giovedì 28 febbraio 2008
Un giochino divertente...
mercoledì 27 febbraio 2008
Laicità...
Basta sentir parlare di "laici e cattolici"! Anche un cattolico può essere laico e, anzi, la laicità è un concetto nato in ambito cattolico-medievale. Questa pubblicità-progresso manifesta bene come oggi il termine "laico" (e l'assurdo "laicista") siano usati in maniera totalmente impropria. E la cosa più assurda è che oggi sei di sinistra più sei laico... Ma siamo matti? La laicità NON è un patrimonio della Sinistra, ma di larga parte della Politica moderna post-illuminista. Lasciamo stare che in Italia la destra spesso non è laica (ma è un caso particolare; si pensi a Francia, Germania, etc.). Quindi, combattiamo uniti per la laicità dello stato e la difesa delle istituzioni, senza strumentalizzazioni ulteriori.
martedì 26 febbraio 2008
Due suggerimenti per pensare
l'acqua sale alla luce e vi si fonde.
Trema un ricordo nel ricolmo secchio,
nel puro cerchio un'immagine ride.
Accosto il volto a evanescenti labbri:
si deforma il passato, si fa vecchio,
appartiene ad un altro...
Ah che già stride
la ruota, ti ridona all'atro fondo,
visione, una distanza ci divide.
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Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l'incartocciarsi della foglia riarsa,
era il cavallo stramazzato…
Bene non seppi, fuori che il prodigio
che schiude la divina indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco levato.
Eugenio Montale
domenica 24 febbraio 2008
Mi fido di te...
Fidarsi è una parola grossa. Chi mi conosce può dire come io abbia apprezzato Veltroni prima che avessse questa "importanza"... Soprattutto per il suo modo di voler rinnovare... Guardate il video... Anche per tirarsi su il morale...
Campagna elettorale
Roma-Fiorentina=1-0... E non parliamone più... E speriamo il Milan perda...
UJFALUSI 7+: Prova maiuscola: corre come un matto; nella stessa azione può essere determinante in difesa e in attacco; in silenzio, riesce a dare un'anima alla Fiorentina; di lui ci si accorge soprattutto quando non c'è; con Gamberini e Kuzmanovic, il migliore in campo;
KROLDRUP 5,5: Chiude e poi sbaglia; fa un grande intervento e poi sbaglia; innervosisce; deve decidersi: un grande difensore o un bidone?
GOBBI 5: Taccio perché è comunque un giocatore che si fa sempre trovare pronto ed è umile; nel primo tempo sulla sua (e di Montolivo) fascia i romanisti sembra siano a fare un'amichevole con la rappresentativa giocatori smessi;
KUZMANOVIC 7: Ottima prova, si vede che è uno promettente (e chi parla tanto di Montolivo dovrebbe mettere a confronto la prova con quella di questo bravo ragazzo); coglie una traversa; migliore in campo?
JORGENSEN 6: Niente di speciale, ma il suo lo fa.
Dal 31' LIVERANI 5: Mi dispiace per un giocatore che apprezzo sempre; pessima prova: entra e incide, ma in senso negativo; rimandato.
MONTOLIVO 3: Davvero triste, sembra di veder giocare (e sentendo i commenti sembra davvero così) un campione che ha fatto duecentotrentacinque goal e ha guidato la nazionale alla vittoria in un mondiale, ma che oggi ha centodieci anni e quindi non riesce più ad incidere... Anzi, sta in campo per rendita... Avvilente, triste, deprimente, assolutamente assente... Ma il Milan offriva 18 milioni? Io glielo darei anche per Fiori...
Dal 23' st CACIA 6-: Dopo il goal in UEFA, regala una prova in sordina, anche perché non è servito; fa un buon recupero e questo è segno che ha voglia di incidere;
VIERI 6: Si vede che è in forma; si muove bene, anche se non troppo; rischia il goal con una fiammata; sparisce nel secondo tempo;
PRANDELLI 6: Fiorentina stanca, ma lui risce a dargli un'anima.
sabato 23 febbraio 2008
Prima assemblea provinciale del PD a Siena
A colpo d’occhio possiamo dire che qui a Siena abbiamo fatto grossi passi avanti nella costruzione di un partito nuovo. Un partito vero, che sa rappresentare, noi lo sappiamo bene, si misura soprattutto nella tenuta sul territorio. E le assemblee che hanno eletto tutti noi che oggi siamo qui hanno testimoniato una grande voglia di cambiamento e partecipazione.
Forse proprio in assemblee come queste si incarna il vero spirito del Partito Democratico: uomini e donne che hanno voglia di prestare il proprio tempo a una causa comune, a un sogno comune. E le improvvise elezioni politiche hanno reso questo sogno quantomai concreto: un’Italia nuova e diversa. In cui si può fare. In cui si può rompere i corporativismi. In cui si può guardare a chi è rimasto indietro. In cui si può rendere umani gli inumani ritmi di vita. In cui si può globalizzare senza cancellare. In cui si può partecipare, discutere e soprattutto decidere. Veramente.
Il rischio della libertà moderna, lo disse un grande liberale, Constant, è che, assorbiti nel godimento della nostra indipendenza privata e nel perseguimento dei nostri interessi particolari, rinunciamo con troppa facilità al diritto di partecipazione alla politica. Anche i movimenti cosiddetti di antipolitica di questi mesi testimoniano il rischio di un allontanamento di tanti e tanti dalla partecipazione. Questi sono sintomi importanti di un malessere diffuso, ma serve una risposta. Sappiamo bene che la politica decide comunque e, più ci si allontana da essa, meno si può incidere. Il Partito Democratico deve rappresentare una risposta a questo senso di antipolitica, deve dare un senso reale e concreto di rappresentanza ai cittadini. Un senso di cambiamento, perché troppo spesso si consacrano le realtà esistenti, dichiarando ciò che ancora non esiste pericoloso o inattuabile. Il Partito Democratico deve rovesciare questa prospettiva.
Tra poche settimane si svolgeranno le elezioni politiche. Approfittiamo di questa corsa contro il tempo per radicarci, stare tra la gente, contaminarci, crescere… Approfittiamo di questa campagna elettorale per rendere vivo in ogni paese, frazione, quartiere il Partito Democratico… Approfittiamo di questi giorni così intensi per raccontare di un’Italia diversa, possibile e realizzabile.
Approfittiamo di questo momento anche, consentitemi questa parentesi, per dotare il PD senese di un embrione di organizzazione giovanile. Sappiamo quanto sia difficile coinvolgere gli under trenta e soprattutto i giovanissimi in politica, in particolare nelle strutture di un partito. Una giovanile funziona da cerniera: avvicina i più giovani, li responabilizza, permette loro di fare esperienza. Abbiamo bisogno di una giovanile avanzata e coraggiosa.
Il Partito Democratico, a livello nazionale, sta dando segnali di rottura e novità incredibili. Anche noi dobbiamo assumerci la nostra parte di responsabilità. Un democratico si deve riconoscere da lontano per la sua integrità ed onestà. Un democratico si deve riconoscere perché crede nella laicità e nei pari diritti per tutti. Un democratico si deve riconoscere perché considera qualsiasi posizione di potere come una necessità eccezionale, e in ogni caso temporanea. Un democratico si deve riconoscere dai comportamenti quotidiani, da ogni più piccola azione. Un democratico si deve riconoscere perché non pensa a se stesso e basta, perché non ragiona per fazioni, perché non accetta gli accordicchi o i compromessi al ribasso, perché, insomma, intende la politica in modo nuovo e dunque profondamente diverso da quello che è stata prima. Il cambiamento parte anche da noi.
Se non siamo disposti ad accettare questa sfida a noi stessi, allora non avremo fatto niente. Se non siamo disposti a metterci in gioco col dialogo e la ragione, allora non avremo fatto niente. Un partito del XXI secolo deve saper ascoltare e interpretare l’intreccio di storie e progetti di vita di milioni di cittadini, e il Partito Democratico può farlo. Noi non siamo nati dalla telefonata di due leader preoccupati per le imminenti elezioni, siamo nati da un evento di popolo come le primarie, dalla fatica per le oltre cento assemblee di circolo nella nostra provincia, da momenti come quello di domani in cui, pur nei tempi stretti, consulteremo gli aderenti al partito.
Proprio per questo, infine, il Partito Democratico sia un partito dove si discute di contenuti, di valori, di ideali. Certo, le elezioni di aprile necessariamente ci porteranno a correre ancora, ma non perdiamo mai di vista la domanda profonda della società. Una domanda che è fatta delle grandi questioni, di fronte alle quali dobbiamo prendere posizione: il lavoro precario, l’ambiente, la legalità, le questioni etiche… Tutti temi sui quali dobbiamo riuscire ad essere chiari.
Oggi inizia questa nuova sfida. Ringrazio Riccardo, Simone e tutto l’ufficio di Presidenza per il lavoro fatto in questi mesi, e a Simone faccio un grande in bocca al lupo per quest’avventura che oggi inizia e di cui, sono sicuro, saprà essere all’altezza.
venerdì 22 febbraio 2008
Venerdì
giovedì 21 febbraio 2008
Una lettura inutile
Non chiederci la parola
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.
Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!
Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo."
Eugenio Montale
martedì 19 febbraio 2008
Giornate "Democratiche" e lunghi viaggi mentali
venerdì 15 febbraio 2008
Cuba oggi
giovedì 14 febbraio 2008
Rosenborg-Fiorentina=0-1
Ujfalusi: 6,5. Sempre puntuale. Sarebbe un peccato perderlo a giugno.
Gamberini: 8. Se lo merita, di testa, di piede, di scivolata...
Gobbi: 7. Ottima prestazione; sta veramente bene e merita di giocare; praticamente suo il goal;
Kumanovic: 7+. Gioca veramente bene: propositivo, fresco, attento; è lui il regista.
85'st Santana: sv
Montolivo: 4. Sbaglia troppe cose, tra cui due goal facili facili... Se fosse restato in Italia, avremmo vinto almeno 2-0; perde troppe palle senza senso;
Jorgensen: 7+. Bravissimo come regista... Può giocare anche in porta...
Semioli: 6,5. Meglio, ma non abbastanza... Comunque si muove deciso.
71' st Cacia: 6. Buon esordio.
martedì 12 febbraio 2008
Una politica nuova per la moralità e l'etica
Fare politica nel 2008 significa mettersi in gioco, ripensare al ruolo nella società di un partito, assumersi una responsabilità alta come singoli attori sociali e come grande gruppo organizzato per la modernizzazione del Paese e per la garanzia della rappresentanza e dei diritti.
Fare politica nel Partito Democratico significa anche sapere che un incarico politico o amministrativo non è un “posto” da occupare, ma un’alta responsabilità; significa anche saper rappresentare gli altri e non il proprio “io” o i propri interessi particolari. Questo significa impegnarsi ad avere comportamenti sobrii, coerenti, democratici e plurali. Le Democratiche e i Democratici che in questi giorni stanno costruendo il Partito sanno questo e comprendono il senso di una vera e propria missione che assume un valore alto fin dalla più piccola frazione, dal più piccolo quartiere. Un Partito nuovo si riconosce anche dall'attività che sa promuovere nelle piccole realtà sociali, nella sua capacità di coinvolgimento dei cittadini e degli aderenti. Il Partito Democratico avrà successo se tutti i suoi membri sapranno essere, a tutti i livelli, dal segretario di circolo a quello nazionale, esempi di rinnovamento nel fare politica. Senza paura di innovazioni radicali.
La moralità della politica è anche dentro alle azioni quotidiane di ognuno di noi, nelle scelte che prendiamo su qualunque questione, nei contributi dati alle amministrazioni locali, nella capacità di dibattere apertamente e onestamente, nel comprendere che oggi non c'è più spazio per la vecchia politica autoreferenziale e che si autoriproduce. Il compito di ciascuna democratica e di ciascun democratico è quello di dare valore alle azioni di partecipazione dal basso, ai contributi che aderenti e cittadini possono e vogliono dare sui diversi temi e nei diversi momenti.
Il Democratico e la Democratica si dovranno riconoscere subito nei diversi contesti per l'onestà, la trasparenza e la moralità nel condurre i varii compiti. Nel Partito Democratico non c'è spazio per logiche di potere o lobby, convenienza personale e conflitti di interesse, cooptazioni anti-democratiche e rendite di posizione, somma di incarichi e caste chiuse. Il codice etico è un primo e fondamentale passo verso un partito veramente nuovo sotto questo punto di vista.
La selezione della classe dirigente del Partito Democratico dovrà essere ispirata sempre al merito, alla scelta democratica e al rinnovamento. Un rinnovamento che passi dal coinvolgimento dei giovani a quello delle donne, dei pensionati e dei precari, dei nuovi cittadini e degli operai. Che guardi, insomma, a tutte le fasce più deboli della società che oggi come non mai hanno bisogno di rappresentanza. Rinnovamento non significa sostituzione di chi ha dato un contributo in questi anni alla vita politica del territorio, anzi il vero rinnovamento è quello che sa allo stesso tempo valorizzare l'esperienza, fondamentale in democrazia, e scommettere senza esitazione sul nuovo.
Il Partito Democratico ha dunque il compito di rinnovare la Politica, restituendo a questa parola la dignità che deve avere, ma ad ogni democratico spetta anche un altro compito ancora più arduo e difficile: rifondare il senso di cittadinanza italiano. Quindi, l'importanza dei servizi pubblici e l'etica di chi vi lavora, il senso di appartenenza ad una comunità, il rispetto per le istituzioni, la valorizzazione della scuola pubblica... E mille altri aspetti che fanno parte del patrimionio comune di una società coesa e solidale.
E' un impegno che dobbiamo prenderci tutti. Oggi. Con un nuovo senso di responsabilità personale e collettiva. Un impegno che passa dalle azioni quotidiane e dalla forza di andare avanti anche nei momenti difficili. Senza esitazione e con coerenza, perché il progresso di ciascuno è niente senza i diritti e le opportunità per tutti.
lunedì 11 febbraio 2008
Buon compleanno a questo blog che compie il suo primo anno!
Così...
Soprattutto per poter comunicare con gli amici e i compagni (in particolare quelli che vedo meno, ma tutti in generale)...
E per tenere il conto del tempo che passa... "
Discorso all'Italia di Walter Veltroni, 10 febbraio 2008
domenica 10 febbraio 2008
Montolivo innesca il contropiede dell'Atalanta, ma gioca nella Fiorentina da qualche anno...
GAMBERINI 6: Sempre puntuale, sorpreso sul 2-2
DAINELLI 6: Buona gara, cosa può fare sui goal? Non si sa;
KUZMANOVIC 6: Buona prova. Niente di più;
Dal 22' st JORGENSEN s.v. :
DONADEL 6,5: Ha cuore e macina chilometri; più preciso di Montolivo in fase di impostazione;
MONTOLIVO 1: Ha bisogno di una strigliata, di qualche gara con la primavera, di un po' di sana tribuna... L'assist per Pazzini è buono, ma non irresistibile (il giocatore è spalle alla porta; il merito va a Pazzini); perde palla al 90'... Con la porta vuota davanti... Poteva tirare, o anche meglio poteva portarsi la palla verso il calcio d'angolo... In realtà regala palla all'Atalanta... Inutile, ennesima prova senza forza e capacità. Venderlo. E intanto sbatterlo in panchina; con Pazzini è servito.
SANTANA 6: Niente di superlativo, ma ha i numeri;
SEMIOLI 7: Bella statuina sul goal dell'Atalanta, per il resto ottima prova, condita da un bel goal;
PAZZINI 7+: Ottima prova; ormai il suo fantasma si è dileguato e dimostra di essere un buon attaccante; goal magistrale e bellissimo movimento sul 2-1;
Di ritorno da Auschwitz...
lunedì 4 febbraio 2008
Treno della memoria: val d'Elsa-Auschwitz 2008
(Elie Wiesel, tratto da La notte. Wiesel fu rinchiuso ad Auschwitz all'età di 16 anni)
Domani parto per Auschwitz sul treno della memoria. Novantasei ore in viaggio, di cui quarantotto in treno, per non dimenticare. Per cercare di far attecchire bene il seme della memoria, del rispetto e del civismo. Per poter poi veicolarlo. Un momento importante per tutte le seicento persone coinvolte.
« ... Dopo 20 minuti al massimo non si vedeva più alcun movimento. Il tempo richiesto dal gas per fare effetto variava da 5 a 10 minuti, a seconda se il clima era umido o asciutto, freddo o caldo. Dipendeva anche dalla qualità del gas, che non era mai la stessa, e anche dalla composizione del gruppo: se erano giovani o vecchi, in salute o malati... »
Rudolf Hoss (Vi consiglio l'impressionante autobiografia di quest'uomo: "Comandante a Auschwitz" -metto qui sotto tutte le info)
Fiorentina perde immeritatamente ed è in crisi il sogno champions...
Pasqual: 4,5. Dov'è il Pasqual del primo anno in viola? Soffre in copertura (il palo interno la dice lunga...), soffre in fase offensiva, soffre quando va al cross, soffre quando deve battere una punzione o tirare...
Jorgensen: 7. Ormai è il jolly della squadra: si inventa regista e detta i tempi;
Dal 35'st Gobbi: 5,5. Poca roba.
Kuzmanovic: 7. Si impegna su tutte le palle, corre, detta i tempi... Bravo davvero.
Dal 30'st Vieri: 6; entra e lotta, ma fa veramente pochino; 6 perché con la sua sola presenza crea spazi;
Santana: 5. 6,5 per la prestazione in generale, ma sul goal del Milan fa un errore da manuale del calcio (o da detto popolare: "goal sbagliato, goal subito"): può tirare o avanzare e segnare con relativa facilità, invece cerca il contatto con un difensore e un improbabile tacco, di fatto fa partire il contropiede milanista che, trovandosi di fatto in 11 contro 9 (chi detta il passaggio e chi lo dovrebbe ricevere sono fuori dall'azione; è l'errore che compie spesso Montolivo), insacca l'ingiusto 0-1;