Caro Beppe Grillo,
la Democrazia è impegno, discussione e faticosa condivisione. In una Democrazia, ci sono principi, valori e istituzioni che devono avere una propria "sacralità", pur passando sempre e periodicamente dal voto popolare. Non mi sto riferendo al Parlamento o al Governo, che chiaramente sono di per sé soggetti a controllo democratico e costante da parte di un'opposizione. Mi riferisco, ad esempio, al Presidente della Repubblica.
A mio parere, per inciso, il problema di fondo dei tuoi ragionamenti politici o pseudo-tali sta nel confondere il contingente col necessario. E di qui, a voler modificare forme e contenitori per risolvere i problemi. Invece, ahimé, il problema della democrazia in Italia è molto più complesso e, più che un problema di contenitori o regole, è un problema di chi e cosa sta in questi contenitori o chi viola sistematicamente le regole. Faccio due soli esempi, per poi chiudere sull'argomento che ho accennato: il Presidente della Repubblica.
1) Il problema non è QUANTO guadagna un parlamentare, ma la QUALITA' del suo lavoro; un parlamentare improduttivo per me non deve prendere nemmeno cento euro al mese, un parlamentare che fa il suo lavoro (quindi sacrifica se stesso, il suo lavoro, la sua famiglia, la sua quotidianità, la sua privacy -grazie a certo giornalismo-, finanche la sua salute) può guadagnare anche molto; i parametri italiani per i parlamentari sono troppo alti, e vanno ridotti; ma fai attenzione: a battere sulla QUANTITA' e non sulla QUALITA' non risolvi niente; i politici guadagneranno meno, ma saranno sempre gli stessi a fare le stesse cose! E il risparmio che ne consegue per lo stato non è irrisorio, ma assolutamente inesistente se paragonato al giro economico di uno stato;
2) Parli tanto di quanto guadagnano i politici... Perché non provi a fare un'indagine su quanto ci costano e quanti sprechi ci sono in: carabinieri, polizia, marina, esercito, ASL, poste, trenitalia, guardia di finanza, vigili urbani, tutti gli altri corpi dello stato, tutti gli altri dipendenti pubblici? Lo sai quanto ci costa una domenica allo stadio?
E chiudo brevemente sul Presidente della Repubblica. Raffiguri la più alta carica dello stato, il Presidente della Repubblica, con un fotomontaggio che lo rende uno Zeus. Niente di male. Libertà d'espressione e satira. Sacrosanta. Leggendo il tuo post, però, resto profondamente deluso. Certo, ti sei guadagnato qualche seconda pagina sui quotidiani nazionali, ma non ti basta quanto stai guadagnando coi tuoi tour teatrali? Lasciamo perdere.
Parli dei "moniti del Colle" irridendoli poiché sono come "una folgore di Zeus che colpisce gli stessi alberi"... Non mi sembra affatto. Evidentemente non hai letto bene i "moniti" del Presidente della Repubblica. Vai su www.quirinale.it e leggi un po'. Non mi sembra vero ciò che sostieni.
Dici che il Presidente "è eletto dai partiti" e quindi li "accudisce teneramente". Carissimo Beppe Grillo, su questo nemmeno ti rispondo. I tanto da te vituperati "partiti" sono formazioni di cittadini che presentano persone alle elezioni; è la gente che li vota o meno! Casomai dovremmo interrogarci, ogni tanto, sul perché gli italiani si scelgono una data classe politica. Il problema non è che Previti si candidi o sia (stato per fortuna) in Parlamento, il problema è perché molti italiani lo hanno votato o hanno votato Forza Italia sapendo tutto di Previti! Questa è la vergogna! Certo, i politici dovrebbero essere i primi a dare l'esempio; ma se ogni tanto una tornata elettorale non gli tira gli orecchi, molti di loro vanno avanti, magari convinti sinceramente di fare il giusto.
Poi prosegui, riguardo il Presidente della Repubblica: "l’età lo nobilita, con quegli anni può dire quello che vuole. Come il nonno a tavola quando arriva il dolce. Una volta c’era la bocca di Virna Lisi, oggi la dentiera presidenziale". A parte i toni tristi e triti da cabaret di periferia, l'età lo nobilita eccome! Caro Beppe Grillo, ci sono persone che hanno combattuto coerentemente per i propri ideali e per l'Italia tutta la vita. E, mi dispiace dirtelo, Napolitano è uno di questi. Persona inoltre di cultura. Tra qualche parola, poi, ti spiego il fatto dell'età che lo nobilita.
"Il presidente va eletto dagli italiani, non dai nostri dipendenti". Bella affermazione: quindi vorresti il presidenzialismo? E in tal caso, visto che i poteri del Presidente della Repubblica in Italia sono limitati e tale figura ha funzione principalmente di garanzia, come potrebbe conciliarsi una figura di garanzia eletta a suffragio universale (che quindi peserebbe di più) a fronte di un Primo Ministro eletto dalle camere (pur in coalizioni che precedentemente dichiarano il proprio candidato)? Quindi vorresti cambiare i poteri del Presidente della Repubblica? Come in Francia, o come negli Stati Uniti? Quindi vorresti una figura forte e intoccabile per sette anni? Così sì che ti ascoltano poi! Quando spari, spiegati.
Qui, poi, viene il bello: "Non deve avere più di cinquant’anni. Non serve un presidente da ospizio di garanzia dello status quo partitico. Voglio una persona giovane, della società civile, non legata ai partiti". Oh, questa è bella! Vengono fuori due temi importanti della tua riflessione politica: il giovanilismo e l'anti-partitismo. Due parole sul secondo: vuoi come Presidente della Repubblica una persona giovane, non legata ai partiti, però eletto direttamente dai cittadini... Interessante: quindi, tale figura dovrebbe candidarsi "in solitaria" dalla società civile... Probabilmente, caro Grillo, ti ritroveresti qualche industriale che può pagarsi la campagna elettorale, che non ha mai fatto nulla per la comunità, che però magari è simpatico in tv. Caro Grillo, in fondo alla lettera avrai un invito. Io milito nella "Sinistra Giovanile", la giovanile di quelli che erano i "Democratici di Sinistra" e che sarà una delle componenti della nuova giovanile del Partito Democratico. Un partito non è proprio quello che dici. Assolutamente. Ti sbagli di grosso. In una democrazia, i partiti sono il mezzo più importante per la partecipazione democratica, un limite ai personalismi. Anche qui confondi, come ti dicevo all'inizio, il contingente col necessario: il fatto che i partiti OGGI siano spesso in difficoltà e abbiano SPESSO rappresentato lobbies di potere e si siano macchiati di altre nefandezze, non significa affatto che i partiti siano il male assoluto e quindi vadano eliminati e anzi si debba diffidare tutti i militanti (magari pure quelli come me e tanti altri, che militano in una giovanile e si fanno un mazzo così gratis...) dall'accedere a cariche pubbliche. Lo sai come si chiama questa? Si chiama "demagogia". Ma non perdiamo il filo. Non potrebbe realisticamente reggere democraticamente un sistema di elezione diretta di un Presidente della Repubblica che sia giovane e della società civile senza l'esistenza di partiti (guarda, che se uno si prende un simbolo e uno slogan, fa una piattaforma e attiva gente sul territorio è già fuorilegge, perché di fatto ha già costruito un partito!).
L'ultimo punto e ti lascio davvero. Il Presidente della Repubblica non deve avere più di cinquanta anni. Quindi, conoscendo la tua intransigenza, dovrebbe essere eletto al massimo a quarantatre anni. E' l'annoso problema del giovanilismo. Caro Grillo, te lo scrive un ragazzo di 23 anni che lotta tutti i giorni perché i giovani abbiano spazi nel mondo della politica, della cultura, della società, del lavoro, dell'informazione... Quindi non fraintendere:
1) Giovane non significa migliore o garanzia di rinnovamento; puoi trovare un ventenne che porta avanti una politica statica e prudente, come un settantenne che rivoluziona il mondo;
2) La discriminazione degli anziani è un fatto riprovevole in qualsiasi ambito, figuriamoci quando si parla del bene comune;
3) La Democrazia si fonda sul concetto di esperienza; cerco di esprimere in breve un concetto ampissimo, correndo il rischio di essere frainteso; la Democrazia, da sempre, ha avuto i suoi "padri", pensa al concetto stesso di "Senato"; viceversa l'immagine del Re-bambino o del giovane tiranno sono caratteristiche di Imperi e Regni; la Democrazia deve essere matura e premiare il merito, non la carta di identità! Inoltre, ci vuole esperienza per ricoprire alcuni ruoli, altrimenti sei un burattino nelle mani degli altri; se uno ha fame, non regarargli il pesce, ma insegnali a pescare.
"Chiedo troppo? Dobbiamo chiedere troppo! Ci stiamo giocando un futuro che questi settantenni e ottuagenari non vedranno mai". In quest'ultima affermazione, diventi offensivo e crudele. E' proprio a tantissimi di questi settantenni e ottuagenari che dobbiamo gran parte della civiltà e del benessere di cui oggi guidiamo. Se qualcuno di questi ottuagenari, non fosse andato nel bosco a difendere i valori di libertà, uguaglianza, fratellanza, probabilmente adesso non potresti nemmeno aprirlo, il blog. Prima di offendere pensaci. Ero a un tuo spettacolo, a un certo punto parlando della Montalcini affermasti di essere in causa con lei ma di essere tranquillo perché tanto sarebbe morta prima lei di te. Mi alzai e me ne venni via. L'hai visto che spirito dello stato, di civiltà ha quella donna? Vergognati di certe affermazioni.
Un giorno, se vuoi, vieni a vedere cosa si fa in un da te tanto criticato "partito"! Vieni a vedere la fatica di capire, di fare riunioni, di discutere, di fare centinaia di chilometri, di organizzare iniziative a cui magari non ci verrà nessuno perché non ti chiami Beppe Grillo, a lottare una settimana per un distributore di cibo equo e solidale in una scuola, a dormire poco per poter fare tutto, a sacrificare gli esami per cercare di cambiare, un poco, il mondo... Ma forse a te questo non interessa. Forse per te politica è urlare sul blog e andare ogni tanto in piazza a criticare. Costruire è più difficile di criticare.
Arrivederci,
Niccolò Guicciardini
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