Cambiare... Noi ci proviamo.
venerdì 28 settembre 2007
Pd: è tempo di buona politica, ecco la lista Democratici con Veltroni
Maria Falcone, Ennio Morricone, Eva Cantarella, Amos Luzzatto. Con Piero Fassino, Francesco Rutelli, Massimo D’Alema, Beppe Fioroni, Linda Lanzillotta, Barbara Pollastrini, Vittoria Franco. Ecco la lista Democratici con Veltroni, lista che riassume nello slogan "E’ tempo di buona politica" l’impegno ad arricchire la migliore esperienza politica italiana con i più innovativi contributi della società civile.“Una lista di grande apertura e respiro – dicono i promotori -, che porterà nell’Assemblea Costituente un gran numero forze vive ed energie trainanti della società italiana”.Accanto ai nomi dei ministri Bersani, Chiti e Gentiloni, ci sono rappresentanti del mondo della cultura, come Massimiliano Fuksas, Francesca Sanvitale, Aldo Schiavone, Enzo Cheli e Salvatore Veca, dello spettacolo, come Pamela Villoresi e Neri Marcorè, dell’impresa, come Marina Salomon e Massimo Carraro, nomi della Resistenza e dell’impegno come l’ex deportato Piero Terracina. La lista, come dicono i promotori, “nasce dalla confluenza delle culture politiche del riformismo italiano, fondative dell’Ulivo, che hanno dato avvio alla costituente del Partito Democratico, e dall’incontro fecondo con l’associazionismo, il mondo del lavoro, delle professioni, della cultura, dell’impegno civile”.Ecco quindi il significato di una lista che ha tra i propri candidati non solo i coordinatori di Ds e Margherita Maurizio Migliavacca e Antonello Soro, e i vicepresidenti dei deputati e dei senatori dell’Ulivo Marina Sereni, Gianclaudio Bressa e Nicola Latorre, ma anche l’architetto Vittorio Gregotti e lo scrittore Marco Lodoli. Non solo il presidente della Commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci, i senatori Marco Follini e Goffredo Bettini, e il presidente della Commissione Sanità del Senato Ignazio Marino, ma anche il regista Giuliano Montaldo e lo scrittore Valerio Massimo Manfredi.La lista, che sostiene la candidatura di Walter Veltroni a segretario nazionale del Partito Democratico, si riconosce “nel profilo ideale e programmatico indicato da Veltroni a Torino. Vogliamo fare del Partito Democratico – si legge nella dichiarazione di intenti - il grande campo sociale e politico dell’innovazione e del cambiamento, capace di ridare speranza e voglia di impegnarsi a tanta parte della popolazione italiana”.“Vogliamo costruire – è infine il messaggio dei Democratici con Veltroni - un Partito Democratico forte e popolare, dove ognuno conta davvero e le decisioni sono trasparenti, capace di dare voce alle speranze delle nuove generazioni”.
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giovedì 27 settembre 2007
"Per sostenere i candidati Sg dobbiamo prendere voti al di fuori dei bacini tradizionali"
"Le liste si sono chiuse e credo la Sinistra Giovanile senese sia ben rappresentata. Nel collegio valdelsa, dove insistevano le candidature del segretario provinciale e del responsabile nazionale reti universitarie, abbiamo raggiunto un ottimo risultato, candidando quattro giovani. Oltre a noi, c'è anche la candidatura di Fabio Panci, che è il giovanissimo responsabile organizzazione del partito. La candidatura di Carolina rappresenta quella candidatura di punta che avevamo richiesto. Abbiamo poi un'altra rappresentanza eleggibile all'undicesimo posto della lista regionale, infine la candidatura in ultima posizione di Luisa La Placa. Infine, al nazionale la candidatura di Donato Montibello all'ottavo posto al nazionale ci porta ad una mobilitazione significativa. Sul collegio che insiste verso Grosseto è positiva la candidatura di Lavinia Antichi, la più giovane candidata della provincia. Sulla Valdichiana, invece, non possiamo certo dirci soddisfatti: il lavoro enorme portato avanti in questi ultimi due anni da Andrea Biagianti e dai compagni della valdichiana poteva essere meglio valorizzato. La quattordicesima posizione di Andrea, comunque, è segnale, vista la scarsità di uomini DS della valdichiana, di un riconoscimento al nostro lavoro. Anche questa candidatura, come quella di Donato e Luisa, ci impegnano a lavorare moltissimo per evitare che queste sei candidature si traducano in pochissimi eletti. Il sistema elettorale ci permette di eleggere anche persone alle ultime posizioni; di certo non dipende solo da noi, ma moltissimo passerà dal nostro lavoro se la lista DEMOCRATICI CON VELTRONI e quindi i nostri candidati avranno un bel risultato" N.G.
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mercoledì 26 settembre 2007
La Sinistra Giovanile propone un documento alla lista "Democratici Uniti per Veltroni"
Si è detto spesso che la Sinistra Giovanile vuol parlare di contenuti, soprattutto ora che siamo vicini al 14 ottobre. Ecco quindi il primo contributo sottoposto alla lista "Democratici uniti per Veltroni": Documento sottoposto dalla Sinistra Giovanile alla Direzione provinciale dei Democratici di Sinistra del 17 Settembre 2007 La Sinistra Giovanile provinciale di Siena ha presentato una rosa di nomi per contribuire alla lista “Democratici uniti per Veltroni”. Si vuole così dare un contributo di innovazione e rinnovamento che si affianchi alla necessaria esperienza e a chi da tempo si sta dedicando alla crescita del nostro partito e alla nascita del nuovo Partito Democratico. La Sinistra Giovanile propone di sottoporre poi un documento ai candidati della lista che lo vorranno sottoscrivere per caratterizzare in senso innovativo la lista stessa. In questa direzione provinciale, la Sinistra Giovanile propone l’approvazione di questo documento come una brevissima traccia e un libero contributo alla lista “Democratici uniti per Veltroni”. Il Partito Democratico rappresenta una irrinunciabile occasione soprattutto per le giovani generazioni, che in questa fase hanno il diritto ed il dovere di essere protagoniste. Quelle che hanno sostenuto l’Ulivo, quelle che oggi come mai hanno bisogno allo stesso tempo di ideali e concretezza. Di parole e fatti inscindibilmente legati. Vogliamo portare soltanto alcuni temi che possono essere alla base di una elaborazione politica per la lista: 1. Il Partito Democratico sarà un partito a sostegno della Laicità dello Stato e che si fa forte dei contributi dei suoi aderenti; proprio per fare questo dovrà essere un partito laico e che sa sublimare le tradizioni che ne nutrono le radici; 2. Il lavoro non è soltanto il mezzo per procurarsi il sostentamento, ma è anche la realizzazione personale, il dare alla società il meglio delle proprie potenzialità, una dimensione di vita; soprattutto le giovani generazioni, invece, vivono il cosiddetto lavoro “precario” e la precarietà rischia di non essere più soltanto uno status lavorativo limitato nel tempo, anzi rischia di diventare uno status che caratterizza una determinata condizione di vita; il Partito Democratico dovrà impegnarsi nel rappresentare tutti i giovani precari, che oggi non trovano adeguata rappresentanza; 3. L’ambiente è una frontiera della politica moderna su cui il Partito Democratico dovrà saper porsi in modo chiaro, inequivocabile, deciso e radicale; la questione dell’ambiente rischia di cambiare la nostra stessa concezione di futuro, restituendola alla paura in un’incertezza che recupera elementi primordiali; il Partito Democratico dovrà essere un partito che conosce e sa affrontare il problema approfonditamente; 4. Il Partito Democratico dovrà porsi con forza a sostegno dell’istruzione pubblica, tutta l’istruzione pubblica, perché sa considerare l’educazione come la base irrinunciabile di un paese civile nella piena attuazione dell’articolo 34 della Costituzione italiana; inoltre, il mondo del sapere e della ricerca dovrà essere al centro delle linee programmatiche del nuovo partito perché il futuro del paese dipende dalla sua capacità di innovazione e di crescita culturale; 5. La provincia di Siena, con la sua grandissima tradizione di radicamento e partecipazione, dovrà saper portare nelle Assemblee costituenti le proprie esperienze; in tal modo, potrà spingere per un partito che sia radicato territorialmente e coinvolga i singoli in modo flessibile e concreto; 6. Il Partito Democratico dovrà saper avvalersi veramente e concretamente dei nuovi mezzi di comunicazione e di coinvolgimento decisionale; 7. Il Partito Democratico dovrà saper aggiornare l’agenda politica puntando sulla cooperazione internazionale; ciò che accade non molto lontano da noi, nel cosiddetto terzo o nel cosiddetto quarto mondo, è una situazione immorale, inaccettabile per qualsiasi coscienza degna di questo nome; per questo l’agenda politica del Partito Democratico deve aggiornarsi in tal senso; 8. Il Partito Democratico dovrà saper dare risposta a tutti quei movimenti che, nascendo da sincera passione civile, rischiano di scivolare nel populismo o nella demagogia; la domanda dei cittadini di una politica trasparente e onesta deve trovare rappresentanza nel Partito Democratico, che si dovrà fare portavoce di questa richiesta di rinnovamento; perciò il Partito Democratico si deve impegnare a portare avanti la redazione di un codice etico sottoscritto da tutti i suoi esponenti e da tutti i suoi candidati.
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sabato 22 settembre 2007
Alcune citazioni di Beppe Grillo
Il meglio di... Beppe Grillo
La banca ha fiducia in te, dicono gli slogan. Ma poi ti chiedono i documenti per accettare i tuoi soldi e ti prestano una biro legata a una catenella...
La cena in Cina... c'erano tutti i socialisti, con la delegazione, mangiavano... A un certo punto Martelli ha fatto una delle figure più terribili... Ha chiamato Craxi e ha detto: "Ma senti un po', qua c'è un miliardo e son tutti socialisti?". E Craxi ha detto: "Si, perché?". "Ma allora se son tutti socialisti, a chi rubano?". (dal monologo durante la settima puntata di Fantastico 7, 15 novembre 1986; celeberrima!)
L'Italia è il paese dei furbi. Ieri ero a Roma, sono salito su un autobus e ho timbrato il biglietto: tlic tlac. Il guidatore si è girato e ha detto: "Cazzo è 'sto rumore?".
Vent'anni fa ho fatto una pubblicità. Ma poi ho capito alcune cose sulla pubblicità. Quindici anni fa me la prendevo con i politici. Ma poi ho capito alcune cose sull'economia. Dieci anni fa finivo i miei spettacoli sfasciando un computer a mazzate. Ma poi ho capito alcune cose sui computer e su internet. Oggi la pubblicità sembra uno dei mali peggiori, l'economia la vera padrona della politica, internet uno dei pochi spiragli per difendersi e per ridare alla politica lo spazio che l'economia le ha rubato.
Voglio fare un appello! Mi sono montato la testa! Voglio fare un appello a Dio! Dio vieni giù! Ma non mandare più tuo figlio! Vieni tu di persona per favore! Queste non sono più cose da ragazzi! Aspettiamo che vieni tu.
antipoliticamente politico
Beppe Grillo ha annunciato che per avere il "marchio di garanzia" per le sue liste, tra i requisiti, c'è quello di non essere iscritti ad un partito politico. Ha detto anche che i partiti sono il cancro della democrazia. Bene. Purtroppo studio (poco purtroppo in questo periodo) storia. I partiti sono stati un veicolo di partecipazione e maturazione degli italiani come pochi. I partiti sono anche stati meccanismi di clientela strutturati capillarmente nel territorio e nelle istituzioni. Ecco. Da qui nasce un ragionamento lungo e ragionato, per l'appunto, che può portare a diverse conclusioni. La recisa condanna di Beppe Grillo, invece, porta ad una foga anti-partiti che, di fatto, ne vorrebbe la cancellazione. Benissimo.
Allora proviamo ad estremizzare:
1. I politici sono una casta che ruba i soldi e conserva il proprio potere (ah, non ricordiamoci che ce li votiamo, sennò il discorso si complica!); soluzione: eliminare la casta politica azzerando, oltre agli inutili (e troppi in Italia), privilegi anche gli indennizzi, le pensioni, i viaggi gratis, i pranzi sottocosto;
2. Gli organismi istituzionali (stato, regioni, etc.) sono troppo affollati: soluzione: riduciamone drasticamente il numero;
3. I sindaci (penso quindi anche presidenti di provincia etc.) sono "pezzi di" escremento e "funzionaretti di partito; soluzione: chiediamo le dimissioni a tutti gli ottomila sindaci;
4. I partiti sono un cancro tanto che chi vi è iscritto non dovrebbe candidarsi in una lista "pulita" ed "onesta"; soluzione: eliminiamo i partiti e lasciamo l'iniziativa a liste civiche che nascono spontaneamente;
5. Internet rappresenta un valido mezzo di coinvolgimento e organizzazione delle masse (vi ricordate Grillo che prende a mazzate il computer? Altre storie); soluzione: impostiamo l'organizzazione dell'opinione pubblica tutta quanta su internet;
6. I condannati (ma non solo...) non devono più candidarsi alle elezioni di ogni livello (secondo me, dovrebbero essere i cittadini a non votarli, comunque...); soluzione: interdiciamo le candidature pubbliche a tutti i condannati (naturalmente dal furto di pesche al reato finanziario; ah, cancelliamo anche un momento dalla testa Beccaria e l'idea di debito con la società da ripagare e non "peccato" che resta appiccicato addosso quasi la terra fosse l'inferno o il paradiso);
Per ora mi fermo qui. Mettete insieme tutte le soluzioni. Ecco fatto. La democrazia dove finisce? O meglio, non si rischia di avere uno stato post-liberale alleggerito e a partecipazione intermittente? (ah, vi ricordo: i ministri e i parlamentari pre-fascisti non percepivano stipendio per la loro carica; siete stupiti fossero tutti ricchi o nobili? Siete stupiti che il primo parlamentare socialista, Andrea Costa, percepiva stipendio pagato dal partito e dai compagni? Era meglio se il partito non c'era e Andrea Costa lo faceva gratis? Oppure se si faceva finanziare da qualche imprenditore buonanima?).
Il problema di fondo, a mio parere, è la produttività dell'apparato pubblico. Mi spiego meglio: se un Parlamentare prendesse anche 1000 euro al mese, ma non si reca mai in aula, non partecipa alle commissioni e esercita altra professione, sarebbero spesi bene? A mio parere no. Un parlamentare, per restare sull'argomento, può anche prendere 4000 o 5000 euro al mese, perché, se veramente fa il suo lavoro, li merita. Inoltre, se, come hanno fatto i Democratici di Sinistra, tutti i partiti limitassero a due mandati la permanenza in parlamento (istituirla per legge può essere rischioso: al massimo si può istituire una quota di eccezione del 5% sui due mandati al massimo), un Parlamentare può anche guadagnare 4000 o 5000 euro al mese. I problemi sono altri, e non parlarne ci fa fare il gioco di chi se ne approfitta: io proporrei un codice etico per gli eletti a tutti i livelli. In tale codice etico, i controlli dovrebbero essere strettissimi su produttività concreta, partecipazione e capacità propositiva alle assemblee istituzionali, capacità di tenere contatto con il proprio elettorato...
I discorsi sarebbero tanti e lunghi.
Di base credo che per cambiare la politica bisogna cambiare noi stessi e i nostri concittadini. Da qui parte la riforma della politica: dal parlare, dal discutere, dal crescere, dall'educare, dal comunicare il senso di comunità, di poter fare insieme, di poter crescere insieme.
Un'ultima cosa: il 14 ottobre nasce il Partito Democratico. Io aderisco convinto e con la volontà di farne un partito moderno che sa interpretare molte delle cose che anche Grillo dice, soprattutto in materia di moralità della politica. Se non riuscirà, sarà anche colpa di chi poteva esserci e non ha voluto. Sarò un illuso, ma credo ancora nella capacità delle persone di partecipare sinceramente. Sarò un illuso, forse perché non vedo altre strade. Sarò un illuso, ma il 14 ottobre andrò a votare.
Comunque Beppe Grillo va ringraziato veramente per una cosa fondamentale: ci sta facendo tutti riflettere un po'. Andate a vederlo, scavate sotto le parole forti, valutate bene, commentate...
saluti.
giovedì 20 settembre 2007
La Breccia di Porta Pia
Alcuni giorni prima dell'attacco una lettera redatta dal re Vittorio Emanuele II venne consegnata a Papa Pio IX. Con l'epistola, in maniera velata e discreta, si avvisava dell'imminente attacco che un reparto dell'esercito italiano stava per portare all'Urbe. Si narra che il Papa leggendone il contenuto sia rimasto profondamente turbato e che addirittura sia sbottato in uno scatto d'ira e che abbia dichiarato veementemente a chi intorno: "Non entreranno! ".
Dopo tre giorni di inutili attese (durante i quali si attese invano la dichiarazione di resa), la mattina di quel giorno (intorno alle nove) l'artiglieria dell'esercito italiano, guidato dal generale Raffaele Cadorna, aprì una breccia di circa trenta metri nelle mura delle città, accanto a Porta Pia, che consentì a due battaglioni (uno di fanteria, l'altro di bersaglieri) di occupare la città.
Pare che mentre la prima squadra di bersaglieri varcasse la breccia, già il generale papalino Kanzler fosse presso il quartier generale di Cadorna per trattare una pacifica resa.
Il Papa tuttavia condannò aspramente quell'atto di prepotenza con cui la Curia Romana vide sottrarsi il secolare dominio su Roma. Egli infatti si ritirò nel Vaticano rifiutando di riconoscere il nuovo stato e dichiarandosi, fino alla morte, " prigioniero politico ". Anche quando il parlamento italiano approvò la Legge delle Guarentigie in data 13 maggio 1871, il ponteficie rimase intransigente e restio a qualsiasi compromesso con l'Italia, se non quello di riavere in mano Roma. Questa situazione, indicata come " Questione Romana ", perdurò fino ai Patti Lateranensi del 1929. (da http://www.wikipedia.it/)
Dopo tre giorni di inutili attese (durante i quali si attese invano la dichiarazione di resa), la mattina di quel giorno (intorno alle nove) l'artiglieria dell'esercito italiano, guidato dal generale Raffaele Cadorna, aprì una breccia di circa trenta metri nelle mura delle città, accanto a Porta Pia, che consentì a due battaglioni (uno di fanteria, l'altro di bersaglieri) di occupare la città.
Pare che mentre la prima squadra di bersaglieri varcasse la breccia, già il generale papalino Kanzler fosse presso il quartier generale di Cadorna per trattare una pacifica resa.
Il Papa tuttavia condannò aspramente quell'atto di prepotenza con cui la Curia Romana vide sottrarsi il secolare dominio su Roma. Egli infatti si ritirò nel Vaticano rifiutando di riconoscere il nuovo stato e dichiarandosi, fino alla morte, " prigioniero politico ". Anche quando il parlamento italiano approvò la Legge delle Guarentigie in data 13 maggio 1871, il ponteficie rimase intransigente e restio a qualsiasi compromesso con l'Italia, se non quello di riavere in mano Roma. Questa situazione, indicata come " Questione Romana ", perdurò fino ai Patti Lateranensi del 1929. (da http://www.wikipedia.it/)
Credo non sia una bella cosa che il 20 settembre non sia festa nazionale, in quanto segna la conclusione del processo di unificazione dell'Italia... Comunque penso tutti i patrioti e coloro che hanno senso civico possano annoverare questa data...
mercoledì 19 settembre 2007
Cappuccetto Rosso e gli insoliti sospetti: un film carino
L'unico personaggio che vale una vera menzione è la capra, anzi "il capro", che, colpito da un incantesimo, può soltanto cantare e non parlare. Anche gli altri personaggi, però, risultano coerenti e divertenti. La trama è semplice e ricalca, come è chiaro dal titolo, "i soliti sospetti": si parte dalla situazione finale di un crimine, con in una stanza misteriosamente ed improvvisamente raccolti i personaggi principali. Questi saranno interrogati uno ad uno ed ognuno darà la propria versione della giornata. Cappuccetto Rosso, la nonnina imprevedibile, il lupo ed uno strano spaccalegna tedesco. Il tutto per risalire al colpevole del furto delle ricette delle leccornie del bosco. Si scoprirà chi è. Carino. Ma senza un vero colpo di scena come "i soliti sospetti". Film però da vedere perché passa in un attimo, e perché il "capro" vale tutto il film. E anche il personaggio del lupo è simpatico.
martedì 18 settembre 2007
Bisogno di spiritualità: da Gibran
"La tenerezza e la gentilezza non sono segni di debolezza e di disperazione, bensì manifestazioni di forza e determinazione"
"Chi di noi presta ascolto all'inno del ruscello quando parla la tempesta?"
"Il migliore fra gli uomini è colui che arrossisce quando lo lodi e rimane in silenzio quando lo diffami".
"Chi ha bisogno di incitamento per fare una azione nobile non riuscirà a farla mai".
"E' strano che la virtù mi procuri solo danni mentre la malvagità non mi abbia mai recato svantaggi. Eppure persevero entusiasta nella virtù".
"Chi di noi presta ascolto all'inno del ruscello quando parla la tempesta?"
"Il migliore fra gli uomini è colui che arrossisce quando lo lodi e rimane in silenzio quando lo diffami".
"Chi ha bisogno di incitamento per fare una azione nobile non riuscirà a farla mai".
"E' strano che la virtù mi procuri solo danni mentre la malvagità non mi abbia mai recato svantaggi. Eppure persevero entusiasta nella virtù".
sabato 15 settembre 2007
giovedì 13 settembre 2007
Octavio Paz
"Dopo la creazione il poeta rimane solo; sono altri e non lui, i lettori, che ora stanno per creare se stessi nel ricreare l'opera poetica"
Octavio Paz
www.diariodipoesia.it (andate a vedere...)
Octavio Paz
www.diariodipoesia.it (andate a vedere...)
martedì 11 settembre 2007
V-day: parlarne è d'obbligo.......
Premetto che rispetto Grillo, che riesce sempre a far riflettere. Premetto anche, però, che questo è un post politicaly-uncorrect. Perché parla male di uno di cui tutti parlano bene a parte quelli antipatici. E non volevo essere antipatico... :-)
Che fresca tristezza a vedere trecentomila persone in piazza a firmare per proposte di legge popolare portate avanti dall'urlante comico emiliano... Da una parte il fatto positivo in sé di una società civile che si muove spontaneamente e per qualcosa di concreto, ma la "fresca tristezza" non sta nel fatto in sé. Bensì nel metodo. E nel merito.
Metodo: "v" day; già nel nome, non è una manifestazione da Grillo, ma direi più da comico di una tv locale, magari pure di destra; già nel nome è palese il populismo qualunquista che nasce alla base;
Merito:
1) Divieto di candidature per i condannati: a parte la proposta non chiara sui gradi di giudizio, bisogna aver ben presente che viviamo in uno stato di diritto e che uno, quando ha scontato il suo debito con la società, è un cittadino libero; mi dispiace per Grillo, ma non ci marchiano come nel medioevo... Si dovrebbe parlare di un codice etico dei partiti che vieti a chi ha avuto condanne definitive di candidarsi, perché stabilirlo per legge credo sia anche anti-costituzionale: io, per quel poco che posso fare, mi batterò perché il Partito Democratico adotti questa norma; ma di certo non mi posso battere perché diventi legge (se uno fa un furto a diciott'anni perché è disperato o perché sbaglia, e sta quattro mesi in carcere per questo, allora deve essere interdetto per tutta la vita da possibili candidature?);
2) Divieto di più di due mandati, con valore retroattivo; a parte il fatto che la legge solitamente non è retroattiva, ma Beppe Grillo lo sa e, se lo sa, perché non l'ha detto che i Democratici di Sinistra, ad esempio, hanno adottato da tempo nel proprio statuto interno l'impossibilità di candidarsi per più di due volte nelle camere? (a parte le eccezioni direi ovvie: non si può certo ogni dieci anni stravolgere tutto o tener fuori uno che probabilmente farà il ministro);
3) Preferenze alle elezioni: giusta la legge di iniziativa popolare, ma ricordiamoci CHI ha fatto una legge elettorale senza preferenze e, magari, la prossima volta ricordiamoci di dare una maggior maggioranza alla parte che voleva una legge con le preferenze! Comunque su quest'ultimo punto, se avessi potuto, sarei andato a firmare nel serpentone grilliano.
E' da tempo che Beppe Grillo assurge a rappresentante-vate-subcomandante di una parte consistente degli italiani. E questo è il segnale più forte che è venuto da quella giornata. Io sono contento, badate bene, che ci sia Grillo, e penso che ascoltarlo sia una cosa positivissima. Riesce ad essere pungolo e stimolo. Però bisogna stare attenti a non essere ipocriti: si dice sempre che la classe politica è negativa e pessima, ma non ci si ricorda mai che SIAMO NOI CITTADINI A VOTARE I NOSTRI RAPPRESENTANTI IN PARLAMENTO? Come può migliorare la politica se più di un quarto dei votanti vota Berlusconi? Se non si vogliono pregiudicati in Parlamento, si vota un partito che non candida pregiudicati; e di sicuro i pregiudicati non ci saranno! Se non si vogliono più di due mandati, si vota un partito che ha nel suo statuto l'obbligo dei due mandati! Se si vogliono le preferenze, si vota un partito che le perora! O si lotta all'interno di un partito perché sia così! Stiamo attenti: i partiti sono il sale della partecipazione democratica! Che Grillo si legga qualche libro di storia! Certo, i partiti hanno tantissimi problemi e spesso sono fucina di interessi oscuri e quant'altro. Nessuno lo nega. Però non guardiamo la medaglia solo da un lato, altrimenti è tutto troppo semplice! Grillo, quando parla, sembra parli di una monarchia, dove non siamo noi a scegliere i "politici", e il nostro compito è solo abbatterli!Se si guarda la questione da entrambi i lati, una politica incrostata e ferma e una cittadinanza che continua a votarsela, la questione è molto più drammatica! Così non basta più un liberatorio e catartico "vaffa..." gridato contro chiunque, perché così, invece, bisogna guardare negli occhi la persona che si ha accanto e, peggio, guardare dentro se stessi! perché chi ci governa è lo specchio di come siamo noi, di come è la nostra società.
Che fresca tristezza a vedere trecentomila persone in piazza a firmare per proposte di legge popolare portate avanti dall'urlante comico emiliano... Da una parte il fatto positivo in sé di una società civile che si muove spontaneamente e per qualcosa di concreto, ma la "fresca tristezza" non sta nel fatto in sé. Bensì nel metodo. E nel merito.
Metodo: "v" day; già nel nome, non è una manifestazione da Grillo, ma direi più da comico di una tv locale, magari pure di destra; già nel nome è palese il populismo qualunquista che nasce alla base;
Merito:
1) Divieto di candidature per i condannati: a parte la proposta non chiara sui gradi di giudizio, bisogna aver ben presente che viviamo in uno stato di diritto e che uno, quando ha scontato il suo debito con la società, è un cittadino libero; mi dispiace per Grillo, ma non ci marchiano come nel medioevo... Si dovrebbe parlare di un codice etico dei partiti che vieti a chi ha avuto condanne definitive di candidarsi, perché stabilirlo per legge credo sia anche anti-costituzionale: io, per quel poco che posso fare, mi batterò perché il Partito Democratico adotti questa norma; ma di certo non mi posso battere perché diventi legge (se uno fa un furto a diciott'anni perché è disperato o perché sbaglia, e sta quattro mesi in carcere per questo, allora deve essere interdetto per tutta la vita da possibili candidature?);
2) Divieto di più di due mandati, con valore retroattivo; a parte il fatto che la legge solitamente non è retroattiva, ma Beppe Grillo lo sa e, se lo sa, perché non l'ha detto che i Democratici di Sinistra, ad esempio, hanno adottato da tempo nel proprio statuto interno l'impossibilità di candidarsi per più di due volte nelle camere? (a parte le eccezioni direi ovvie: non si può certo ogni dieci anni stravolgere tutto o tener fuori uno che probabilmente farà il ministro);
3) Preferenze alle elezioni: giusta la legge di iniziativa popolare, ma ricordiamoci CHI ha fatto una legge elettorale senza preferenze e, magari, la prossima volta ricordiamoci di dare una maggior maggioranza alla parte che voleva una legge con le preferenze! Comunque su quest'ultimo punto, se avessi potuto, sarei andato a firmare nel serpentone grilliano.
E' da tempo che Beppe Grillo assurge a rappresentante-vate-subcomandante di una parte consistente degli italiani. E questo è il segnale più forte che è venuto da quella giornata. Io sono contento, badate bene, che ci sia Grillo, e penso che ascoltarlo sia una cosa positivissima. Riesce ad essere pungolo e stimolo. Però bisogna stare attenti a non essere ipocriti: si dice sempre che la classe politica è negativa e pessima, ma non ci si ricorda mai che SIAMO NOI CITTADINI A VOTARE I NOSTRI RAPPRESENTANTI IN PARLAMENTO? Come può migliorare la politica se più di un quarto dei votanti vota Berlusconi? Se non si vogliono pregiudicati in Parlamento, si vota un partito che non candida pregiudicati; e di sicuro i pregiudicati non ci saranno! Se non si vogliono più di due mandati, si vota un partito che ha nel suo statuto l'obbligo dei due mandati! Se si vogliono le preferenze, si vota un partito che le perora! O si lotta all'interno di un partito perché sia così! Stiamo attenti: i partiti sono il sale della partecipazione democratica! Che Grillo si legga qualche libro di storia! Certo, i partiti hanno tantissimi problemi e spesso sono fucina di interessi oscuri e quant'altro. Nessuno lo nega. Però non guardiamo la medaglia solo da un lato, altrimenti è tutto troppo semplice! Grillo, quando parla, sembra parli di una monarchia, dove non siamo noi a scegliere i "politici", e il nostro compito è solo abbatterli!Se si guarda la questione da entrambi i lati, una politica incrostata e ferma e una cittadinanza che continua a votarsela, la questione è molto più drammatica! Così non basta più un liberatorio e catartico "vaffa..." gridato contro chiunque, perché così, invece, bisogna guardare negli occhi la persona che si ha accanto e, peggio, guardare dentro se stessi! perché chi ci governa è lo specchio di come siamo noi, di come è la nostra società.
mercoledì 5 settembre 2007
La Fiorentina esce imbattuta dalla sfida col Milan
La Fiorentina esce imbattuta dalla sfida col Milan. Una partita non semplice dove entrambe le squadre potevano ipotecare la vittoria. Un pari che rilancia le aspirazioni della compagine viola. Da segnalare che questo pareggio è stato ottenuto con, all'inizio, la stessa formazione dell'anno scorso, tolto naturalmente Toni.
Pagelle:
Frey: 7; un riflesso incredibile su Gilardino; nulla sul rigore; blocca su Pirlo; una sicurezza;
Ujfalusi: 6,5; il solito lavoro che non si vede ma c'è;
Dainelli: 5,5; isteria ingiustificata sul rigore: ce n'era bisogno? Per il resto bene;
Gamberini: 7; sempre più sicuro e pulito; una certezza;
Pasqual: 6,5; ci dispiace non sia quello di due anni fa, ma il suo ruolo lo copre bene; anche il modulo gli impedisce le discese di una volta;
Liverani: 5,5; sottotono e lento; dispiace;
Donadel: 6; buona prova;
Gobbi: 5,5; non è al meglio, però svolge il suo compito;
Mutu: 7,5; è il leader di questa fiorentina: l'anima e il cuore; oltre al goal, tanto movimento;
Santana: 6,5; genio a sprazzi; ottima intuizione sul goal;
Pazzini: 5,5; bravissimo su un colpo di testa a girare, ma si vuole di può;
Semioli: 7; dimostra buon dinamismo;
Vieri: 5,5; buona personalità, quindici anni da avrebbe fatto meglio...
Kuzmanovic: 7; il ragazzo promette bene! Se non era per quel palo, sarebbe stato su tutte le prime pagine...
Uno Shrek sottotono per il disimpegno e la famiglia
Shrek terzo: un episodio evitabile. La trama è scontata fin dall'inizio: l'orco buono e simpatico riuscirà, dopo aver sistemato e delegato il regno che gli è stato affidato, a dedicarsi alla casa e alla famiglia? Certo. E' scontato. Perso del tutto lo smalto della parodia sulle fiabe, il lupo cattivo e i tre porcellini si riducono a personaggi utili solo a qualche gag. La principessa Fiona oscilla tra la buona madre di famiglia e la ninja da periferia. Le principesse, nel complesso, non-credibili come personaggi, si trasformano da ultra-viziate "visserofeliciecontente" ad una task force di marines nell'assalto all'usurpato castello. I cattivi delle fiabe, dopo un inutile impeto revancista, capiscono che alla fine contano solo i buoni sentimenti ed abbandonano Azzurro al suo triste e trito destino. Il giovane Artur, al quale è destinato il regno per gentile concessione di papà-Shrek, è il prototipo dello sfigato americano, che può redimersi non accettando e facendo accettare se stesso a coloro che lo scherniscono e deridono, ma soltanto quando diventa Re. E allora si prende una succulenta rivincita sugli "smutandatori" del liceo. Sarà lui, naturalmente, a salvare la baracca. Il finale è quanto di più scontato si potesse aspettare: lo show finale di Azzurro è rovinato dai buoni. E tutti vissero felici e contenti. Opaco anche il gatto con gli stivali, peraltro per buona metà del film scambiato con ciuchino da uno psicotico Mago Merlino. Personaggio anch'esso inconsistente e che fa sorridere solo i primi cinque minuti. Nel film da salvare soltanto la grafica veramente eccezionale e qualche rarissima gag che veramente fa sorridere. Il messaggio subliminale è chiaro: prima la famiglia e gli orchetti, poi il resto. Shrek così finisce l'episodio rallevando piccoli orchetti, e superando il trauma di diventare papà. Il film è così corto che alla fine scorre bene. Speriamo di non dover commentare o vedere uno Shrek IV.
domenica 2 settembre 2007
Ristoranti: Momoyama - Firenze
Uno dei miei amori più grandi è il cibo. La buona cucina. I ristoranti. Quindi provo a recensire da oggi i ristoranti più interessanti dove mi capita di cibarmi. Con consigli.
Nome: Momoyama
Tipologia: Ristorante Giapponese
Commento: Un ristorante molto carino, in cui il rapporto qualità/prezzo però si regge su un filo. Il cibo è curato e ben presentato. Il servizio abbastanza lento, ma molto cordiale. L'ambiente merita una visita, soprattutto per lo spazio aperto.
Cibi consigliati: zuppe
Ambiente: molto curato, un po' freddo all'ingresso; dentro bellissimo;
Servizio: cordiale e curato, un po' lento;
Qualità/prezzo: il rapporto qualità prezzo si regge su un filo; per sfamarsi e provare una giusta quantità di cibi ci vogliono cinquanta euro a persona... Per un pasto più leggero non si scende sotto i trenta; però è in linea con ristoranti della stessa tipologia;
Info: Momoyama - sushi inventive food e bar; borgo San Frediano 10/r, Firenze, www.momoyama.eu, 055291840
Valutazione: 60%
Se vi capita di provarlo lasciate un commento!
Si parla di:
Personale,
Ristoranti
Esordio tinto di viola: Fiorentina-Empoli=3-1
La Fiorentina parte e vince. E per ora convince. Prova del nove domani col Milan. Intanto son tre punti. E belli. Un mercato non entusiasmante, ma tanto vasto da far aprire un asilo nuovo nuovo a Firenze. Una squadra che però temo ci dovrà far dare ragione al nostro Corvino. Tre goal. E son tanti. Contro un Empoli che ieri con l'Inter non ha affatto demeritato. La partita non l'ho vista (in aereo da Berlino a Pisa; quindi in auto da Pisa a Siena), quindi non giudico i giocatori. Montolivo ha fatto un gran goal. Ammetto. Mi farà cambiare idea? Si vedrà. Intanto domani probabilmente non gioca. E a me non dispiace. Anche se... Mah, vedremo se mi sconfesserà, e lo spero.
Se la destra è divertente... Introduzione ad una rubrica futuristica sulla destra che fa ridere: Libero!
A volte la destra è divertente. Davvero. Un consiglio spassionato a tutti quanti è comprare "Libero", quotidiano dell'intramontabile ed irrinunciabile Feltri. Ogni tanto, passando dall'edicola, un acquisto di questo genere può risolvere una giornata troppo impegnativa o noiosa. Intanto già può far sorridere leggere i nomi di chi scrive su questo meraviglioso giornale. Ad esempio, l'altro giorno in prima pagina c'era Luciano Moggi. Diciamo che, dopo la pubblicazione del libro di Corona (non ridete, probabilmente sarà studiato nelle scuole al terzo mandato di Berlusconi), Libero si fa apologeta di tutti quegli eroi italiani, quegli splendidi evasori delle regole che tanto piacciono alla pancia degli italiani. Oppure potete imbattervi in spassionate difese del fu Vale, oggi Valentino Rossi indagato per evasione fiscale. Ad una persona che ha di fatto estratto dalle tasche di ogni onesto cittadino italiano (dagli zero ai cento anni) due euro tondi tondi mi sembra giusto dedicare ampi spazi. Perché d'altronde pagare le tasse è uno sport noioso, e poco significa se senza quello per cui si pagano le tasse nessuno sarebbe quel che è. Forse sarebbe meglio, direbbe il liberalchicanninovanta, ma lasciamo aperta la querelle e intanto proviamo a pagare. Libero è una curiosa espressione della destra più frustrata, inquieta, addolorata da tutto, aspramente invidiosa della sinistra, folcloristica, vana, evanescente, contraddittoria, "culturale"... Qualche esempio. Il giorno dopo la decisione del Comune di Firenze riguardo i lava-vetri, su Libero campeggiava un "destra svegliati!". Come se non si sapesse che la destra disfa, la sinistra radicale parla e raramente fa e la sinistra riformista fa. A volte sbaglia, ma almeno fa. (Mi scusino i compagni per questo giudizio fin troppo generico). E' poi divertente vedere le foto in prima pagina di leader della sinistra italiana: c'era un Veltroni con gli occhi rimpiccioliti dagli occhiali, o un Prodi in strana espressione (web-cam al bagno?). Ma aspettate: vi ho trovato anche un rigurgito di femminismo anni settanta (del duecento tipo). Diana Spencer attaccata in quanto fedifraga, donna di facili costumi, etc. Ora, io non sono di certo un suo supporters... Però è divertente leggere come la sua scelleraggine genetica si rintracci da una foto delle elementari dove la nostra colei guarda fisso l'obiettivo...... Divertente. Infine, e solo perché diventa troppo lungo il post, Libero si tiene in equilibrio tra un conservatorismo tronfio da periodo fascista ed un modernismo vuoto e sterile da futurismo dei primi bum-bum-za-za. E così osserviamo che la chiesa (poverina) è sotto attacco e scacco, ma anche che gli stradari d'Italia van tutti rifatti (a cominciare da via Unione Sovietica, o piazza Stalingrado, ma questa è un'altra storia).
Quindi vorrei inaugurare questo piccolo spazio di osservazione nelle immense risorse di Libero, che, a differenza del Giornale (troppo serioso e malinconicamente triste, oltreché inutile) e del Foglio (mi scusino gli acquirenti da sinistra, ma un giornale così piccolo -per un direttore così grosso- si legge prima ancora d'averlo comprato), rivela tratti immensamente divertenti dell'Italia di pancia, quella mediatica, semplicistica, che tanto sa tutto e quindi si può pure divertire a dire che il mortadella ha cicognato lo scoiattolo... (P.S.: l'ultimo divertissement, e questo vi farà stare in ansia per le prossime puntate su Libero, è che su Libero scrive anche Veneziani! Si, "l'intellettuale della destra"! L'unico e per questo il più famoso! E lui di perle di saggezza ce ne dispensa a sfare...!)
Quindi vorrei inaugurare questo piccolo spazio di osservazione nelle immense risorse di Libero, che, a differenza del Giornale (troppo serioso e malinconicamente triste, oltreché inutile) e del Foglio (mi scusino gli acquirenti da sinistra, ma un giornale così piccolo -per un direttore così grosso- si legge prima ancora d'averlo comprato), rivela tratti immensamente divertenti dell'Italia di pancia, quella mediatica, semplicistica, che tanto sa tutto e quindi si può pure divertire a dire che il mortadella ha cicognato lo scoiattolo... (P.S.: l'ultimo divertissement, e questo vi farà stare in ansia per le prossime puntate su Libero, è che su Libero scrive anche Veneziani! Si, "l'intellettuale della destra"! L'unico e per questo il più famoso! E lui di perle di saggezza ce ne dispensa a sfare...!)
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