Il voto è un valore di per sé: votare è un diritto e un dovere (morale e civile). Chi non andrà a votare, o rinuncerà a scegliere, evidentemente sbaglierà. E non ho paura a dirlo.Sbaglierà. In ogni caso. La Democrazia si basa (non solo, ma anche) sul voto. Qualsiasi cittadino è tenuto a vagliare le ipotesi che in quel momento si presentano sulla scheda elettorale. Accade spesso che nessun partito rappresenti in pieno la singola persone, e allora si sceglie il partito cui si è più vicini. Può accadere anche che nessun partito rappresenti l'elettore. Qui viene il problema. I saccenti e onnipresenti maestri dell'anti-politica racconteranno che in quel caso bisogna rifiutarsi di votare perché "tanto son tutti uguali" o perché "mangiano tutti". Sbagliato. Per molte ragioni; ne voglio raccontare tre:
1) Non è vero che sono "tutti uguali". Questo lo dimostra, ad esempio, per stare terra terra, la differenza tra i Governi di centrosinistra e di centrodestra negli ultimi due mandati. La guerra in Iraq/il ritiro dall'Iraq; la blanda lotta all'evasione/la dura lotta all'evasione; l'avviamento della procedura europea (economica) all'Italia/il ritiro di tale procedura; la tutela o il silenzio sulle corporazioni/uno sforzo (pur blandito dall'eterogeneità della coalizione di centrosinistra) per debellare il vecchiume corporativo italiano; percentuali impressionanti di diplomati in istituti privati (per le commissioni interne e il favoreggiamento alle scorciatorie)/drastica riduzione dei diplomati provenienti da istituti privati... E l'elenco sarebbe lungo. Quindi, dire che nessuno ha fatto quello che un individuo ritiene assolutamente giusto, non significa dire che "sono tutti uguali". Quindi, è dovere scegliere.
2) Per quanto l'attuale legge elettorale abbia abolito le preferenze, ogni partito ha una lista di persone candidate in ogni regione. Guardarle e valutare le potenziali elezioni può essere un giusto modo di scegliere i propri rappresentanti, guardando alla QUALITA' dell'impegno e della persona che probabilmente con il proprio voto contribuiremo a far eleggere.
3) La Politica, che si apprezzi o no in un determinato momento storico, Decide in ogni caso sulla sorte anche di chi non vota. Anche chi si sente la coscienza pulita e l'animo virtuoso nel non scendere a votare i partiti presenti sulla scheda elettorale, sarà Governato dai rappresentanti che chi ha votato avrà scelto. Votare non significa condividere totalmente, significa fare una scelta che ci riguarda. L'appello al non-voto è demagogia.
Ci sarebbero altri mille punti, tipo i sacrifici (anche la vita) di chi ha ottenuto il diritto di voto...
Cari maestri dell'impegno disimpegnato, della politica anti-politica, dei rappresentanti del popolo senza stipendio o con rimborsi irrisori (così almeno ci governeranno solo i ricchi), vi ringrazio. Vi ringrazio perché siete coscienza critica e fate discutere e confrontarsi. Ma vi ringrazio ancora di più perché date ancora più forza a quelle migliaia e migliaia di persone che fanno politica alla base e che non possono non ridere dei vostri discorsi. Tante di queste persone, ragazze e ragazzi in particolare, ho incontrato in queste settimane... Tutte a lavorare, impegnarsi, senza ricevere un soldo in tasca. Con la forza della passione.
Andate a votare...
1) Non è vero che sono "tutti uguali". Questo lo dimostra, ad esempio, per stare terra terra, la differenza tra i Governi di centrosinistra e di centrodestra negli ultimi due mandati. La guerra in Iraq/il ritiro dall'Iraq; la blanda lotta all'evasione/la dura lotta all'evasione; l'avviamento della procedura europea (economica) all'Italia/il ritiro di tale procedura; la tutela o il silenzio sulle corporazioni/uno sforzo (pur blandito dall'eterogeneità della coalizione di centrosinistra) per debellare il vecchiume corporativo italiano; percentuali impressionanti di diplomati in istituti privati (per le commissioni interne e il favoreggiamento alle scorciatorie)/drastica riduzione dei diplomati provenienti da istituti privati... E l'elenco sarebbe lungo. Quindi, dire che nessuno ha fatto quello che un individuo ritiene assolutamente giusto, non significa dire che "sono tutti uguali". Quindi, è dovere scegliere.
2) Per quanto l'attuale legge elettorale abbia abolito le preferenze, ogni partito ha una lista di persone candidate in ogni regione. Guardarle e valutare le potenziali elezioni può essere un giusto modo di scegliere i propri rappresentanti, guardando alla QUALITA' dell'impegno e della persona che probabilmente con il proprio voto contribuiremo a far eleggere.
3) La Politica, che si apprezzi o no in un determinato momento storico, Decide in ogni caso sulla sorte anche di chi non vota. Anche chi si sente la coscienza pulita e l'animo virtuoso nel non scendere a votare i partiti presenti sulla scheda elettorale, sarà Governato dai rappresentanti che chi ha votato avrà scelto. Votare non significa condividere totalmente, significa fare una scelta che ci riguarda. L'appello al non-voto è demagogia.
Ci sarebbero altri mille punti, tipo i sacrifici (anche la vita) di chi ha ottenuto il diritto di voto...
Cari maestri dell'impegno disimpegnato, della politica anti-politica, dei rappresentanti del popolo senza stipendio o con rimborsi irrisori (così almeno ci governeranno solo i ricchi), vi ringrazio. Vi ringrazio perché siete coscienza critica e fate discutere e confrontarsi. Ma vi ringrazio ancora di più perché date ancora più forza a quelle migliaia e migliaia di persone che fanno politica alla base e che non possono non ridere dei vostri discorsi. Tante di queste persone, ragazze e ragazzi in particolare, ho incontrato in queste settimane... Tutte a lavorare, impegnarsi, senza ricevere un soldo in tasca. Con la forza della passione.
Andate a votare...
2 commenti:
Ciao Niccolò,
mi permetto di rispondere alla tua risposta che hai dato nel blog di Cosimo, qui, sul tuo blog.
Ci sono molti argomenti in ballo, il voto, l'anti-politica, la scelta per chi votare.
Cercherò di esprimere il mio pensiero.
Te dici: Chi non andrà a votare, o deciderà di non scegliere, sbaglierà. Personalmente, mi sento di distinguere le due cose. E' vero che persone hanno sacrificato la loro vita per farci ottenere questo diritto, e ti posso assicurare che andrò a votare, ora come ho fatto in passato e come farò in futuro. Su questo non ci piove, il diritto al voto è un diritto-dovere, hai ragione.
Penso che la politica sia l'unico modo per cambiare la società in meglio, anche se la vita democratica non inizia e finisce nel votare un partito. Sarai d'accordo con me che una persona si può battere per i diritti civili e per un miglioramento della società senza bisogno di far parte di un determinato movimento politico, partito o altro.
Però voglio ritornare al punto cruciale cioè: per chi votare?
Al momento non c'è nessun partito politico che mi rappresenti, non solo completamente, ma neanche in minima parte.
Il meno peggio c'è, e l'ho votato alle scorse elezioni. Il problema è che ho anche votato un programma elettorale che mi sembrava un minimo soddisfacente. Adesso proprio non ce ne sono di credibili, secondo me naturalmente. E ti assicuro che io sono pieno di passione politica, e mi imbestialisco ancora di più a votare scheda nulla, però non ce la faccio proprio a votare il meno peggio. (anche perchè il meno peggio sta diventando sempre più peggio...)
E cmq penso che non votare il meno peggio sia anche un segnale per lo stesso partito che avrei potuto votare a fare di meglio: se li voto perchè sono il meno peggio, loro sono autorizzati a pensare che il programma è giusto e andava bene. Invece non è così, e lo segnalo non votandoli.
Non entro nel merito dei contenuti dei programmi elettorali, perchè la discussione è un'altra, e non mi avventuro nell'antipolitica, perchè non si finerebbe più, e poi perchè ho già detto che solo con la politica si cambia la società.
Grazie Niccolò per il tuo interessante spunto, ma penso proprio di votare scheda nulla, e ti assicuro che la mia scelta è molto più consapevole di quella di tanti altri, che votano per effetto pecora o senza informarsi accuratamente.
Andrea
mi permetto di dare ragione ad andrea su alcune cose.. e di esprimere la mia idea sul votare / non votare.
c'è una soglia minima di sopportazione per cui un elettore non si sente nelle condizioni di poter serenamente esprimere il proprio voto. (se io abitassi in Campania col cazzo che andrei a votare per il centrosinistra, responsabile del disastro dei rifiuti)
e poi come dice giustamente andrea, capita troppo spesso che i politici diano al voto i significati che preferiscono.
Per esempio:
io sono andato a votare alle primarie per il leader dell'Unione (che politicamente sembra siano passati 1.000 anni) ed ho votato Prodi. E molto convinto. Dopo due giorni scappa Rutelli e dice che i voti per prodi sono tutti il segno che la gente vuole il Partito Democratico. Io l'avevo votato semplicemente perchè lo preferivo a Bertinotti. Mah..
Credo però che quando si vota si deve avere un minimo di coscienza di quello che si sta facendo. Ovvero sapere l'effetto che avrà quel voto.
E' importante per decidere. Se voti la Sinistra Arcobaleno lo fai per avere una opposizione che agisce su determinati temi. Se voti PD voti per un programma di governo. Sarebbe assurdo votare la sinistra arcobaleno, od i socialisti in base al programma di governo, visto che è ovvio che non governeranno.
ieri un amico mi ha detto: voto ferrando perchè ha detto che ritirerà le truppe dalle missioni estere.
E' ovviamente un ragionamento sbagliato. il voto a Ferrando ha un senso se si ha come scopo di far arrivare il PCL all'1% e fargli avere i rimborsi elettorali per finanziare il movimento. Ferrando non avrà mai la forza parlamentare per far ritirare le truppe.
Perciò io consiglio alle persone che incontro di fissarsi delle priorità politiche e di votare chi potrebbe soddisfare quelle priorità. Se si capisce che nessuno ci può garantire quelle priorità è giusto non votare.
Io una priorità me la sono fissata. Berlusconi non è un leader normale. Berlusconi è un pericolo per la democrazia e le istituzioni. Berlusconi non è di destra. Berlusconi è un peronista che sarebbe capace di far regredire moralmente il paese con altri 5 anni di governo.
Io che prima di essere socialista, liberale, laico, non violento, garantista sono uno affezionato alla democrazia ed alle istituzioni repubblicane ritengo un dovere impedire in qualunque modo il ritorno al governo di Berlusconi. Anche con le barricate in piazza santoddio. Pertanto proverò a capire quale è il voto più utile per impedire che Berlusconi riprenda il potere.
ognuno si sceglie le proprie battaglie..
non sono sicuro che si sia capito.
buona fortuna per domani
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