema de "In nome dell'amore", ultimo e terzo romanzo della giovane scrittrice siciliana. Ha venduto pochissime copie, ma il tema è interessante. L'unica scusante per l'autrice, che pure manifesta sprazzi di buona letteratura, è l'utilizzo del romanzo fatto da media e case editrici: un caso letterario. E basta. Insomma, lettura inutile e sconsigliata. Vediamo però l'ultimo libro.
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1 commento:
Si poteva facilmente intuire la bassezza di tale lettura, ma come mi hanno insegnato: per criticare bisogna conoscere.
Beh che dire!
La tua recensione sul libro Niccolò, non fa altro che rafforzare la mia prevenuta intuizione.
Grazie per esserti sacrificato!!!
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