Non è un ristorante. E' un Regno: il Regno del Tiramisù. Per come si presenta diresti che alla fin fine il tiramisù è un dolce che può venire più o meno buono, che può più o meno piacere... ma alla fine... sempre è tiramisù. Invece, ecco che il visitatore scettico (pericolosamente relativista, si direbbe oggi) dovrà inchinarsi davanti alla Verità.
Ci sono tiramisù buoni e meno buoni, poi c'è il tiramisù che si gusta a Roma, luogo "Pompi", locale molto carino.
Si presenta in una coppetta metallica, sommerso di scaglie di cioccolata. Arriva insieme all'omaggio di un po' d'acqua naturale. Non costa nemmeno molto al tavolo (circa 3,50). E già esplorando la consistenza col cucchiaino, ti rendi conto di avere a che fare con qualcosa fuori dal comune.
Il tiramisù spesso è un ammasso spugnoso di pan di spagna o biscottini inzuppati esageratamente in caffé (magari zuccherato) e ricoperto distrattamente di crema al mascarpone. Qui è tutta un'altra storia. Il caffé deve fare da orchestra discreta al baritono: la crema di mascarpone. E' lei che deve evolversi nei gusti e nel gusto, nella mente, nel corpo e nell'anima. Il caffé deve, compito comunque non semplice, solo accompagnare delicatamente la sfida di dolcezza non stucchevole, ma anzi avvolgente.
Un assaggio breve anche al tiramisù alla fragola: buono. Si narra anche di un tiramisù banana e cioccolata: da provare alla prossima tappa romana. Non lasciatevelo sfuggire. Grazie a Donato per la segnalazione e per avermi portato in un'altra frontiera del tiramisù, che mai più vorrò incontrare in queglio odiosi e infamanti semifreddi industriali. Pompi: il Regno del Tiramisù.
Qui potete farvi venire l'acquolina in bocca.
2 commenti:
Dovrò iniziare a seguirvi in queste trasferte...
Ci credo!
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