Cara Ortensia,
ci siamo conosciuti cinque anni fa. In Piazza Duomo, a San Gimignano. Era la festa della patrona del paese, Santa Fina, e le nuvole nascondevano un timido sole. Eri sotto un tendaggio bianco, e tra mille vidi e scelsi solo te. Nei tuoi occhi lessi qualcosa di diverso, e decisi di portarti con me. Nel mio mondo, nella mia vita, nella mia casa... Per cinque anni mi sei stata vicina, vicinissima. Soprattutto la notte, i tuoi movimenti e i tuoi sospiri hanno accompagnato i miei sogni e i miei sonni. Sapevi come farti notare discretamente quando volevi qualcosa. Senza pretendere. Chiedendo con allusione, con timida allusione... Ti ho accudita anche nella malattia, quegli occhi che non volevano vedere e che poi sono tornati a vedere la luce. Ogni volta entravo in camera ti muovevi lentamente o veloce... Un affetto lungo cinque anni, abbandonato in un giorno d'inverno senza alcun motivo. Stroncato d'un tratto. Addio, Ortensia... Rimarrai sempre nella mia memoria e nel mio cuore... Terrò il tuo guscio perché non potrò dimenticarti.
Alla mia tartaruga d'acqua.
29 Novembre 2007
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