e molto altro ancora...
martedì 25 dicembre 2007
Pausa...
Tanti Auguri per queste Feste...
Io (e quindi il blog) mi prendo qualche giorno di pausa...
Destinazione: Parigi... Vacanza dopo un bel po' di tempo...
Giusto per ricaricare le batterie ed essere pronto ad un 2008 esaltante per tutti!
Abbiamo molte cose da realizzare in questo nuovo anno,
e molto altro ancora...
quindi...
...prepariamoci a darci da fare!
Un saluto carissimo a tutti coloro che passano di qui...
E ancora Buone Feste...
A presto...
domenica 23 dicembre 2007
Contro la Geox: consigli per i non-acquisti
Titolo il prima pagina del Sole Ventiquattr'ore di oggi: "Geox vicina al traguardo del miliardo di ricavi". Bene. Però voglio riportare la mia piccola esperienza. Da sempre ho scarpe Frau (che poi magari si scopre che son del gruppo Geox... Non so...), l'anno scorso la Frau ha messo fuori produzione il modello che prendevo, così ho cambiato. Ho preso un paio di scarpe Geox. Nere, chiaramente. Allora ecco la mia esperienza in punti:
1) Le ho messe in estate. Producono un caldo ai piedi che è impressionante; tanto da doverle togliere e pensare: "Magari son da inverno";
2) Le ho messe adesso, di inverno. Entra il freddo. E tanto.
3) Se piove, l'acqua entra;
4) La punta delle scarpe si scolorisce con facilità impressionante;
5) Le stringhe "di serie" le ho dovute cambiare entrambe nel giro di due mesi; si rompono.
Tutto qui il post. Ma non immaginate l'incavolatura per queste scarpre. Quindi, vi consiglio di evitare Geox, che tanto ha quasi un miliardo di ricavi...
sabato 22 dicembre 2007
Guardate un po' che dietro le multinazionali si nasconde lo spettro che si aggirava un tempo per l'Europa...
Lo spettro che si aggirava per l'Europa ora si incarna in un ippototamo e un cagnolino... Progresso o regresso? (P.S.: due post fa c'è un post "serio": "Immagini di Natale", magari passateci col mouse...!)
Crozza, L'inno del PD
Meravigliosa musica, meravigliose parole... Anche se un po' modificate...! Ascoltate, ascoltate...
Immagini di Natale
Immagini di Natale. Signore e signori carichi di pacchi. Code chilometriche alle casse. Crisi di nervi per il regalo azzeccato, poi risolto in un bagno di soldi (che si pensa risolvano tutto) che quando consegni la carta di credito è umida. Di sudore...
Immagini di Natale. Quindici morti sulle strade. Perché bisogna correre per andare in Vacanza. Non si sa bene perché: o perché la follia ci porta a voler essere primi, o perché il tempo a disposizione per se stessi è così poco che si corre a cercarlo. Quindici morti sulle strade. Ed è una stima al ribasso.
Immagini di Natale. Il cappone delicatamente stecchito e pronto alla bollitura per una serata in cui lo stomaco si gonfia. Si gonfia... Si gonfia! Si gonfia fino a quando non riesci a mangiare, eppure un dolcino lo devi ingurgitare... E allora facciamolo questo Natale: questa affermazione suprema di superiorità. "Noi possiamo mangiare, se vogliamo, fino a strafogarci e sentirci male, mentre voi, restante misero 80% del mondo, la cosa più felice che vi possa capitare è desiderare essere come noi"... Scusate, non è semplice essere complici e accusatori. Anzi, è ipocrita. (Non immaginate quello che posso mangiare in un pasto...).
Immagini di Natale. Per il risparmio energetico, le strade sono splendenti e scintillanti. E' la fiera della vanità di ogni paese o città. E' la sagra della luce, perché ognuno sappia che non è solo perché qualcuno può illuminare la sua vita e la sua via ogni momento.
Immagini di Natale. Le chiese rigonfie di gente, gente, gente... Gente che spesso non va mai a Messa però ci va, sottolineando la triste verità: la Chiesa ridotta a sistema e necessità antropologica, alla faccia dei fedeli e credenti che nel proprio cuore portano un mondo. Sono pochi? Va bene lo stesso... Per loro, che hanno risolto tutto.
Immagini di Natale. Facce di bimbi felici per il regalo, un regalo... Felici non in rapporto al regalo in sé, ma all'aspettativa che il proprio carattere e, soprattutto, la propria condizione sociale ha creato nelle loro menti. Felici veramente. Nella magia di una notte di convenzionale resurrezione dell'immaginario, di qualcosa che c'è e non si spiega... Finalmente qualcosa di positivo.
Immagini di Natale. Volersi più bene, la crisi perché sta finendo l'anno, la crisi perché non si sa cosa fare o mettersi indosso l'ultimo dell'anno, il sorriso regalato o il sorriso rubato, lo scintillio di una stella.
Immagini di Natale. Luoghi lontani e sconosciuti, cime impervie inaccessibili, pianure sterminate, deserti senza descrizione, villaggi abbandonati, silenzi.
Immagini di Natale. Il sacro ed il profano.
Immagini di Natale. I riti che ritornano e sono la nostra salvezza (senza dirlo però), che ci prendono per mano ogni tanto, mentre corriamo incontro al futuro. E mentre, rincorrendo il nostro passato, perdiamo il nostro futuro.
Immagini di Natale. Sono infinite le immagini, eppure terminano nei sogni fatti a sette anni, quando la luce si spengeva e un uomo sconosciuto (senza connessione causalistica) ci portava doni. Poi tutto il resto.
giovedì 20 dicembre 2007
Televisione e teledipendenti: le due facce della medaglia
Spesso, deprecando gli usi e costumi della commerciale italica televisione, si sottolinea l'inadeguatezza del tal personaggio, il cattivo gusto di tal altro, o la vergogna per quella trasmissione che rovina la "mente" della popolazione (vedi alcuni post precedenti in questo blog). Ma raramente ci soffermiamo su un altro aspetto, altrettanto importante: le trasmissioni che stanno in televisione ci stanno perché son viste. Si, sembra incredibile: anche la peggior trasmissione che possiate immaginare, se è in televisione, ha una certa quota di audience. Certo, i dati sono spesso falsati o guidati, ma il succo non cambia. Così, dalla facilità di tanta anti-politica che critica il prodotto e non il produttore (il politico e non l'elettore), si diffonde un certo senso di impotenza intellettualistica o di nobile sdegno. Credo invece si debba scendere nel cuore della faccenda con quel coraggio da palombari di inizio novecento che spesso rimanevano senz'aria per vedere quel pesce che vive in una comune in fondo al mar... Ma non divaghiamo. Il cuore della questione-televisione è in due facce collegate: da una parte una società che vuol vedere rappresentata non se stessa, ma quello che la stessa società spera (vuole) essere. Di qui, la televisione si discosta dalla realtà in modo silenzioso, quasi a non farsene accorgere. E la società, che pensa di plasmare la televisione, se ne trova plasmata. Quindi, tanto per par condicio, guardiamo le due facce della medaglia. Sempre.
mercoledì 19 dicembre 2007
"L'Italia Spensierata" di Piccolo
Agile e bel volume. L'intellettuale si immerge nel mondo "comune", nel luogo comune italiano. In pochi agili capitoli si narra l'epopea (triste) nazionale vista dall'occhio di chi da quell'epopea è sempre volutamente stato fuori. E si narra le reazioni dell'intellettuale. Narrazione fresca e ironica, riflessioni interessanti... Piccolo si avventura nello studio televisivo di "Domenica In", tra tanta gente e gente che poi non conterà nulla... Però ci crede... Vola a Mirabilandia tra attrazioni e file chilometriche... Sosta in due autogrill in un giorno di esodo in cui quasi viene sospettato d'essere terrorista per il tempo che vi sta... Visita il cinema il 26 dicembre a vedere uno di quei film di DeSicaecompagnia (e a essere sincero mi son reso conto che non ne ho mai visto uno, eppure li odio come vi fossi cresciuto assieme!)... In quest'ultima impresa, Piccolo non regge l'urto del malinteso film. (Ho messo troppe reticenze, ora la smetto!). Il libro in definitiva è davvero da leggere, anzi da "provare" perché ci si può rendere conto di quanto sia vicino eppure lontano il mondo "della massa", che poi è anche quello di ognuno di noi per definizione. Soprattutto il libro fornisce spunti interpretativi di questi fenomeni. Due soli appunti. Il primo è che a volte si rischia di "mitizzare" la "massa" (che già dal nome mitica è) dagli occhi dell'intellettuale; insomma, il fatto che la gente "sia felice" di stare all'autogrill o di fare le code a Mirabilandia credo sia molto ma molto opinabile. Senza considerare che Piccolo dimentica quanta frustrazione, difficoltà, litigiosità si nasconda dietro quella "famiglia modello" italiana che lui incontra all'autogrill o al parco giochi. Quanto la dissimulazione della propria condizione stia alla base di quell'apparente idillio. E come quell'idillio spesso non ci sia nemmeno in vacanza... Insomma, la realtà è più triste di quanto la dipinga Piccolo. Almeno dal mio punto di vista. E credo che faccia bene Piccolo a criticare quell'approccio intellettualistico che pone "al di sopra" di questi eventi, però l'autore non tiene in conto che (almeno questo vale per me) ci si può sentire "diversi" senza sentirsi superiori. Secondo appunto (e ultimo): non ho proprio capito il finale sulla notte bianca a Roma. L'ho riletto tre volte. Poi ho elaborato almeno quattro interpretazioni plausibili. Non so se è perché ero stanco, o perché è davvero di difficile interpretazione... Mi riservo di rileggerlo tra qualche giorno, altrimenti vi proporrò il testo per un'interpretazione... In definitiva, comunque, è un libro da leggere assolutamente: divertente, scorrevole, intelligente, pungente, bello davvero. E lasciate stare che mi piace raccontare più quel che non mi sta bene di quello in cui concordo...
Svevo sulla religione
Oggi è nato ... Italo Svevo... Oggi avrebbe 146 anni...
"È proprio la religione vera quella che non occorre professare ad alta voce per averne il conforto di cui qualche volta - raramente - non si può fare a meno".
Una buona idea di religione...
"È proprio la religione vera quella che non occorre professare ad alta voce per averne il conforto di cui qualche volta - raramente - non si può fare a meno".
Una buona idea di religione...
lunedì 17 dicembre 2007
Presentazione Congresso Sinistra Giovanile di San Gimignano
E l'altro meraviglioso video della SinProject (Igor)!!!
venerdì 14 dicembre 2007
Discorso ai giovani - Enrico Berlinguer
"Ma guai se, per timore di una propaganda malevola, noi dismettessimo la nostra attenzione verso il mondo cattolico. Proprio la piena conquista di una laicità storicamente costruita ci consente questa capacità continua di distinzione: volta a cercare di interpretare, nel campo che è proprio del partito politico, i bisogni del tempo, da chiunque essi vengono espressi. Non ci sfugge, quindi, che viene anche dal campo cattolico un bisogno di fare, di agire che corrisponde alla necessità effettiva di vedere almeno alleviati molti dei problemi assillanti di tanta parte della popolazione. E' ciò che si chiama il «volontariato». Il volontariato non è soltanto cattolico. Alle radici stesse del movimento operaio c'è il moto della solidarietà reciproca; l'originario costituirsi (prima delle leghe, prima del partito) di associazioni di mutuo aiuto, di reciproco sostegno.
In molte organizzazioni del volontariato, in ogni campo, credenti e non credenti lavorano insieme e anche quando le organizzazioni sono distinte e le aspirazioni ideali diverse, sovente le finalità di solidarietà umana comuni. E abbiamo visto proprio nei giorni scorsi, in una riunione nazionale, quante e quanto valide siano le forze nostre impegnate nelle associazioni volontarie.
Lo sviluppo nuovo e impetuoso di queste antiche e nuove forme di aggregazione ci insegna tante cose: non certo che si può fare a meno delle lotte (fra le quali oggi hanno portata decisiva quella per respingere l'offensiva della Confindustria). Né si può fare a meno dello Stato o della mano pubblica - come qualche teorico, anche di parte cattolica, suggerisce - ma certo che bisogna prendere posizione contro lo statalismo burocratico, che bisogna essere capaci di vedere le risorse autonome della società e saperle valorizzare in un dialogo continuo tra istituzioni democratiche e sollecitazioni che vengono direttamente dalla società.
Lo sviluppo dell'associazionismo e del volontariato indica che non basta partecipare, bisogna poter contare veramente, bisogna fare, bisogna contribuire a risolvere questioni reali. «Democrazia» deve congiungersi con efficienza e «libertà», deve divenire responsabilità e liberazione..."
In molte organizzazioni del volontariato, in ogni campo, credenti e non credenti lavorano insieme e anche quando le organizzazioni sono distinte e le aspirazioni ideali diverse, sovente le finalità di solidarietà umana comuni. E abbiamo visto proprio nei giorni scorsi, in una riunione nazionale, quante e quanto valide siano le forze nostre impegnate nelle associazioni volontarie.
Lo sviluppo nuovo e impetuoso di queste antiche e nuove forme di aggregazione ci insegna tante cose: non certo che si può fare a meno delle lotte (fra le quali oggi hanno portata decisiva quella per respingere l'offensiva della Confindustria). Né si può fare a meno dello Stato o della mano pubblica - come qualche teorico, anche di parte cattolica, suggerisce - ma certo che bisogna prendere posizione contro lo statalismo burocratico, che bisogna essere capaci di vedere le risorse autonome della società e saperle valorizzare in un dialogo continuo tra istituzioni democratiche e sollecitazioni che vengono direttamente dalla società.
Lo sviluppo dell'associazionismo e del volontariato indica che non basta partecipare, bisogna poter contare veramente, bisogna fare, bisogna contribuire a risolvere questioni reali. «Democrazia» deve congiungersi con efficienza e «libertà», deve divenire responsabilità e liberazione..."
Discorso ai Giovani - Enrico Berlinguer - Milano, 1982
giovedì 13 dicembre 2007
L'utopia necessaria e uno spunto per la primavera della giovanile del PD
"L'utopia sta all'orizzonte. Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi, lei si allontana di due passi. Faccio dieci passi e l'orizzonte si allontana di dieci passi. Per quanto cammini, non la raggiungerò mai. A cosa serve l'utopia? A questo: serve a camminare". Così scriveva, ormai qualche anno fa, Eduardo Galeano. Da qui voglio partire per una breve riflessione sul neonato Partito Democratico.
Un partito, quando nasce, ha bisogno di due aspetti inscindibili: organizzazione e valori. L'organizzazione, ossia i mezzi di radicamento, democrazia interna e sociabilità, è stata fin qui affrontata con scrupolo e passione. Le primarie sono state un momento davvero "storico" per l'Italia e l'Europa. Il PD non nasce, come si paventava, "leggero" o "liquido", ma nasce con la forza e la convinzione di tre milioni e mezzo di persone in carne ed ossa che il 14 ottobre sono uscite di casa per votare ed hanno anche dato un contributo economico per questo. Adesso, si apre la seconda fase di organizzazione del partito sul territorio che richiede a tutti quanti un grandissimo sforzo.
Tutto questo, però, ha bisogno di una ampia elaborazione politica, sociale e culturale. I cosiddetti "valori" o, perché no, una propria "utopia". Il PD, ossia tutti noi, deve sforzarsi di dare un'immagine di società diversa. Questo si può costruire solo attraverso la faticosa discussione dal basso, che tocca tutti i punti e i nodi che ha un partito moderno.
Un aspetto positivo, sia per l'organizzazione che per l'orizzonte ideale del partito, c'è stato. Il Partito Democratico non aveva ancora finito di vagire dopo il parto, che i suoi massimi esponenti si sono lanciati in una sfida senza precedenti nel panorama politico -e politichese- italiano: le primarie di una nuova giovanile del Partito Democratico. Le cose, quando accadono, rientrano ben presto nel regno della normalità. Invece, bisogna, credo, sottolineare la portata di questa innovazione ed i rischi che ci si sono assunti praticandola. Dopo i tre milioni e mezzo di votanti del 14 ottobre di questo anno, lanciare nuove primarie pochi mesi dopo rischia di sottolineare un fenomeno di stanchezza. Poi, sappiamo quanto sia difficile coinvolgere i giovani nella politica, soprattutto in un partito. Devo essere sincero: la più coraggiosa novità del PD ad ora è proprio questa. E anche i giornali, che tanto amano parlare di giovani e annessi e connessi, non hanno dedicato che qualche riga - nel migliore dei casi- a questo avvenimento. E' qualcosa di sanamente positivo nel PD. Per quanto difficile, faticoso... Il 21 marzo, il primo giorno di primavera, i ragazzi e le ragazze saranno chiamate a delle primarie per costruire una nuova giovanile, la scommessa profonda del nuovo partito. Una giovanile che sappia coinvolgere quella frastagliata realtà che genericamente si definisce "giovani generazioni", ma che al suo interno presenta diversificazioni enormi.
Una giovanile non è una corrente o un'area di un partito, è semplicemente una palestra eccezionale. È semplicemente un metodo per limitare cooptazioni o improvvisazioni dell'ultimo momento. È semplicemente un metodo per far avvicinare i più giovani a qualcosa di politico, qualcosa in cui si può decidere e fare insieme. Qui in provincia di Siena, abbiamo due esperienze importanti che confluiscono nel Partito Democratico: Sinistra Giovanile e Giovani della Margherita. Questo è già un buon punto di partenza per dare questo strumento di potenzialità e partecipazione per tanti e tanti. Non è un discorso di giovanilismo: giovane non vuol dire migliore né garanzia di miglioramento in sé. Anzi, soprattutto in politica l'esperienza è cosa basilare, un concetto profondamente democratico; pensiamo alla democrazia fin dall'antica Grecia, al concetto di Senato. Però è un gravissimo errore non coinvolgere oggi le nuove generazioni: coinvolgere per far incidere e anche per far crescere. Per questo penso sia importante un'organizzazione giovanile. E per questo penso che il 21 marzo sarà una nuova primavera.
Un partito, quando nasce, ha bisogno di due aspetti inscindibili: organizzazione e valori. L'organizzazione, ossia i mezzi di radicamento, democrazia interna e sociabilità, è stata fin qui affrontata con scrupolo e passione. Le primarie sono state un momento davvero "storico" per l'Italia e l'Europa. Il PD non nasce, come si paventava, "leggero" o "liquido", ma nasce con la forza e la convinzione di tre milioni e mezzo di persone in carne ed ossa che il 14 ottobre sono uscite di casa per votare ed hanno anche dato un contributo economico per questo. Adesso, si apre la seconda fase di organizzazione del partito sul territorio che richiede a tutti quanti un grandissimo sforzo.
Tutto questo, però, ha bisogno di una ampia elaborazione politica, sociale e culturale. I cosiddetti "valori" o, perché no, una propria "utopia". Il PD, ossia tutti noi, deve sforzarsi di dare un'immagine di società diversa. Questo si può costruire solo attraverso la faticosa discussione dal basso, che tocca tutti i punti e i nodi che ha un partito moderno.
Un aspetto positivo, sia per l'organizzazione che per l'orizzonte ideale del partito, c'è stato. Il Partito Democratico non aveva ancora finito di vagire dopo il parto, che i suoi massimi esponenti si sono lanciati in una sfida senza precedenti nel panorama politico -e politichese- italiano: le primarie di una nuova giovanile del Partito Democratico. Le cose, quando accadono, rientrano ben presto nel regno della normalità. Invece, bisogna, credo, sottolineare la portata di questa innovazione ed i rischi che ci si sono assunti praticandola. Dopo i tre milioni e mezzo di votanti del 14 ottobre di questo anno, lanciare nuove primarie pochi mesi dopo rischia di sottolineare un fenomeno di stanchezza. Poi, sappiamo quanto sia difficile coinvolgere i giovani nella politica, soprattutto in un partito. Devo essere sincero: la più coraggiosa novità del PD ad ora è proprio questa. E anche i giornali, che tanto amano parlare di giovani e annessi e connessi, non hanno dedicato che qualche riga - nel migliore dei casi- a questo avvenimento. E' qualcosa di sanamente positivo nel PD. Per quanto difficile, faticoso... Il 21 marzo, il primo giorno di primavera, i ragazzi e le ragazze saranno chiamate a delle primarie per costruire una nuova giovanile, la scommessa profonda del nuovo partito. Una giovanile che sappia coinvolgere quella frastagliata realtà che genericamente si definisce "giovani generazioni", ma che al suo interno presenta diversificazioni enormi.
Una giovanile non è una corrente o un'area di un partito, è semplicemente una palestra eccezionale. È semplicemente un metodo per limitare cooptazioni o improvvisazioni dell'ultimo momento. È semplicemente un metodo per far avvicinare i più giovani a qualcosa di politico, qualcosa in cui si può decidere e fare insieme. Qui in provincia di Siena, abbiamo due esperienze importanti che confluiscono nel Partito Democratico: Sinistra Giovanile e Giovani della Margherita. Questo è già un buon punto di partenza per dare questo strumento di potenzialità e partecipazione per tanti e tanti. Non è un discorso di giovanilismo: giovane non vuol dire migliore né garanzia di miglioramento in sé. Anzi, soprattutto in politica l'esperienza è cosa basilare, un concetto profondamente democratico; pensiamo alla democrazia fin dall'antica Grecia, al concetto di Senato. Però è un gravissimo errore non coinvolgere oggi le nuove generazioni: coinvolgere per far incidere e anche per far crescere. Per questo penso sia importante un'organizzazione giovanile. E per questo penso che il 21 marzo sarà una nuova primavera.
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lunedì 10 dicembre 2007
Gli indagati in televisione... E un lunedì mattina...
Oggi è lunedì mattina. Mi piace il lunedì, quando imposti il lavoro della settimana, le attività, gli impegni... Stamani accendo la televisione. Ore 9.15. La accendo per vedere Sky-Meteo. Solo per questo, per carità. Stasera bisogna fare un lavoro e non può piovere. Quindi, mi informo.
Appena accendo, la tv è sintonizzata su canale cinque. "Verissimo", credo. Una carinissima ragazza mora, molto atteggiata a giornalista, sta intervistando. Sembra (e forse è) molto professionale, puntuale e capace. Lo studio è molto curato: sullo sfondo una grande cornice inquadra un maxi schermo. I due (intervistatrice ed intervistato) sono ai lati.
Scorre sotto il tema: "lo scandalo degli indagati in tv". Interessante? Mah, forse si. Mi rendo subito conto che la persona intervistata è per me sconosciuta. Giovane e tatuato. Scorre il nome: Corona. Devo essere sincero: non lo avevo proprio riconosciuto. Il simpatico ragazzo fa valutazioni profonde ed interessanti, che mi tolgono la voglia di fare politica. In effetti, perché impegnarsi per il bene comune se il "comune" è questo? Poi, come al solito, mi fa l'effetto opposto: bisogna fare politica anche per arginare questi fenomeni circensi.
Il tema è caldo. Vi riporto solo qualche frase, quelle che son riuscito a sentire prima di dover spengere. Il Corona nazionale afferma che è normale che indagati, innocenti o colpevoli che siano, vadano in televisione a parlare dei fatti propri. Infatti, di solito è gente "normale" (che categoria sociale interessante) che guadagna un migliaio d'euro il mese o poco più. Quindi, è evidente che non possano non accettare di andare a fare un'intervista dalla quale guadagnano quello che incasserebbero in un anno o più di duro (o durissimo) lavoro. Mentre anche le agenzie e le trasmissioni sono assolte dall'esperto della mattinata: è ciò che vuole il mercato, quindi perché mai un programma televisivo dovrebbe non dare ciò che il mercato chiede? Tutto domanda-offerta, dunque. Al di là di indagini in corso, valutazioni, eccetera... Infine, a proposito di assoluzioni, Corona parla da bellimbusto qual è del suo caso. Il carcere, dice, lo ha peggiorato... E' diventato più cinico. Lui che prima, poverino, aveva solo venduto foto strappate di nascosto a Totti e Barbara Berlusconi... E questo per soli settantamila euro complessivi... Gli unici a non essere assolti sono i Magistrati. E il ragionamento è interessante, perché si sforza di capire un mondo (quello della giustizia) che non risponde alle logiche di mercato (non dovrebbe, diciamocelo), cosa per Corona incomprensibile. Infatti, il nostro non comprende perché "quando un Magistrato sbaglia non può semplicemente chiedere scusa" (!)... Perché per il suo processo lo stato ha speso "dieci milioni di euro" (!)... Quindi, capiamoci: un Magistrato che fa spendere "dieci milioni di euro" allo stato per una causa che si rivela priva di fondamento, dovrebbe chiedere scusa a tutti e magari rifondare del danno lo stato... (Quest'ultima cosa non l'ha detta, ma era sottesa)... Povero Corona, il suo "j'accuse" è deciso. Lui che nel carcere riceveva tante lettere, "come Erica e Omar del resto", perché aveva attorno l'affetto degli "italiani".
Mah... E io mi rimetto a non-guadagnare i miei mille euro al mese... Con tanta tristezza e tanta voglia di cambiare nel cuore... Credo oggi sia anche questa una vera Rivoluzione... E intanto, forse, nella televisione spenta, stanno andando le pubblicità, quelle pubblicità per cui l'Europa ha richiamato l'Italia. Grazie televisione commerciale, grazie Berlusconi, grazie Craxi, grazie Italietta...
E forse è davvero qui la Rivouzione... Far capire che la vita discontinua dei talk-show e del mondo televisivo non è la strada migliore... Che ti senti parte, ma sei solo... Che speri tutta la vita prima di fare la velina o la letterina, poi di andare al Grande Fratello, poi di partecipare a "Chi vuol essere milionario", poi di vincere all'enalotto o al gratta-e-vinci, infine ti rammarichi che sia finito il Grande Fratello per anziani e speri magari di essere la coppia-non-famosa nell'isola dei famosi... Ma mentre speri tutto questo, fai il gioco di chi sa cosa farti sperare, come farti vivere...
Basta... Mi sono svegliato tranquillo e son già diventato un pessimista cosmico... Che poi oggi va di moda l'intellettuale che non critica il sistema, ma lo sa capire, valutare, sezionare... :-(
domenica 9 dicembre 2007
Assurde cause legali... E una riflessione sui navigatori satellitari...
Il Tom Tom ha sempre ragione...
Quante volte vedete il cartello della città dove dovete andare sulla destra, ma voi girate a sinistra perché ve lo dice il navigatore satellitare? E magari, mentre girate, imprecate come se foste guidati da una forza necessaria e superiore? Leggete qui di seguito...
"In Gran Bretagna il piccolo paesino di Wedmore, non lontano da Bristol, ha ufficialmente chiesto di essere cancellato dalle mappe GPS dei navigatori satellitari. La stretta strada che attraversa il paese e' infatti indicata come "scorciatoia consigliata" e il risultato sono decine di macchine e camion che si incastrano, che devono tornare indietro, che inquinano e disturbano. Se la richiesta non verra' accolta, tireranno giu' il satellite".
Morale: La delega dell'intelligenza all'informatica crea mostri...
Il Times ha inaugurato una nuova rubrica dal titolo "Weird Cases" che raccoglie, per l'appunto,
le cause legali piu' strane
"Ho capito tutto!"
Timothy Dumouchel nel 2004 ha citato una rete televisiva perche' responsabile, secondo lui, del suo alcolismo, dell'obesita' della moglie e del fatto che i figli siano pigri schiavi del telecomando. Ha perso.
Morale: Il male voluto non è mai troppo...
Come vincere mille euro ad una causa e pagarne diecimila a chi magari ha provato a farvela perdere...
Sempre nel 2004 un'anziana signora ha invece citato l'erario perche' le aveva chiesto 287 milioni di euro in tasse, nonostante le sue entrate non superassero i 17.000 euro all'anno. Ha vinto la causa, ma l'avvocato, che aveva una parcella calcolata in percentuale dei soldi risparmiati dalla cliente, le ha chiesto piu' di 440mila euro.
Morale: Gli avvocati negli Stati Uniti copiano i Simpson, oppure sono veramente così sanguisughe?
Disattenzioni coniugali
Nel 2005 una brasiliana ha invece portato in tribunale il compagno perche' questi era "poco attento", soprattutto quando si addormentava subito dopo aver fatto sesso. Dopo un inizio che aveva intenerito il giudice la donna ha perso.
Morale: Fossi stato il giudice, avrei concesso in via eccezionale la bigamia alla ragazza... Mi sembra un caso evidente di necessità di turn-over...
Astrologia e teologia...
Come dimenticare l'astrologa russa Marina Bai che ha citato in giudizio la Nasa, per aver "scombussolato l'ordine dell'universo" o Pavel M., detenuto rumeno, che ha fatto causa nientepopodimeno che a Dio? Secondo lui il Battesimo e' un contratto con cui l'Onnipotente si impegna a tenerti fuori dai guai. Nel suo caso alcune clausole non sono state rispettate. Ecco la notizia: "Mircea Pavel, 40enne romeno, condannato a 20 anni di prigione, ha citato in giudizio nientepopodimenoche Dio, per "frode, tradimento della fiducia, corruzione e scarsa influenza". A suo dire, dopo l'accordo stabilito con il Battesimo, l'Onnipotente non lo ha protetto dal male e quindi non ha mantenuto fede al contratto.Il giudice del tribunale di Timisoara ha dovuto pero' archiviare il caso per un cavillo burocratico: manca un indirizzo di residenza del querelato".
Morale: La prima rientra negli strascichi della guerra fredda, mentre la seconda ha una genialità che nemmeno immaginate... Anche perché, in effetti, nelle religioni (in particolare monoteiste) si tende a ringraziare per morti e nascite, malattie e guarigioni, guerre e paci... Insomma, i termini non sono mai chiari...
"Ciao @ come va?", "Bene http, ma ci esci sempre con www?", "No, ormai lei esce con paint!"
Ultimo esempio citato e' quello di un papa' di Zhengzhou, in Cina. Il tribunale gli ha vietato di chiamare il neonato figlio "@" (chiocciola) in onore del fatto di aver conosciuto la madre in rete. Oggi il bimbo sta bene e si chiama http.
Morale: Ci sei o ci fai? E non appellatevi al fatto che in Cina "c'è il comunismo"!
-Questo post è ispirato a un divertente blog-sito, che ho casualmente scoperto oggi: http://www.teneraerbetta.it/; la riproduzione di questi passaggi del sito non rappresentano violazione di alcun diritto d'autore, in quanto inferiori al 10% del sito, riportanti fonti e anzi contribuenti alla pubblicità del sito stesso-
venerdì 7 dicembre 2007
"Non ha occhi un ebreo? Non ha mani, organi, statura, sensi, affetti, passioni? Non si nutre anche lui di cibo? Non sente anche lui le ferite? Non è soggetto anche lui ai malanni e sanato dalle medicine, scaldato e gelato anche lui dall'estate e dall'inverno come un cristiano? Se ci pungete non diamo sangue, noi? Se ci fate il solletico, non ridiamo? Se ci avvelenate non moriamo?"
"Il Mercante di Venezia"
Oggi abbiamo chiuso le iscrizioni al "Treno della Memoria" .
Per ricordare, per capire quanto sia vivo ancora oggi quel ricordo.
Un'iniziativa ammirevole.
" Possiamo chiudere con il passato, ma il passato non chiude con noi".
mercoledì 5 dicembre 2007
La Giovanile del PD: coraggioso azzardo e vera innovazione
Il Partito Democratico non ha ancora finito di vagire dopo il parto, che i suoi massimi esponenti si lanciano in una sfida senza precedenti nel panorama politico -e politichese- italiano: le primarie di una nuova giovanile del Partito Democratico. Le cose, quando accadono, rientrano ben presto nel regno della normalità. Invece, bisogna, credo, sottolineare la portata di questa innovazione ed i rischi che ci si sono assunti praticandola. Dopo i tre milioni e mezzo di votanti del 14 ottobre di questo anno, lanciare nuove primarie pochi mesi dopo rischia di sottolineare un fenomeno di stanchezza. Poi, sappiamo quanto sia difficile coinvolgere i giovani nella politica, soprattutto in un partito. Devo essere sincero: la più coraggiosa novità del PD è proprio questa. E anche i giornali, che tanto amano parlare di giovani e annessi e connessi, non hanno dedicato che qualche riga - nel migliore dei casi- a questo avvenimento. Finalmente qualcosa di sanamente positivo nel PD. Per quanto difficile, faticoso...
C'è stata un aspetto veramente positivo nel PD. E mi piaceva sottolinearlo. Senza troppi discorsi e fronzoli. Che se comincio a scrivere non finisco più su questo argomento. Quindi chiudo qui...
martedì 4 dicembre 2007
Giovani Partito Democratico
Ecco la conferenza stampa cui ho assistito recentemente. Un grande risultato che segna un altro punto positivo del Partito Democratico: ci sarà una giovanile. E, prima volta nella storia (davvero, nonostante la formula logora) una giovanile di un partito nasce tramite primarie. Il 21 marzo tutti a votare, come dire "E' primavera, svegliatevi..."
sabato 1 dicembre 2007
AEK Atene-Fiorentina=1-1... Pagelle senza commento
Frey: 6.
Balzaretti: 4.
Dainelli: 6.
Kroldrup: 6+.
Pasqual: 5.
Liverani: 7,5.
Kuzmanovic: 6,5.
Dall' 80' Gobbi: sv.
Montolivo: 3.
Jorgensen: 6.
Vieri: 6,5.
Dall' 85'Pazzini: ng
Osvaldo: 7-.
Pin: 7.
Balzaretti: 4.
Dainelli: 6.
Kroldrup: 6+.
Pasqual: 5.
Liverani: 7,5.
Kuzmanovic: 6,5.
Dall' 80' Gobbi: sv.
Montolivo: 3.
Jorgensen: 6.
Vieri: 6,5.
Dall' 85'Pazzini: ng
Osvaldo: 7-.
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