mercoledì 19 marzo 2008

"Bisogna capire la rabbia"

Da Barak Obama una riflessione sul razzismo...
“Tutti gli uomini sono stati creati uguali”, così recita la Dichiarazione d’Indipendenza ratificata il 4 luglio 1776 a Philadelphia. Luogo simbolo della lotta contro la discriminazione, quale essa sia. Di razza, di genere, di orientamento sessuale o politico. In questa stessa città, Ieri, Barack Obama, ha affrontato per la prima volta, in modo diretto e commovente, la scottante questione razziale.L’agenda degli ultimi giorni lo aveva imposto. Prima le scomode dichiarazioni dell’ex consigliere spirituale del senatore democratico, il Reverendo Jerremiah Wright, che invocava la “vendetta di Dio contro l’America che tratta i cittadini di colore come se fossero meno di esseri umani”. Poi quelle di Geraldine Ferraro che, in seguito al trionfo del senatore afroamericano in Mississipi, aveva affermato che Barack Obama non sarebbe “nella posizione attuale se fosse stato un uomo bianco”.Immediate sono seguite le repliche, indirizzate ad abbassare i toni, di entrambi i candidati democratici. Repliche che tuttavia non sono riuscite ad affievolire la tensione sulla questione razziale. Per questo, il discorso di ieri del favorito nella corsa delle primarie democratiche si è dimostrato necessario e indispensabile."La rabbia è reale, è potente. Semplicemente desiderare che non ci sia, condannarla senza capire le sue radici può servire solo ad aumentare il baratro di incomprensioni esistente tra le razze". E’ in queste parole che si riesce a comprendere il nocciolo sincero e profondo del coraggioso discorso di Obama. Il senatore dell’Illinois prende le distanze dai sermoni “incendiari” del Reverendo Wright, ma non evita il confronto con le sue affermazioni. Il risentimento c’è, l’odio esiste. Per combatterlo bisogna rendersi consapevoli dell’esistenza e capirne l’origine. Chi meglio di lui, allora, “il figlio di un uomo nero del Kenya e di una donna bianca del Kansas, - ricorda Obama - cresciuto con l’aiuto dei nonni bianchi e sposato con una afroamericana che ha il sangue degli schiavi e dei proprietari di schiavi”.Il razzismo “è un problema che l’America non può ignorare”. Obama è chiaro a proposito. E’ chiaro sulle responsabilità che un nazione come gli Stati Uniti deve avere verso i diritti dei suoi cittadini, ed è chiaro sulle posizioni espresse da Wright. Opinioni che il senatore identifica come “errori” dovuti al cedimento “agli stereotipi, alle semplificazioni e all’enfatizzazioni di ciò che è negativo”.Siamo lontani dai discorsi che hanno infiammato le tribune e che hanno ispirato video musicali. Barack Obama, questa volta, non parla da candidato, ma da Presidente. È consapevole della particolare posizione che ricopre, della sua straordinaria ascesa, del valore che la sua storia ha saputo esprimere. «Abbiamo una scelta in questa campagna. - ha continuato, quasi rivolgendosi agli avversari - possiamo accettare una politica di divisione, possiamo affrontare il problema razziale come uno spettacolo (come abbiamo fatto col processo a OJ Simpson) o solo sulla scia di una tragedia (come è successo con l’uragano Katrina) o come merce per i TG serali. Potremmo ricordare le gaffe dei collaboratori di Clinton, oppure potremmo speculare sul supporto che John McCain potrebbe avere dai bianchi senza pensare alle sue posizioni politiche" ha aggiunto il senatore avviandosi alla conclusione. “Tuttavia – chiude Obama - possiamo tentare di fare le cose diversamente, almeno questa volta, parlando dei tanti problemi comuni alle comunità di tutte le razze”.Le ultime parole del discorso pronunciato al National Constitution Center suonano come un invito, responsabile e concreto, verso i suoi avversari e soprattutto verso chi, nella convention di agosto, deciderà a chi affidare l’impegno della più importante competizione politica degli Stati Uniti.
www.partitodemocratico.it

2 commenti:

Anonimo ha detto...

basta con la politica..

vogliamo le pagelle della fiorentina..

:-)

Anonimo ha detto...

Hai ragione... E' che ieri sera non l'ho vista... per fortuna... Comunque, se vuoi una indiscrezione, Montolivo è in rosso... tipo -4/-5...