martedì 25 dicembre 2007

Pausa...

Tanti Auguri per queste Feste...
Io (e quindi il blog) mi prendo qualche giorno di pausa...
Destinazione: Parigi... Vacanza dopo un bel po' di tempo...
Giusto per ricaricare le batterie ed essere pronto ad un 2008 esaltante per tutti!

Abbiamo molte cose da realizzare in questo nuovo anno,

e molto altro ancora...

quindi...
...prepariamoci a darci da fare!


Un saluto carissimo a tutti coloro che passano di qui...
E ancora Buone Feste...
A presto...

domenica 23 dicembre 2007

Contro la Geox: consigli per i non-acquisti

Titolo il prima pagina del Sole Ventiquattr'ore di oggi: "Geox vicina al traguardo del miliardo di ricavi". Bene. Però voglio riportare la mia piccola esperienza. Da sempre ho scarpe Frau (che poi magari si scopre che son del gruppo Geox... Non so...), l'anno scorso la Frau ha messo fuori produzione il modello che prendevo, così ho cambiato. Ho preso un paio di scarpe Geox. Nere, chiaramente. Allora ecco la mia esperienza in punti:
1) Le ho messe in estate. Producono un caldo ai piedi che è impressionante; tanto da doverle togliere e pensare: "Magari son da inverno";
2) Le ho messe adesso, di inverno. Entra il freddo. E tanto.
3) Se piove, l'acqua entra;
4) La punta delle scarpe si scolorisce con facilità impressionante;
5) Le stringhe "di serie" le ho dovute cambiare entrambe nel giro di due mesi; si rompono.
Tutto qui il post. Ma non immaginate l'incavolatura per queste scarpre. Quindi, vi consiglio di evitare Geox, che tanto ha quasi un miliardo di ricavi...

sabato 22 dicembre 2007

Guardate un po' che dietro le multinazionali si nasconde lo spettro che si aggirava un tempo per l'Europa...

Lo spettro che si aggirava per l'Europa ora si incarna in un ippototamo e un cagnolino... Progresso o regresso? (P.S.: due post fa c'è un post "serio": "Immagini di Natale", magari passateci col mouse...!)

Crozza, L'inno del PD

Meravigliosa musica, meravigliose parole... Anche se un po' modificate...! Ascoltate, ascoltate...

Immagini di Natale

Immagini di Natale. Signore e signori carichi di pacchi. Code chilometriche alle casse. Crisi di nervi per il regalo azzeccato, poi risolto in un bagno di soldi (che si pensa risolvano tutto) che quando consegni la carta di credito è umida. Di sudore...
Immagini di Natale. Quindici morti sulle strade. Perché bisogna correre per andare in Vacanza. Non si sa bene perché: o perché la follia ci porta a voler essere primi, o perché il tempo a disposizione per se stessi è così poco che si corre a cercarlo. Quindici morti sulle strade. Ed è una stima al ribasso.
Immagini di Natale. Il cappone delicatamente stecchito e pronto alla bollitura per una serata in cui lo stomaco si gonfia. Si gonfia... Si gonfia! Si gonfia fino a quando non riesci a mangiare, eppure un dolcino lo devi ingurgitare... E allora facciamolo questo Natale: questa affermazione suprema di superiorità. "Noi possiamo mangiare, se vogliamo, fino a strafogarci e sentirci male, mentre voi, restante misero 80% del mondo, la cosa più felice che vi possa capitare è desiderare essere come noi"... Scusate, non è semplice essere complici e accusatori. Anzi, è ipocrita. (Non immaginate quello che posso mangiare in un pasto...).
Immagini di Natale. Per il risparmio energetico, le strade sono splendenti e scintillanti. E' la fiera della vanità di ogni paese o città. E' la sagra della luce, perché ognuno sappia che non è solo perché qualcuno può illuminare la sua vita e la sua via ogni momento.
Immagini di Natale. Le chiese rigonfie di gente, gente, gente... Gente che spesso non va mai a Messa però ci va, sottolineando la triste verità: la Chiesa ridotta a sistema e necessità antropologica, alla faccia dei fedeli e credenti che nel proprio cuore portano un mondo. Sono pochi? Va bene lo stesso... Per loro, che hanno risolto tutto.
Immagini di Natale. Facce di bimbi felici per il regalo, un regalo... Felici non in rapporto al regalo in sé, ma all'aspettativa che il proprio carattere e, soprattutto, la propria condizione sociale ha creato nelle loro menti. Felici veramente. Nella magia di una notte di convenzionale resurrezione dell'immaginario, di qualcosa che c'è e non si spiega... Finalmente qualcosa di positivo.
Immagini di Natale. Volersi più bene, la crisi perché sta finendo l'anno, la crisi perché non si sa cosa fare o mettersi indosso l'ultimo dell'anno, il sorriso regalato o il sorriso rubato, lo scintillio di una stella.
Immagini di Natale. Luoghi lontani e sconosciuti, cime impervie inaccessibili, pianure sterminate, deserti senza descrizione, villaggi abbandonati, silenzi.
Immagini di Natale. Il sacro ed il profano.
Immagini di Natale. I riti che ritornano e sono la nostra salvezza (senza dirlo però), che ci prendono per mano ogni tanto, mentre corriamo incontro al futuro. E mentre, rincorrendo il nostro passato, perdiamo il nostro futuro.
Immagini di Natale. Sono infinite le immagini, eppure terminano nei sogni fatti a sette anni, quando la luce si spengeva e un uomo sconosciuto (senza connessione causalistica) ci portava doni. Poi tutto il resto.

giovedì 20 dicembre 2007

Televisione e teledipendenti: le due facce della medaglia

Spesso, deprecando gli usi e costumi della commerciale italica televisione, si sottolinea l'inadeguatezza del tal personaggio, il cattivo gusto di tal altro, o la vergogna per quella trasmissione che rovina la "mente" della popolazione (vedi alcuni post precedenti in questo blog). Ma raramente ci soffermiamo su un altro aspetto, altrettanto importante: le trasmissioni che stanno in televisione ci stanno perché son viste. Si, sembra incredibile: anche la peggior trasmissione che possiate immaginare, se è in televisione, ha una certa quota di audience. Certo, i dati sono spesso falsati o guidati, ma il succo non cambia. Così, dalla facilità di tanta anti-politica che critica il prodotto e non il produttore (il politico e non l'elettore), si diffonde un certo senso di impotenza intellettualistica o di nobile sdegno. Credo invece si debba scendere nel cuore della faccenda con quel coraggio da palombari di inizio novecento che spesso rimanevano senz'aria per vedere quel pesce che vive in una comune in fondo al mar... Ma non divaghiamo. Il cuore della questione-televisione è in due facce collegate: da una parte una società che vuol vedere rappresentata non se stessa, ma quello che la stessa società spera (vuole) essere. Di qui, la televisione si discosta dalla realtà in modo silenzioso, quasi a non farsene accorgere. E la società, che pensa di plasmare la televisione, se ne trova plasmata. Quindi, tanto per par condicio, guardiamo le due facce della medaglia. Sempre.

mercoledì 19 dicembre 2007

"L'Italia Spensierata" di Piccolo

Agile e bel volume. L'intellettuale si immerge nel mondo "comune", nel luogo comune italiano. In pochi agili capitoli si narra l'epopea (triste) nazionale vista dall'occhio di chi da quell'epopea è sempre volutamente stato fuori. E si narra le reazioni dell'intellettuale. Narrazione fresca e ironica, riflessioni interessanti... Piccolo si avventura nello studio televisivo di "Domenica In", tra tanta gente e gente che poi non conterà nulla... Però ci crede... Vola a Mirabilandia tra attrazioni e file chilometriche... Sosta in due autogrill in un giorno di esodo in cui quasi viene sospettato d'essere terrorista per il tempo che vi sta... Visita il cinema il 26 dicembre a vedere uno di quei film di DeSicaecompagnia (e a essere sincero mi son reso conto che non ne ho mai visto uno, eppure li odio come vi fossi cresciuto assieme!)... In quest'ultima impresa, Piccolo non regge l'urto del malinteso film. (Ho messo troppe reticenze, ora la smetto!). Il libro in definitiva è davvero da leggere, anzi da "provare" perché ci si può rendere conto di quanto sia vicino eppure lontano il mondo "della massa", che poi è anche quello di ognuno di noi per definizione. Soprattutto il libro fornisce spunti interpretativi di questi fenomeni. Due soli appunti. Il primo è che a volte si rischia di "mitizzare" la "massa" (che già dal nome mitica è) dagli occhi dell'intellettuale; insomma, il fatto che la gente "sia felice" di stare all'autogrill o di fare le code a Mirabilandia credo sia molto ma molto opinabile. Senza considerare che Piccolo dimentica quanta frustrazione, difficoltà, litigiosità si nasconda dietro quella "famiglia modello" italiana che lui incontra all'autogrill o al parco giochi. Quanto la dissimulazione della propria condizione stia alla base di quell'apparente idillio. E come quell'idillio spesso non ci sia nemmeno in vacanza... Insomma, la realtà è più triste di quanto la dipinga Piccolo. Almeno dal mio punto di vista. E credo che faccia bene Piccolo a criticare quell'approccio intellettualistico che pone "al di sopra" di questi eventi, però l'autore non tiene in conto che (almeno questo vale per me) ci si può sentire "diversi" senza sentirsi superiori. Secondo appunto (e ultimo): non ho proprio capito il finale sulla notte bianca a Roma. L'ho riletto tre volte. Poi ho elaborato almeno quattro interpretazioni plausibili. Non so se è perché ero stanco, o perché è davvero di difficile interpretazione... Mi riservo di rileggerlo tra qualche giorno, altrimenti vi proporrò il testo per un'interpretazione... In definitiva, comunque, è un libro da leggere assolutamente: divertente, scorrevole, intelligente, pungente, bello davvero. E lasciate stare che mi piace raccontare più quel che non mi sta bene di quello in cui concordo...

Svevo sulla religione

Oggi è nato ... Italo Svevo... Oggi avrebbe 146 anni...

"È proprio la religione vera quella che non occorre professare ad alta voce per averne il conforto di cui qualche volta - raramente - non si può fare a meno".

Una buona idea di religione...

lunedì 17 dicembre 2007

Presentazione Congresso Sinistra Giovanile di San Gimignano

E l'altro meraviglioso video della SinProject (Igor)!!!

Sinistra Giovanile Federazione di Siena

Auguri a tutti i Compagni di Siena!
Grazie a tutti!

venerdì 14 dicembre 2007

Discorso ai giovani - Enrico Berlinguer

"Ma guai se, per timore di una propaganda malevola, noi dismettessimo la nostra attenzione verso il mondo cattolico. Proprio la piena conquista di una laicità storicamente costruita ci consente questa capacità continua di distinzione: volta a cercare di interpretare, nel campo che è proprio del partito politico, i bisogni del tempo, da chiunque essi vengono espressi. Non ci sfugge, quindi, che viene anche dal campo cattolico un bisogno di fare, di agire che corrisponde alla necessità effettiva di vedere almeno alleviati molti dei problemi assillanti di tanta parte della popolazione. E' ciò che si chiama il «volontariato». Il volontariato non è soltanto cattolico. Alle radici stesse del movimento operaio c'è il moto della solidarietà reciproca; l'originario costituirsi (prima delle leghe, prima del partito) di associazioni di mutuo aiuto, di reciproco sostegno.
In molte organizzazioni del volontariato, in ogni campo, credenti e non credenti lavorano insieme e anche quando le organizzazioni sono distinte e le aspirazioni ideali diverse, sovente le finalità di solidarietà umana comuni. E abbiamo visto proprio nei giorni scorsi, in una riunione nazionale, quante e quanto valide siano le forze nostre impegnate nelle associazioni volontarie.
Lo sviluppo nuovo e impetuoso di queste antiche e nuove forme di aggregazione ci insegna tante cose: non certo che si può fare a meno delle lotte (fra le quali oggi hanno portata decisiva quella per respingere l'offensiva della Confindustria). Né si può fare a meno dello Stato o della mano pubblica - come qualche teorico, anche di parte cattolica, suggerisce - ma certo che bisogna prendere posizione contro lo statalismo burocratico, che bisogna essere capaci di vedere le risorse autonome della società e saperle valorizzare in un dialogo continuo tra istituzioni democratiche e sollecitazioni che vengono direttamente dalla società.
Lo sviluppo dell'associazionismo e del volontariato indica che non basta partecipare, bisogna poter contare veramente, bisogna fare, bisogna contribuire a risolvere questioni reali. «Democrazia» deve congiungersi con efficienza e «libertà», deve divenire responsabilità e liberazione..."
Discorso ai Giovani - Enrico Berlinguer - Milano, 1982

giovedì 13 dicembre 2007

L'utopia necessaria e uno spunto per la primavera della giovanile del PD

"L'utopia sta all'orizzonte. Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi, lei si allontana di due passi. Faccio dieci passi e l'orizzonte si allontana di dieci passi. Per quanto cammini, non la raggiungerò mai. A cosa serve l'utopia? A questo: serve a camminare". Così scriveva, ormai qualche anno fa, Eduardo Galeano. Da qui voglio partire per una breve riflessione sul neonato Partito Democratico.
Un partito, quando nasce, ha bisogno di due aspetti inscindibili: organizzazione e valori. L'organizzazione, ossia i mezzi di radicamento, democrazia interna e sociabilità, è stata fin qui affrontata con scrupolo e passione. Le primarie sono state un momento davvero "storico" per l'Italia e l'Europa. Il PD non nasce, come si paventava, "leggero" o "liquido", ma nasce con la forza e la convinzione di tre milioni e mezzo di persone in carne ed ossa che il 14 ottobre sono uscite di casa per votare ed hanno anche dato un contributo economico per questo. Adesso, si apre la seconda fase di organizzazione del partito sul territorio che richiede a tutti quanti un grandissimo sforzo.
Tutto questo, però, ha bisogno di una ampia elaborazione politica, sociale e culturale. I cosiddetti "valori" o, perché no, una propria "utopia". Il PD, ossia tutti noi, deve sforzarsi di dare un'immagine di società diversa. Questo si può costruire solo attraverso la faticosa discussione dal basso, che tocca tutti i punti e i nodi che ha un partito moderno.
Un aspetto positivo, sia per l'organizzazione che per l'orizzonte ideale del partito, c'è stato. Il Partito Democratico non aveva ancora finito di vagire dopo il parto, che i suoi massimi esponenti si sono lanciati in una sfida senza precedenti nel panorama politico -e politichese- italiano: le primarie di una nuova giovanile del Partito Democratico. Le cose, quando accadono, rientrano ben presto nel regno della normalità. Invece, bisogna, credo, sottolineare la portata di questa innovazione ed i rischi che ci si sono assunti praticandola. Dopo i tre milioni e mezzo di votanti del 14 ottobre di questo anno, lanciare nuove primarie pochi mesi dopo rischia di sottolineare un fenomeno di stanchezza. Poi, sappiamo quanto sia difficile coinvolgere i giovani nella politica, soprattutto in un partito. Devo essere sincero: la più coraggiosa novità del PD ad ora è proprio questa. E anche i giornali, che tanto amano parlare di giovani e annessi e connessi, non hanno dedicato che qualche riga - nel migliore dei casi- a questo avvenimento. E' qualcosa di sanamente positivo nel PD. Per quanto difficile, faticoso... Il 21 marzo, il primo giorno di primavera, i ragazzi e le ragazze saranno chiamate a delle primarie per costruire una nuova giovanile, la scommessa profonda del nuovo partito. Una giovanile che sappia coinvolgere quella frastagliata realtà che genericamente si definisce "giovani generazioni", ma che al suo interno presenta diversificazioni enormi.
Una giovanile non è una corrente o un'area di un partito, è semplicemente una palestra eccezionale. È semplicemente un metodo per limitare cooptazioni o improvvisazioni dell'ultimo momento. È semplicemente un metodo per far avvicinare i più giovani a qualcosa di politico, qualcosa in cui si può decidere e fare insieme. Qui in provincia di Siena, abbiamo due esperienze importanti che confluiscono nel Partito Democratico: Sinistra Giovanile e Giovani della Margherita. Questo è già un buon punto di partenza per dare questo strumento di potenzialità e partecipazione per tanti e tanti. Non è un discorso di giovanilismo: giovane non vuol dire migliore né garanzia di miglioramento in sé. Anzi, soprattutto in politica l'esperienza è cosa basilare, un concetto profondamente democratico; pensiamo alla democrazia fin dall'antica Grecia, al concetto di Senato. Però è un gravissimo errore non coinvolgere oggi le nuove generazioni: coinvolgere per far incidere e anche per far crescere. Per questo penso sia importante un'organizzazione giovanile. E per questo penso che il 21 marzo sarà una nuova primavera.

lunedì 10 dicembre 2007

Gli indagati in televisione... E un lunedì mattina...

Oggi è lunedì mattina. Mi piace il lunedì, quando imposti il lavoro della settimana, le attività, gli impegni... Stamani accendo la televisione. Ore 9.15. La accendo per vedere Sky-Meteo. Solo per questo, per carità. Stasera bisogna fare un lavoro e non può piovere. Quindi, mi informo.
Appena accendo, la tv è sintonizzata su canale cinque. "Verissimo", credo. Una carinissima ragazza mora, molto atteggiata a giornalista, sta intervistando. Sembra (e forse è) molto professionale, puntuale e capace. Lo studio è molto curato: sullo sfondo una grande cornice inquadra un maxi schermo. I due (intervistatrice ed intervistato) sono ai lati.
Scorre sotto il tema: "lo scandalo degli indagati in tv". Interessante? Mah, forse si. Mi rendo subito conto che la persona intervistata è per me sconosciuta. Giovane e tatuato. Scorre il nome: Corona. Devo essere sincero: non lo avevo proprio riconosciuto. Il simpatico ragazzo fa valutazioni profonde ed interessanti, che mi tolgono la voglia di fare politica. In effetti, perché impegnarsi per il bene comune se il "comune" è questo? Poi, come al solito, mi fa l'effetto opposto: bisogna fare politica anche per arginare questi fenomeni circensi.
Il tema è caldo. Vi riporto solo qualche frase, quelle che son riuscito a sentire prima di dover spengere. Il Corona nazionale afferma che è normale che indagati, innocenti o colpevoli che siano, vadano in televisione a parlare dei fatti propri. Infatti, di solito è gente "normale" (che categoria sociale interessante) che guadagna un migliaio d'euro il mese o poco più. Quindi, è evidente che non possano non accettare di andare a fare un'intervista dalla quale guadagnano quello che incasserebbero in un anno o più di duro (o durissimo) lavoro. Mentre anche le agenzie e le trasmissioni sono assolte dall'esperto della mattinata: è ciò che vuole il mercato, quindi perché mai un programma televisivo dovrebbe non dare ciò che il mercato chiede? Tutto domanda-offerta, dunque. Al di là di indagini in corso, valutazioni, eccetera... Infine, a proposito di assoluzioni, Corona parla da bellimbusto qual è del suo caso. Il carcere, dice, lo ha peggiorato... E' diventato più cinico. Lui che prima, poverino, aveva solo venduto foto strappate di nascosto a Totti e Barbara Berlusconi... E questo per soli settantamila euro complessivi... Gli unici a non essere assolti sono i Magistrati. E il ragionamento è interessante, perché si sforza di capire un mondo (quello della giustizia) che non risponde alle logiche di mercato (non dovrebbe, diciamocelo), cosa per Corona incomprensibile. Infatti, il nostro non comprende perché "quando un Magistrato sbaglia non può semplicemente chiedere scusa" (!)... Perché per il suo processo lo stato ha speso "dieci milioni di euro" (!)... Quindi, capiamoci: un Magistrato che fa spendere "dieci milioni di euro" allo stato per una causa che si rivela priva di fondamento, dovrebbe chiedere scusa a tutti e magari rifondare del danno lo stato... (Quest'ultima cosa non l'ha detta, ma era sottesa)... Povero Corona, il suo "j'accuse" è deciso. Lui che nel carcere riceveva tante lettere, "come Erica e Omar del resto", perché aveva attorno l'affetto degli "italiani".
Mah... E io mi rimetto a non-guadagnare i miei mille euro al mese... Con tanta tristezza e tanta voglia di cambiare nel cuore... Credo oggi sia anche questa una vera Rivoluzione... E intanto, forse, nella televisione spenta, stanno andando le pubblicità, quelle pubblicità per cui l'Europa ha richiamato l'Italia. Grazie televisione commerciale, grazie Berlusconi, grazie Craxi, grazie Italietta...
E forse è davvero qui la Rivouzione... Far capire che la vita discontinua dei talk-show e del mondo televisivo non è la strada migliore... Che ti senti parte, ma sei solo... Che speri tutta la vita prima di fare la velina o la letterina, poi di andare al Grande Fratello, poi di partecipare a "Chi vuol essere milionario", poi di vincere all'enalotto o al gratta-e-vinci, infine ti rammarichi che sia finito il Grande Fratello per anziani e speri magari di essere la coppia-non-famosa nell'isola dei famosi... Ma mentre speri tutto questo, fai il gioco di chi sa cosa farti sperare, come farti vivere...
Basta... Mi sono svegliato tranquillo e son già diventato un pessimista cosmico... Che poi oggi va di moda l'intellettuale che non critica il sistema, ma lo sa capire, valutare, sezionare... :-(

domenica 9 dicembre 2007

Assurde cause legali... E una riflessione sui navigatori satellitari...

Il Tom Tom ha sempre ragione...

Quante volte vedete il cartello della città dove dovete andare sulla destra, ma voi girate a sinistra perché ve lo dice il navigatore satellitare? E magari, mentre girate, imprecate come se foste guidati da una forza necessaria e superiore? Leggete qui di seguito...

"In Gran Bretagna il piccolo paesino di Wedmore, non lontano da Bristol, ha ufficialmente chiesto di essere cancellato dalle mappe GPS dei navigatori satellitari. La stretta strada che attraversa il paese e' infatti indicata come "scorciatoia consigliata" e il risultato sono decine di macchine e camion che si incastrano, che devono tornare indietro, che inquinano e disturbano. Se la richiesta non verra' accolta, tireranno giu' il satellite".
Morale: La delega dell'intelligenza all'informatica crea mostri...

Il Times ha inaugurato una nuova rubrica dal titolo "Weird Cases" che raccoglie, per l'appunto,
le cause legali piu' strane
"Ho capito tutto!"
Timothy Dumouchel nel 2004 ha citato una rete televisiva perche' responsabile, secondo lui, del suo alcolismo, dell'obesita' della moglie e del fatto che i figli siano pigri schiavi del telecomando. Ha perso.
Morale: Il male voluto non è mai troppo...

Come vincere mille euro ad una causa e pagarne diecimila a chi magari ha provato a farvela perdere...
Sempre nel 2004 un'anziana signora ha invece citato l'erario perche' le aveva chiesto 287 milioni di euro in tasse, nonostante le sue entrate non superassero i 17.000 euro all'anno. Ha vinto la causa, ma l'avvocato, che aveva una parcella calcolata in percentuale dei soldi risparmiati dalla cliente, le ha chiesto piu' di 440mila euro.
Morale: Gli avvocati negli Stati Uniti copiano i Simpson, oppure sono veramente così sanguisughe?

Disattenzioni coniugali
Nel 2005 una brasiliana ha invece portato in tribunale il compagno perche' questi era "poco attento", soprattutto quando si addormentava subito dopo aver fatto sesso. Dopo un inizio che aveva intenerito il giudice la donna ha perso.
Morale: Fossi stato il giudice, avrei concesso in via eccezionale la bigamia alla ragazza... Mi sembra un caso evidente di necessità di turn-over...

Astrologia e teologia...
Come dimenticare l'astrologa russa Marina Bai che ha citato in giudizio la Nasa, per aver "scombussolato l'ordine dell'universo" o Pavel M., detenuto rumeno, che ha fatto causa nientepopodimeno che a Dio? Secondo lui il Battesimo e' un contratto con cui l'Onnipotente si impegna a tenerti fuori dai guai. Nel suo caso alcune clausole non sono state rispettate. Ecco la notizia: "Mircea Pavel, 40enne romeno, condannato a 20 anni di prigione, ha citato in giudizio nientepopodimenoche Dio, per "frode, tradimento della fiducia, corruzione e scarsa influenza". A suo dire, dopo l'accordo stabilito con il Battesimo, l'Onnipotente non lo ha protetto dal male e quindi non ha mantenuto fede al contratto.Il giudice del tribunale di Timisoara ha dovuto pero' archiviare il caso per un cavillo burocratico: manca un indirizzo di residenza del querelato".
Morale: La prima rientra negli strascichi della guerra fredda, mentre la seconda ha una genialità che nemmeno immaginate... Anche perché, in effetti, nelle religioni (in particolare monoteiste) si tende a ringraziare per morti e nascite, malattie e guarigioni, guerre e paci... Insomma, i termini non sono mai chiari...

"Ciao @ come va?", "Bene http, ma ci esci sempre con www?", "No, ormai lei esce con paint!"
Ultimo esempio citato e' quello di un papa' di Zhengzhou, in Cina. Il tribunale gli ha vietato di chiamare il neonato figlio "@" (chiocciola) in onore del fatto di aver conosciuto la madre in rete. Oggi il bimbo sta bene e si chiama http.
Morale: Ci sei o ci fai? E non appellatevi al fatto che in Cina "c'è il comunismo"!
-Questo post è ispirato a un divertente blog-sito, che ho casualmente scoperto oggi: http://www.teneraerbetta.it/; la riproduzione di questi passaggi del sito non rappresentano violazione di alcun diritto d'autore, in quanto inferiori al 10% del sito, riportanti fonti e anzi contribuenti alla pubblicità del sito stesso-

venerdì 7 dicembre 2007

"Non ha occhi un ebreo? Non ha mani, organi, statura, sensi, affetti, passioni? Non si nutre anche lui di cibo? Non sente anche lui le ferite? Non è soggetto anche lui ai malanni e sanato dalle medicine, scaldato e gelato anche lui dall'estate e dall'inverno come un cristiano? Se ci pungete non diamo sangue, noi? Se ci fate il solletico, non ridiamo? Se ci avvelenate non moriamo?"
"Il Mercante di Venezia"
Oggi abbiamo chiuso le iscrizioni al "Treno della Memoria" .
Per ricordare, per capire quanto sia vivo ancora oggi quel ricordo.
Un'iniziativa ammirevole.
" Possiamo chiudere con il passato, ma il passato non chiude con noi".

mercoledì 5 dicembre 2007

La Giovanile del PD: coraggioso azzardo e vera innovazione

Il Partito Democratico non ha ancora finito di vagire dopo il parto, che i suoi massimi esponenti si lanciano in una sfida senza precedenti nel panorama politico -e politichese- italiano: le primarie di una nuova giovanile del Partito Democratico. Le cose, quando accadono, rientrano ben presto nel regno della normalità. Invece, bisogna, credo, sottolineare la portata di questa innovazione ed i rischi che ci si sono assunti praticandola. Dopo i tre milioni e mezzo di votanti del 14 ottobre di questo anno, lanciare nuove primarie pochi mesi dopo rischia di sottolineare un fenomeno di stanchezza. Poi, sappiamo quanto sia difficile coinvolgere i giovani nella politica, soprattutto in un partito. Devo essere sincero: la più coraggiosa novità del PD è proprio questa. E anche i giornali, che tanto amano parlare di giovani e annessi e connessi, non hanno dedicato che qualche riga - nel migliore dei casi- a questo avvenimento. Finalmente qualcosa di sanamente positivo nel PD. Per quanto difficile, faticoso...
C'è stata un aspetto veramente positivo nel PD. E mi piaceva sottolinearlo. Senza troppi discorsi e fronzoli. Che se comincio a scrivere non finisco più su questo argomento. Quindi chiudo qui...

martedì 4 dicembre 2007

Giovani Partito Democratico

Ecco la conferenza stampa cui ho assistito recentemente. Un grande risultato che segna un altro punto positivo del Partito Democratico: ci sarà una giovanile. E, prima volta nella storia (davvero, nonostante la formula logora) una giovanile di un partito nasce tramite primarie. Il 21 marzo tutti a votare, come dire "E' primavera, svegliatevi..."

sabato 1 dicembre 2007

AEK Atene-Fiorentina=1-1... Pagelle senza commento

Frey: 6.
Balzaretti: 4.
Dainelli: 6.
Kroldrup: 6+.
Pasqual: 5.

Liverani: 7,5.
Kuzmanovic: 6,5.
Dall' 80' Gobbi: sv.
Montolivo: 3.
Jorgensen: 6.
Vieri: 6,5.

Dall' 85'Pazzini: ng
Osvaldo: 7-.

Pin: 7.

venerdì 30 novembre 2007

Ortensia

Cara Ortensia,

ci siamo conosciuti cinque anni fa. In Piazza Duomo, a San Gimignano. Era la festa della patrona del paese, Santa Fina, e le nuvole nascondevano un timido sole. Eri sotto un tendaggio bianco, e tra mille vidi e scelsi solo te. Nei tuoi occhi lessi qualcosa di diverso, e decisi di portarti con me. Nel mio mondo, nella mia vita, nella mia casa... Per cinque anni mi sei stata vicina, vicinissima. Soprattutto la notte, i tuoi movimenti e i tuoi sospiri hanno accompagnato i miei sogni e i miei sonni. Sapevi come farti notare discretamente quando volevi qualcosa. Senza pretendere. Chiedendo con allusione, con timida allusione... Ti ho accudita anche nella malattia, quegli occhi che non volevano vedere e che poi sono tornati a vedere la luce. Ogni volta entravo in camera ti muovevi lentamente o veloce... Un affetto lungo cinque anni, abbandonato in un giorno d'inverno senza alcun motivo. Stroncato d'un tratto. Addio, Ortensia... Rimarrai sempre nella mia memoria e nel mio cuore... Terrò il tuo guscio perché non potrò dimenticarti.

Alla mia tartaruga d'acqua.
29 Novembre 2007

giovedì 29 novembre 2007

C'è qualcosa al di là di ciò che si ha: ciò che si è

Retorica. Certo. Molto retorico come titolo. "Credi davvero?". Si. Retorico. "In fondo, è vero". Vero ma retorico. "Ma se oggi voglio dire che c'è qualcosa al di là di quello che hai...". Si ma non basta dirlo. "Vero". E infatti hai fatto retorica. "Bene, lascio la parola a qualcuno che sa dirlo meglio di me...".

In un vortice di polvere gli altri vedevan siccità,
a me ricordava la gonna di Jenny
in un ballo di tanti anni fa.

Sentivo la mia terra vibrare di suoni,
era il mio cuore
e allora perché coltivarla ancora,
come pensarla migliore.

Libertà l'ho vista dormire nei campi coltivati
a cielo e denaro,
a cielo ed amore,
protetta da un filo spinato.

Libertà l'ho vista svegliarsi
ogni volta che ho suonato
per un fruscio di ragazze a un ballo,
per un compagno ubriaco.

E poi se la gente sa, e la gente lo sa che sai suonare,
suonare ti tocca per tutta la vita
e ti piace lasciarti ascoltare.

Finii con i campi alle ortiche
finii con un flauto spezzato
e un ridere rauco
ricordi tanti
e nemmeno un rimpianto.

Fabrizio De André

mercoledì 28 novembre 2007

Caro Beppe Grillo, la Democrazia è impegno, discussione e condivisione

Caro Beppe Grillo,
la Democrazia è impegno, discussione e faticosa condivisione. In una Democrazia, ci sono principi, valori e istituzioni che devono avere una propria "sacralità", pur passando sempre e periodicamente dal voto popolare. Non mi sto riferendo al Parlamento o al Governo, che chiaramente sono di per sé soggetti a controllo democratico e costante da parte di un'opposizione. Mi riferisco, ad esempio, al Presidente della Repubblica.
A mio parere, per inciso, il problema di fondo dei tuoi ragionamenti politici o pseudo-tali sta nel confondere il contingente col necessario. E di qui, a voler modificare forme e contenitori per risolvere i problemi. Invece, ahimé, il problema della democrazia in Italia è molto più complesso e, più che un problema di contenitori o regole, è un problema di chi e cosa sta in questi contenitori o chi viola sistematicamente le regole. Faccio due soli esempi, per poi chiudere sull'argomento che ho accennato: il Presidente della Repubblica.
1) Il problema non è QUANTO guadagna un parlamentare, ma la QUALITA' del suo lavoro; un parlamentare improduttivo per me non deve prendere nemmeno cento euro al mese, un parlamentare che fa il suo lavoro (quindi sacrifica se stesso, il suo lavoro, la sua famiglia, la sua quotidianità, la sua privacy -grazie a certo giornalismo-, finanche la sua salute) può guadagnare anche molto; i parametri italiani per i parlamentari sono troppo alti, e vanno ridotti; ma fai attenzione: a battere sulla QUANTITA' e non sulla QUALITA' non risolvi niente; i politici guadagneranno meno, ma saranno sempre gli stessi a fare le stesse cose! E il risparmio che ne consegue per lo stato non è irrisorio, ma assolutamente inesistente se paragonato al giro economico di uno stato;
2) Parli tanto di quanto guadagnano i politici... Perché non provi a fare un'indagine su quanto ci costano e quanti sprechi ci sono in: carabinieri, polizia, marina, esercito, ASL, poste, trenitalia, guardia di finanza, vigili urbani, tutti gli altri corpi dello stato, tutti gli altri dipendenti pubblici? Lo sai quanto ci costa una domenica allo stadio?
E chiudo brevemente sul Presidente della Repubblica. Raffiguri la più alta carica dello stato, il Presidente della Repubblica, con un fotomontaggio che lo rende uno Zeus. Niente di male. Libertà d'espressione e satira. Sacrosanta. Leggendo il tuo post, però, resto profondamente deluso. Certo, ti sei guadagnato qualche seconda pagina sui quotidiani nazionali, ma non ti basta quanto stai guadagnando coi tuoi tour teatrali? Lasciamo perdere.
Parli dei "moniti del Colle" irridendoli poiché sono come "una folgore di Zeus che colpisce gli stessi alberi"... Non mi sembra affatto. Evidentemente non hai letto bene i "moniti" del Presidente della Repubblica. Vai su www.quirinale.it e leggi un po'. Non mi sembra vero ciò che sostieni.
Dici che il Presidente "è eletto dai partiti" e quindi li "accudisce teneramente". Carissimo Beppe Grillo, su questo nemmeno ti rispondo. I tanto da te vituperati "partiti" sono formazioni di cittadini che presentano persone alle elezioni; è la gente che li vota o meno! Casomai dovremmo interrogarci, ogni tanto, sul perché gli italiani si scelgono una data classe politica. Il problema non è che Previti si candidi o sia (stato per fortuna) in Parlamento, il problema è perché molti italiani lo hanno votato o hanno votato Forza Italia sapendo tutto di Previti! Questa è la vergogna! Certo, i politici dovrebbero essere i primi a dare l'esempio; ma se ogni tanto una tornata elettorale non gli tira gli orecchi, molti di loro vanno avanti, magari convinti sinceramente di fare il giusto.
Poi prosegui, riguardo il Presidente della Repubblica: "l’età lo nobilita, con quegli anni può dire quello che vuole. Come il nonno a tavola quando arriva il dolce. Una volta c’era la bocca di Virna Lisi, oggi la dentiera presidenziale". A parte i toni tristi e triti da cabaret di periferia, l'età lo nobilita eccome! Caro Beppe Grillo, ci sono persone che hanno combattuto coerentemente per i propri ideali e per l'Italia tutta la vita. E, mi dispiace dirtelo, Napolitano è uno di questi. Persona inoltre di cultura. Tra qualche parola, poi, ti spiego il fatto dell'età che lo nobilita.
"Il presidente va eletto dagli italiani, non dai nostri dipendenti". Bella affermazione: quindi vorresti il presidenzialismo? E in tal caso, visto che i poteri del Presidente della Repubblica in Italia sono limitati e tale figura ha funzione principalmente di garanzia, come potrebbe conciliarsi una figura di garanzia eletta a suffragio universale (che quindi peserebbe di più) a fronte di un Primo Ministro eletto dalle camere (pur in coalizioni che precedentemente dichiarano il proprio candidato)? Quindi vorresti cambiare i poteri del Presidente della Repubblica? Come in Francia, o come negli Stati Uniti? Quindi vorresti una figura forte e intoccabile per sette anni? Così sì che ti ascoltano poi! Quando spari, spiegati.
Qui, poi, viene il bello: "Non deve avere più di cinquant’anni. Non serve un presidente da ospizio di garanzia dello status quo partitico. Voglio una persona giovane, della società civile, non legata ai partiti". Oh, questa è bella! Vengono fuori due temi importanti della tua riflessione politica: il giovanilismo e l'anti-partitismo. Due parole sul secondo: vuoi come Presidente della Repubblica una persona giovane, non legata ai partiti, però eletto direttamente dai cittadini... Interessante: quindi, tale figura dovrebbe candidarsi "in solitaria" dalla società civile... Probabilmente, caro Grillo, ti ritroveresti qualche industriale che può pagarsi la campagna elettorale, che non ha mai fatto nulla per la comunità, che però magari è simpatico in tv. Caro Grillo, in fondo alla lettera avrai un invito. Io milito nella "Sinistra Giovanile", la giovanile di quelli che erano i "Democratici di Sinistra" e che sarà una delle componenti della nuova giovanile del Partito Democratico. Un partito non è proprio quello che dici. Assolutamente. Ti sbagli di grosso. In una democrazia, i partiti sono il mezzo più importante per la partecipazione democratica, un limite ai personalismi. Anche qui confondi, come ti dicevo all'inizio, il contingente col necessario: il fatto che i partiti OGGI siano spesso in difficoltà e abbiano SPESSO rappresentato lobbies di potere e si siano macchiati di altre nefandezze, non significa affatto che i partiti siano il male assoluto e quindi vadano eliminati e anzi si debba diffidare tutti i militanti (magari pure quelli come me e tanti altri, che militano in una giovanile e si fanno un mazzo così gratis...) dall'accedere a cariche pubbliche. Lo sai come si chiama questa? Si chiama "demagogia". Ma non perdiamo il filo. Non potrebbe realisticamente reggere democraticamente un sistema di elezione diretta di un Presidente della Repubblica che sia giovane e della società civile senza l'esistenza di partiti (guarda, che se uno si prende un simbolo e uno slogan, fa una piattaforma e attiva gente sul territorio è già fuorilegge, perché di fatto ha già costruito un partito!).
L'ultimo punto e ti lascio davvero. Il Presidente della Repubblica non deve avere più di cinquanta anni. Quindi, conoscendo la tua intransigenza, dovrebbe essere eletto al massimo a quarantatre anni. E' l'annoso problema del giovanilismo. Caro Grillo, te lo scrive un ragazzo di 23 anni che lotta tutti i giorni perché i giovani abbiano spazi nel mondo della politica, della cultura, della società, del lavoro, dell'informazione... Quindi non fraintendere:
1) Giovane non significa migliore o garanzia di rinnovamento; puoi trovare un ventenne che porta avanti una politica statica e prudente, come un settantenne che rivoluziona il mondo;
2) La discriminazione degli anziani è un fatto riprovevole in qualsiasi ambito, figuriamoci quando si parla del bene comune;
3) La Democrazia si fonda sul concetto di esperienza; cerco di esprimere in breve un concetto ampissimo, correndo il rischio di essere frainteso; la Democrazia, da sempre, ha avuto i suoi "padri", pensa al concetto stesso di "Senato"; viceversa l'immagine del Re-bambino o del giovane tiranno sono caratteristiche di Imperi e Regni; la Democrazia deve essere matura e premiare il merito, non la carta di identità! Inoltre, ci vuole esperienza per ricoprire alcuni ruoli, altrimenti sei un burattino nelle mani degli altri; se uno ha fame, non regarargli il pesce, ma insegnali a pescare.
"Chiedo troppo? Dobbiamo chiedere troppo! Ci stiamo giocando un futuro che questi settantenni e ottuagenari non vedranno mai". In quest'ultima affermazione, diventi offensivo e crudele. E' proprio a tantissimi di questi settantenni e ottuagenari che dobbiamo gran parte della civiltà e del benessere di cui oggi guidiamo. Se qualcuno di questi ottuagenari, non fosse andato nel bosco a difendere i valori di libertà, uguaglianza, fratellanza, probabilmente adesso non potresti nemmeno aprirlo, il blog. Prima di offendere pensaci. Ero a un tuo spettacolo, a un certo punto parlando della Montalcini affermasti di essere in causa con lei ma di essere tranquillo perché tanto sarebbe morta prima lei di te. Mi alzai e me ne venni via. L'hai visto che spirito dello stato, di civiltà ha quella donna? Vergognati di certe affermazioni.
Un giorno, se vuoi, vieni a vedere cosa si fa in un da te tanto criticato "partito"! Vieni a vedere la fatica di capire, di fare riunioni, di discutere, di fare centinaia di chilometri, di organizzare iniziative a cui magari non ci verrà nessuno perché non ti chiami Beppe Grillo, a lottare una settimana per un distributore di cibo equo e solidale in una scuola, a dormire poco per poter fare tutto, a sacrificare gli esami per cercare di cambiare, un poco, il mondo... Ma forse a te questo non interessa. Forse per te politica è urlare sul blog e andare ogni tanto in piazza a criticare. Costruire è più difficile di criticare.
Arrivederci,
Niccolò Guicciardini

martedì 27 novembre 2007

Blues in memoria

Fermate tutti gli orologi, isolate il telefono,
fate tacere il cane con un osso succulento,
chiudete i pianoforti, e tra un rullio smorzato
portate fuori il feretro, si accostino i dolenti.
Incrocino aeroplani lamentosi lassù
e scrivano sul cielo il messaggio Lei E' Morta.
allacciate nastri di crespo al collo bianco dei piccioni,
i vigili si mettano guanti di tela nera.
Lei era il mio Nord, il mio Sud, il mio Est ed Ovest,
la mia settimana di lavoro e il riposo la domenica,
il mio mezzodì, la mezzanotte, la mia lingua, il mio canto;
pensavo che l' amore fosse eterno: e avevo torto.
Non servon più le stelle: spegnetele anche tutte;
imballate la luna, smontate pure il sole;
svuotatemi l'oceano e sradicate il bosco;
perché ormai più nulla può giovare.
(Auden W.H.)


Condoglianze a Cesare Prandelli, allenatore della Fiorentina, uno tra gli ultimi veri e onesti uomini nel mondo del calcio, nel giorno in cui ha perso sua moglie.

lunedì 26 novembre 2007

Notizie di oggi...

Rassegna stampa:

1) Berlusconi: "La Cdl ormai era un ectoplasma"; meno male lo dice lui; voto 8;
2) Berlusconi: "Farò come Don Sturzo"; ma sa chi era? Don Sturzo non aveva tre televisioni... Intanto... voto 2;
3) A Pechino tutte le camere di albergo dovranno essere munite di preservativi per gli ospiti; questo per ridurre i contagi da Aids (aumentati del 53% in un anno); potremmo ispirarci in Italia; semplice, concreto, dolce... voto 10;
4) Dal 17 novembre la cattedrale di Città del Messico era occupata da giovani di sinistra, perché le campane suonavano misteriosamente durante i comizi della sinistra; voto: :-(;
5) Il garante britannico dell'informazione ammonisce i blogger: dati e foto immessi in rete vengono utilizzati dagli uffici del personale di banche e grandi società per scoprire vizi e segreti delle loro potenziali nuove reclute; per non parlare dei ladri di identità capaci, anche da piccoli dettagli privati, di avviare indagini approfondite sulle persone da truffare; il mio blog è talmente noioso che non corro pericoli...:-)

Magdi Allam a Colle di val d'Elsa: la Sg fa voltantinaggio, intanto naufraga la fiaccolata anti-moschea

Ore 16.30. Teatro Sant'Agostino, colle di val d'Elsa. Tante persone accorrono alla presentazione del nuovo libro de giornalista Magdi Allam: "Viva Israele". Un libro che fin dal titolo manifesta i propri intenti. La difesa di Israele come difesa della vita umana; la difesa di Israele come discrimine tra chi ama la vita e chi invece non la ama sinceramente. Magdi Allam è duro nella sua relazione di quarantacinque minuti. Partendo dal terrorismo internazionale, giunge al Centro Culturale Islamico di Colle di val d'Elsa. Un salto geografico e sociale notevole. La Sinistra Giovanile ha organizzato per l'occasione un volantinaggio davanti al teatro, che pubblicizzava un'iniziativa sull'integrazione che si terrà il 6 dicembre all'Oikos di Gracciano. Dopo i quarantacinque minuti di soliloquio del giornalista, che pure ha toccato temi interessanti come il concetto diritto-dovere per gli immigrati, si è aperto un dibattito con un solo intervento critico della Sinistra Giovanile (non potevo mancare all'appello!). Durante il dibattito si è sentito, a proposito dell'elezione democratica del sindaco di Colle val d'Elsa, che "anche Hitler è stato eletto democraticamente". Dopo la presentazione, è fallita totalmente la fiaccolata organizzata contro il Centro Culturale Islamico. La Sinistra Giovanile ha testimoniato ancora una volta il suo sostegno all'impegno di civiltà della città di Colle di val d'Elsa con lo slogan "chi è veramente sicuro delle proprie radici non teme il confronto".

domenica 25 novembre 2007

Un punto a Reggio Calabria per una grigia fiorentina

Grigia come la giornata, la Fiorentina raccoglie un misero punto e scivola ad un probabile quinto posto. Rinunciataria e sfiduciata, la compagine viola esce dal Granillo con i visi lunghi e la classifica di gran lunga peggiorata, perdendo due punti su tutte le avversarie dirette: Milan, Inter, Lazio, Udinese, Napoli... Probabilmente Juventus.
Frey: 5,5; intervento coi pugni quando poteva bloccare; nient'altro;
Potenza: 5,5; non spinge, difende a fatica; da rivedere;
Gamberini: 6,5; l'unico che regge la baracca là dietro, nonostante l'infortunio;
Dal 34'st Vanden Borre: sv. Non incide;
Kroldrup: 6,5; collabora con Gamberini, prova lucida e precisa; bravo;
Balzaretti: 5,5; non è un gran che... Detto tutto;
Donadel: 6; cerca di reggere il centrocampo come può; tenace;
Gobbi: 4; sbaglia tutto quello che può sbagliare, gioca di fatto da esterno sinistro; pessimo; grigio; ininfluente; indeciso; tragicamente tragico;
Pazienza: 5,5; mah...
Montolivo: 2; non combina niente di buono; cerca il tiro e tira fuori; azione quattro contro tre e lui si fa anticipare; fa una cosa ottima: si fa ammonire; contro l'inter non dovremo assistere al triste spettacolo di un campione tramontato prima di sorgere;
43'st Kuzmanovic: s.v.;
Semioli: 6+; corre, corre, corre, corre, corre; corri Franco, corri, sei tutti noi; magari se poi concretizzi...
Pazzini: 3,5; inconsistente, inconcludente; il fantasma di se stesso;
Dal 27' st Vieri: s.v.; però quando c'è lui è tutta un'altra musica...
Pin: inutile.

giovedì 22 novembre 2007

KORG IV

Guardate Igor che lavorone ha fatto... 10+!

mercoledì 21 novembre 2007





Varato il nuovo simbolo del Pidì...

Notate la faccia di Veltroni che ci dice tutto...

Adinolfi canta... Ascoltate le parole della canzone...

Il Pd nasce allegramente... E anche se per lui "un partito senza tessere non è un'eresia ma una liberazione", glielo perdoniamo... E poi un po' mi ci rivedo... Anche se la stazza spero sia minore... GRAZIE COSIMO PER LA SEGNALAZIONE!!!

Nell'anniversario della nascita di Voltaire un passo del Candide

Scusate la lunghezza del post, di sicuro di difficilissima lettura. E' un passaggio del Candido in cui Voltaire, esagerando per esemplificare, ci insegna la libertà di pensiero. E se ci pensate bene anche d'azione. Ci insegna a diffidare delle celebrazioni obbligatorie, e dell'essere felici di ciò di cui è felice la maggioranza. Ci insegna ad essere indipendenti nei giudizi e nelle valutazioni, con l'obbligo però di conoscere approfonditamente ciò che si critica. Oggi, che si celebra e si critica senza conoscere, credo sia una bella lezione. Quindi, un po' di sforzo, e una letturina a questo passaggio. Ah, se poi qualcuno non avesse letto il Candido, ve lo consiglio vivamente: uno dei più brillanti libri mai scritti. Breve, rapido, intenso, costruttivo... Ce ne è anche una bella edizione a fumetti. Comunicherò riferimenti bibliografici che ora non mi vengono in mente.

Visita al signor Pococurante, nobile veneziano

- Si parla, dice Candido, d'un certo senatore Pococurante che abita in quel bel palazzo sulla Brenta, che è tanto compito co' forastieri. Si pretende che questo sia un uomo che non abbia mai provata tristezza. - Io vorrei vedere una specie sì rara, dice Martino
Candido manda immediatamente a chiedere al signor Pococurante la permissione di visitarlo il giorno appresso. Candido e Martino andarono in gondola sulla Brenta, ed arrivarono al palazzo del nobil Pococurante. I giardini erano di buon gusto, ed ornati di belle statue di marmo, e il palazzo di bellissima architettura. Il proprietario del luogo, uomo di sessant'anni, molto ricco, ricevè con molta compitezza i due visitatori, ma con altrettanta freddezza, il che sconcertò Candido, e non dispiacque punto a Martino.
Tosto due belle ragazze, portarono la cioccolata, che avean fatta bene spumare. Candido non potè fare a meno di lodare la loro bellezza, la loro grazia, la loro attività. - Queste sono buonissime creature, disse il senatore Pococurante; non mi dispiacciono perchè sono stufo delle:. dame della città, per le loro civetterie, per le loro contese, per i loro capricci, per il loro orgoglio, per le loro bassezze, per lo loro pazzie, e per i sonetti che bisogna fare, o far fare per loro. Ma anche queste due ragazze cominciano ad annojarmi.
Candido dopo la colazione passeggiando in una lunga galleria, fu colpito dalla bellezza de' quadri; dimandò di quale artista erano i due primi. - Son di Raffaello, disse - il senatore; li comprai a caro prezzo per vanità, anni or sono: si dice che non vi è cosa più bella in Italia, ma a me non piacciono niente affatto; il colore è cupissimo, le figure non son bene arrotondate, e non risaltano abbastanza; il panneggiamento non somiglia punto a un panno insomma, checchè se ne dica, io non vi trovo una vera imitazione della natura: a me non piacerà un quadro se non allora che vi vedrò la natura medesima: di questa: specie non ve ne sono: io ho molti quadri, ma non li guardo mai.
Pococurante, aspettando il desinare, si fece eseguire un concerto; a Candido parve la musica graziosissima - Questo suono, dice Pococurante, può divertire per una mezz'ora, ma se dura di più annoja tutti, sebbene nessuno ardisca di confessarlo: la musica oggigiorno non è altro che un'arte di eseguir cose difficili, e ciò che è solamente difficile, a lungo andare piace. Io avrei forse maggior piacere all'opera se non si fosse trovato il secreto di farne un mostro, che mi fa stomacare: vada chi vuole a veder delle cattive tragedie in musica, ove le scene non son fatte che per introdurre male a proposito due o tre ariette ridicole che fanno valere il gorgozzulo d'un'attrice; si intenerisca di piacere chi vuole, o chi può, vedendo un castrato trillare sulla parte di Cesare, e di Catone, e passeggiare goffamente sul palco; per me, io ho rinunziato da gran tempo a tali leggerezze, che fanno la gloria oggigiorno del teatro italiano, e che son pagate da' sovrani a carissimo presso.
Candido contese un poco su questo, ma con discrezione, e Martino fu interamente del sentimento del senatore.
Si misero a tavola, e dopo un eccellente desinare entrarono nella biblioteca. Candido, vedendo un Omero magnificamente legato, lodò l'illustrissimo, sul suo buon gusto. - Ecco, dic'egli, un libro che era la delizia del gran Pangloss, il miglior filosofo dell'Alemagna. - Non è già la mia, risponde freddamente Pococurante: mi si diede ad intendere in passato, che io provavo piacere a leggerlo, ma quella ripetizione continua di combattimenti che sempre si rassomigliano, quegli Dei che agiscon sempre per non concluder nulla, quell'Elena ch'è il soggetto della guerra che appena comparisce sulla scena, quella Troja che si assedia, e non si prende mai, tutto mi cagionava una noja mortale: io ho dimandato qualche volta ad alcuni letterati se s'annojavano come me in quella lettura: i più sinceri mi han confessato che il libro cadeva lor dalle mani, ma che bisognava per altro averlo nella biblioteca, come un monumento dell'antichità, e come quelle medaglie rugginose, che non sono buone a spendersi.
- Vostr'Eccellenza non penserà così di Virgilio, dice Candido. - Io convengo, risponde Pococurante, che il secondo, il quarto e il sesto libro della sua Eneide sono eccellenti: ma per quel suo pio Enea e il forte Cloante, e l'amico Acate, e il piccolo Ascanio, e il melenso re Latino, e la villanzona Amata, e l'insipida Lavinia, io non credo che vi sia niente di più freddo, e di più disaggradevole; stimo meglio il Tasso, e le fandonie dell'Ariosto, sebbene sonniferi da fare dormire uno in piedi.
- Signore, disse Candido, non avete un gran piacere a leggere Orazio? - Vi sono delle massime, risponde, Pococurante, dalle quali un uomo di mondo può ricavar del profitto, e che, essendo raccolte in versi, che hanno molta forza, s'imprimono più facilmente nella memoria; ma io fo pochissimo caso, del suo viaggio a Brindisi, e della sua descrizione di un cattivo desinare, e della contesa de' facchini tra un certo Rupilio, le cui parole, dic'egli, erano piene di marcia, ed un altro le cui parole erano aceto; io non ho letto, che con infinito disgusto i suoi versi grossolani contro le vecchie, e contro le streghe, e non so qual merito possa egli avere per dire al suo antico Mecenate che se fosse stato da lui aggregato alla schiera de' poeti lirici, avrebbe colla sua fronte sublime dato di cozzo alle stelle. I pazzi ammiran tutto, in un autore stimato; io non leggo che per me, e non ho piacere se non a quel che mi aggrada.
Candido, ch'era stato educato a non giudicar cosa alcuna da per sé stesso, era molto stupefatto di ciò che sentiva, e Martino trovava la maniera di pensare di Pococurante assai ragionevole.
- Oh, ecco un Cicerone, dice Candido, io credo che vostr'eccellenza non lascerà punto di leggere cotesto grand'uomo. - Io non lo leggo mai, risponde il Veneziano: che m'importa ch'egli abbia difeso la causa di Rabirio o di Cluenzio? Ne ho d'avanzo de' processi da giudicare; mi sarei adattato a leggere le sue opere filosofiche, ma quando mi son accorto che ei dubitava di tutto, ho concluso che io ne sapeva quanto lui, e che non avevo bisogno d'alcuno per essere ignorante.
- Oh, ecco là ottanta volumi di raccolte d'un'accademia di scienze, dice Martino, può essere che in quelle vi sia del buono. - Ve ne sarebbe, risponde Pococurante, se un degli autori di coteste bagatelle avesse inventato almen l'arte di far delle spille; ma non v'è in tutti que' libri che vani sistemi, e niuna cosa utile.
- Quante opere di teatro io vedo là! dice Candido, in italiano, in spagnuolo, e in francese. - Sì, osserva il senatore. Ve ne son tremila, ma non ve ne saran tre dozzine delle buone. Quelle raccolte poi di sermoni, che tutti insieme non vagliono una pagina di Seneca, e tutti que' gran volumi di teologia, credetelo, non si aprono mai, né da me né da alcuno.
Vide Martino degli scaffali carichi di libri inglesi. - Io credo, diss'egli, che un repubblicano abbia ordinariamente ad aver piacere di cotesti libri, scritti liberamente. - Sì, rispose Pococurante, è bello scrivere ciò che si pensa, ed è questo un privilegio dell'uomo: in tutta la nostra Italia non si scrive se non quel che non si pensa. Coloro che abitano la patria di Cesare, e degli Antonini non osano aver un'idea, senza la permissione di un domenicano. Io sarei contento della libertà che inspirano gl'ingegni inglesi, se la passione, e lo spirito di partito non corrompesse totalmente ciò che quella preziosa libertà ha di stimabile.
Candido scorgendo un Milton gli dimandò se considerava quell'autore per un grand'uomo. - Chi? dice Pococurante, quel barbaro che fa un lungo commentario, in dieci libri di versi duri, del primo capitolo della Genesi, quel grossolano imitator de' Greci, che disfigura la creazione, e che mentre fa da Mosè rappresentar l'Ente increato che produce il mondo con una parola, fa prendere un gran compasso dal Messia, in un armadio del cielo, per disegnar la sua opera? Io dovrei forse stimar colui che ha guastato l'inferno e il diavol del Tasso: che Trasforma Lucifero ora in gigante, e ora in pigmeo: che gli fa ribattere cento volte i medesimi discorsi: che lo fa disputare sulla teologia, che imitando seriamente l'invenzione comica dell'armi da fuoco dell'Ariosto, fa sparare il cannone nel cielo da' diavoli? Né io, né alcun altro in Italia ha potuto trar piacere da queste triste stravaganze; e il maritaggio del peccato colla morte, e i serpi che partorisce il peccato, non fanno vomitare ogni uomo che ha il gusto un poco delicato? Quel poema oscuro, bizzarro e disgustevole fu schernito fin dalla sua nascita, ed io lo tratto oggi come lo fu nella sua patria da' contemporanei; del resto, io dico ciò che penso, e curo pochissimo che gli altri pensino come me.
Candido era mal soddisfatto di que' discorsi; egli rispettava Omero, ed amava Milton. - Ahimè, diss'egli sottovoce a Martino, io ho ben paura che quest'uomo abbia un sommo disprezzo per i nostri poeti alemanni. - Non vi sarebbe gran male, dice Martino. - Oh che uomo superiore! dicea pur Candido fra' denti. Che spirito è questo Pococurante! Non può niente piacergli.
Dopo di aver fatta così la rivista di tutti i libri, discesero nel giardino; Candido ne lodò tutte le bellezze. - Io non so di cattivo gusto, disse il padrone: noi abbiam qui delle figurine, ma dopodomani voglio farvene porre d'un disegno più nobile.
Allorchè i due visitatori si furono licenziati da sua eccellenza, Candido chiese a Martino:
- Voi dunque converrete meco, che quello è il più felice di tutti gli uomini, perché è al di sopra di tutto ciò che possiede.
- E non vedete voi, rispose Martino, che di tutto ciò che possiede egli è disgustato? Platone disse, molto tempo fa, che i migliori stomaci non son quelli che rigettano tutti gli alimenti.
- Ma, disse Candido, non è un piacere a criticar tutto? A trovar de' difetti, dove gli altri uomini credon vedere delle bellezze?

martedì 20 novembre 2007

Korg IV: le pagelle dei senesi presenti a San Giuliano


La Korg IV si è conclusa, e come sempre è stata una bella esperienza. Korg, per chi non lo sapesse, sta per Conferenza Organizzativa Regionale della Sinistra Giovanile. Viva la sintesi. Tre righe di riflessione politica, poi un po' di ironia...


La Korg IV ha sancito la necessità di accelerare con convinzione sul percorso verso la creazione di una nuova giovanile che sia collegata e rappresentativa del Partito Democratico. Una giovanile risulta importantissima perché evita o limita drasticamente fenomeni come clientelismo e cooptazione. Inoltre, una giovanile rappresenta una formidabile palestra, una condivisione di esperienze e maturazione politiche come poco altro. Senza considerare che una giovanile autonoma all'interno del partito è utile a quest'ultimo nella elaborazione politica e nel pungolarlo sulle questioni più avanzate o riguardanti più da vicino le giovani generazioni. Una Conferenza Organizzativa partecipata forse come non mai (oltre duecento persone), che segnala la voglia di Partecipare e Costruire. I quattro gruppi di lavoro hanno elaborato proposte e momenti di riflessione di buon livello. Una bella esperienza, che oltretutto cementa ed alimenta i rapporti tra i ragazzi toscani. Non ci stupisce la salute dell'organizzazione in Toscana, anche per questo di sicuro la Toscana è una delle due uniche regioni in Italia ad aver accolto nel dispositivo regionale l'esistenza fin da subito di una giovanile. La strada è ancora lunga. Percorriamola insieme.


Diamo un po' di numeri, anzi di pagelle ai senesi e sangimignanesi (e "radicondolesi") presenti a San Giuliano Terme:
Donato 8----------------; voto ristretto per i quaranta (dico quaranta) minuti passati ad aspettarlo sotto casa la mattina della partenza; poi, la sera è bello sveglio ed attivo (ci credo!) e decide di non coricarsi; anzi, si corica: alle nove di mattina, quando iniziano i gruppi di lavoro; stoico nella notte, perestroico nel giorno; della serie: "mi va bene tutto, basta non svegliarsi...";
Carolina 8,5; primo intervento lucido della mattinata al gruppo di lavoro sulla nuova giovanile; architetto della sorpresa a Donato; peccato vinca ingiustamente e casualmente a biliardino...
Alberto 8,5; il buddah dei Congressi si conferma ad alti livelli, sovrintendendo alla nottata sangiulianese con le gambe incrociate nel groviglioso letto; ad imperitura memoria degli agitati o di quelli di corsa, Sant'Alberto, protettore degli stressati, vigila sulla Korg; ma scappa prima della conclusione;
Giovanni 8,5; porta la valigia giusto per sport, visto che di fatto nemmeno la disfa; defraudato della propria camera, si arrangia come può nell'accogliente 234... E dimostra il suo buon cuore...
Pietro 10; ligio e preciso, l'esempio del rigore politico della provincia senese; segue tutte le fasi della conferenza e la sera accudisce i pionieri turriti; stoico, irrinunciabile; plauso;
Andrea 8,5; lo "splendido" compagno si concede un massaggio rilassante nel Centro Benessere dell'hotel, come a dire: ora col PD facciamo vedere che abbiamo classe!
Simone 8-; le sue relazioni internazionali lo distolgono dai lavori comuni; affermandosi "ministro degli esteri" della delegazione, intrattiene e si fa intrattenere là dove vuoi umani nemmeno immaginate...
Massimiliano 9; si consolida la maledizione del "giovane eletto", che non gli permette di scegliere il corso... Il voto in più è per la pazienza! Non gradisce il gentile risveglio dei compagni alle 8 di mattina...
Davide 8+; lo "studente di sinistra" presidia onorevolmente il gruppo di lavoro sulla scuola, ma la notte intrattiene conversazioni sediziose offuscate dalle bibite capitaliste;
Igor 9; organizza tutto lui; la Korg potremmo dire è il suo regno; la camera 234 non era una camera di albergo, ma un centro servizi polifunzionale per la notte dei delegati toscani, con tanto di play station; con pazienza e dovizia, Igor "governa" il flusso di belli e brutti, belle e ... brutte...
Sergio 9; veni vidi vici, o meglio venni vidi ...; Sergio tiene alta la bandiera della Sinistra Giovanile senese e sangimignanese con costanza, ardimento e spirito di sacrificio; dubitiamo mancherà a qualsiasi altro prossimo appuntamento...
Viola 8,5; resiste alle angherie dei compagni senesi, i quali le impediscono di svolgere attività fondamentali; resiste alla notte perigliosa; resiste finanche ai gruppi di lavoro... Chapeau.
dite la vostra...

venerdì 16 novembre 2007

Qualche pensiero sul lutto di domenica scorsa vicino Arezzo

Qualche pensiero per una vicenda che è riuscita a mettere in luce tutto il peggio dell'Italia vociante e imbecille.
1) La Polizia: ancora una volta, un corpo dello stato, che ha l'altissimo compito di esercitare il monopolio della violenza dello stato assieme ad altri corpi, ha abusato o usato imprudentemente i propri diritti; stavolta probabilmente è stata la manifestazione di una incapacità manifesta allo svolgimento della propria funzione da parte di un poliziotto; ma piu' in generale vi sono troppi corpi deviati o pseudotali (il G8 di Genova è la punta visibile di un problema molto piu' diffuso e ampio, che investe gli ufficiali pubblici in generale e la loro spesso inadeguatezza ai compiti e alle funzioni assegnategli); senza considerare che, in tutta questa polemica sugli stipendi dei politici, non si sono presi in considerazione gli stipendi di ufficiali di polizia e carabinieri (che in taluni casi non svolgono pienamente il proprio ruolo o beneficiano di volontariato internazionale, arrivando a guadagnare cifre considerevoli), oltre che degli ufficiali o dipendenti pubblici in generale; senza considerare i benefici dei membri dell'esercito, che sono molto piu' diffusi quantitativamente rispetto a quelli dei politici;
2) I tifosi: i tifosi non sono "tifosi", anche perché altrimenti come mi potrei definire io, appassionato di Fiorentina? Io non vado allo stadio da quando eravamo in serie B (Fiorentina-Avellino o Fiorentina-Napoli), e sinceramente ne sono contento; o paghi costi eccessivi, che sono un'offesa, oppure stai stipato in una curva di gente che, nel migliore dei casi, offende gli avversari (terroni... etc.); io diserterò lo stadio fintanto sarà così, perché, al di là delle violenze o simili, non mi sento nemmeno di essere assimilato ad un gruppo di persone che canta in coro ad un giocatore infortunato "devi morire"; quella dei tifosi è spesso una lobby di estrema destra che si riproduce nel meccanismo di massa determinato dalle curve; vi rendete conto, vari Grillo and co., quanto ci costa ogni domenica quel dispiegamento di forze in tutta Italia (dalla serie A ai dilettanti) per tenere a bada gente che non ha alcun motivo razionale di determinare un disturbo alla quiete e alla sicurezza pubblica? Altro che costi della politica, questi son costi molto piu' inutili, stupidi e insulsi! Perché devo pagare, io contribuente e cittadino, un poliziotto che nel migliore dei casi si guarda la partita e nel peggiore rischia la propria vita senza alcun senso? Senza considerare che quel poliziotto potrebbe svolgere altro e piu' importante compito! Non è una mancanza di rispetto anche verso i poliziotti stessi?
3) Il mondo del calcio: un mondo parallelo, diffuso e assurdo; senza regole, se non quelle dettate da pochi; un'oligarchia selvaggia, che si autoriproduce e si autoconsuma; un parentado di grandi imprenditori (spesso senza scrupoli); un'organizzazione di calciatori super-pagati, che è un'offesa a tutti quanti!; un mondo di marketing e economia (grazie, Silvio Berlusconi, ma non solo lui) che rapacemente sfrutta la sincera passione dei tifosi; perché ognuno di noi "tifosi" fa parte di quel sistema, lo alimenta e ne è determinato, perché, diciamoci la verità, davanti ad una partita della propria squadra sei anche disposto a spendere per un decoder... E così alimentare un flusso continuo e vertiginoso.
4) La politica: strumentalizzare la morte di un giovane ragazzo; niente di piu' semplice nella nostra Italia, dove l'agenda di certi politici di centro-destra cambia a seconda di dove è avvenuto l'ultimo delitto di cronaca nera; dove si va a "Porta a porta" a raccontare come si prepara una crostata alle mele o ad indagare, con medesima "professionalità", l'ora e l'attimo di morte di questo o quella; povera politica, costretta a vivere un'epoca così! Che poi l'età dell'oro non c'è mai stata, quindi non ha senso criticare aprioristicamente, ma bisogna ragionare nel contesto; non è questa la sede; lasciatemi solo dire che su questa vicenda, tra le speculazioni della destra e la voglia di distinguersi del centro-sinistra proprio non si è saputo fare nulla; eppoi: come si può collegare un delitto avvenuto in una stazione di servizio in seguito ad una rissa al calcio? E se si collega, rimandando ad esempio una partita, non è il caso di sospendere il campionato? Comunque, checché se ne dica, non stava al ministero degli interni, ma alla Figc; povero Amato...
5) I media: che tristezza; a raccontarci qual era l'ultima canzone che "Gabbo" (si perché ora i giornali fanno conoscenza diretta con le vittime tanto da poterle chiamare per soprannome; una cosa vergognosa!) ha suonato la sera prima, o il numero della sua tessera di Forza Italia, di qui i giudizi, le valutazioni... Mah. La morte chiede riserbo perché è quel mistero che incombe sula testa di ognuno di noi. Vergogna Vespa, Vergogna molti giornali ("è colpa della riforma di Amato sul calcio che è insufficiente"; ma che una riforma del calcio deve prevedere se dieci cretini si prendono a botte in un auto-grill e un cretino spara dall'altra parte?), Vergogna le trasmissioni sportive. Vergogna. Davvero.
E tanti saluti.

giovedì 15 novembre 2007

lunedì 12 novembre 2007

300: un film d'azione pseudostorico per una pseudoesaltazione di uno pseudoeroismo


« Spartani! Preparate la colazione e mangiate tanto perché stasera ceneremo nell'Ade! »
(Re Leonida)

Un film controverso. Meraviglioso per qualcosa, pessimo per altro. Sapore sospeso per quasi due ore di trance sanguinaria ed eroica.

In
- L'immagine è maravigliosa ed esaltante, alcune scene tolgono il fiato; le scene di battaglia sono incredibilmente coinvolgenti;
- Leonida è un personaggio come si dice "da film", coerente e duro, ottima interpretazione; si fa notare anche Serse, anche se uno non se lo immagina così;
- Alcuni monologhi sono da antologia;
- I "mostri", o meglio le varianti di guerra, tipo rinoceronti, elefanti e giganti, sono molto divertenti;
- Lo spirito spartano, seppure esaltato fino all'inverosimile, traspare;
- Da notare la coerenza degli spartani, senza che il regista si abbandoni a strizzate d'occhio al pubblico;
- Un film da vedere;

Out
- Sarà che non sono un appassionato di cinema e che valuto i film non per quello che comunicano mentre sei seduto (la superfice), ma per quello che ti lasciano dentro dopo; trecento lascia solo qualche immagine;
- A volte, gli spartani, a voler fare i duri e puri, risultano grotteschi: "Massacrare tutti quegli uomini delle tue armate mi ha procurato un fastidioso crampo alla gamba e inginocchiarmi è piuttosto arduo per me". (re Leonida a Serse)
- Di fatto, il film è una serie di scontri armati;
- Non si deve considerare un film storico, in quanto le inesattezze sono molte e la contestualizzazione della campagna di Serse risulta imprecisa e insufficiente;
- Per le inesattezze storiche, mi avvalgo di wikipedia:
Il film narra del viaggio di Leonida che contro il volere dell'oracolo si muove in guerra. In realtà Leonida aveva il supporto degli Efori, che non erano affatto sacerdoti, ma portò pochi uomini dato che gli Efori preferirono concentrare il grosso dell'esercito nell'Istmo di Corinto (la lingua di terra che dava accesso al Peloponneso, la regione in cui si trovava Sparta) per meglio difenderlo.
Nel film Leonida parte da Sparta con solo 300 uomini. In realtà erano 2100 dato che ognuno dei 300 soldati spartani aveva al suo seguito 7 iloti.
Il film narra che dopo il tradimento di
Efialte rimasero solo gli spartani a difendere il passo, mentre sappiamo che rimasero anche 700 tespiesi e 400 tebani (secondo Erodoto soltanto i tespiesi restarono volontariamente, mentre i tebani furono costretti da Leonida). Inoltre Efialte non era uno spartano, bensì un pastore che risiedeva nei pressi del luogo di svolgimento della battaglia.
L'esercito persiano era realmente dotato di elefanti, ma non si hanno notizie del loro utilizzo in quella battaglia; nell'assalto del secondo giorno viene usato anche un
rinoceronte da battaglia, ma i rinoceronti non vennero mai usati come animali da guerra poiché la loro scarsa vista li rendeva facile confondere gli squadroni alleati con quelli nemici,e il loro carattere li rendeva impossibili da domare. Per giunta si trattava di un rinoceronte africano, come suggeriscono la pelle color avorio e i due corni, ed è impossibile che i persiani ne avessero uno.
Sono un'invenzione scenica anche i genieri dotati di esplosivi e le strane creature mezzo uomini e mezzo bestie al servizio di Serse.
Il film inoltre tace o travisa molte consuetudini e leggi spartane.
Gli
efori non erano dei lussuriosi e deformi vecchi rosi dalla lebbra, ma persone di rilievo nell'antica Sparta, regolarmente elette da un senato, sebbene comunque facessero affidamento su delle prostitute di notevole bellezza opportunamente scelte e fatte ubriacare per il ruolo di oracolo.
Nell'antica Sparta vi erano due re, e non uno solo.
I bambini deformi o troppo gracili per affrontare la vita spartana, secondo alcuni storici come
Erodoto, erano gettati dal Monte Taigeto, mentre altri dicono che fossero abbandonati sul monte in modo che se un membro della casta inferiore avesse voluto adottare il bambino avrebbe potuto farlo (tuttavia si ritiene che questo accadesse di rado).
Il personaggio che viene chiamato Dilios nel film, che teoricamente si salvò, in realtà si chiamava
Aristodemo, e tornato a Sparta fu odiato e deriso da tutta la città, poiché sospetto di diserzione e condannato all'esilio dal quale scampò, riabilitandosi nella battaglia successiva (la battaglia di Platea) nella quale morì. Egli però non fu il solo superstite dei 300: un altro, Pantite, si suicidò per vergogna e per questioni di onore: la civiltà spartana non accettava la ritirata, né tanto meno la diserzione, tanto che i familiari abbandonavano i guerrieri che riportavano ferite sulla schiena dato che quelle erano un chiaro segnale di un tentativo di fuga davanti al nemico.
Secondo Erodoto, Serse non inviò nessun messo a Sparta né ad Atene, memore dei precedenti messaggeri inviati da Dario malamente uccisi.
- L'eroismo, come accade in molti film del genere, è a senso unico: tutti eroi gli spartani, tutti cretini i persiani;

Citazione necessaria:
"E così il mio re è morto, e i miei fratelli sono morti, appena un anno fa. A lungo ho pensato alle parole del mio re, criptiche parole di vittoria. Il tempo gli ha dato ragione, perché da greco libero a greco libero, si è tramandata la notizia che il prode Leonida e i suoi 300 soldati, così lontani da casa, hanno dato la vita, non solo per Sparta, ma per tutta la Grecia e per la speranza difesa da questa nazione. Ora, qui su questo aspro frammento di terra chiamato Platea, le orde di Serse affrontano la loro disfatta! [Urlo dei soldati] Lì davanti i barbari si raccolgono, è nero il terrore che afferra saldo i loro cuori, con dita di ghiaccio; conoscono molto bene gli impietosi orrori che hanno sofferto per le lance e le spade dei 300 spartani. E ora fissano lo sguardo su questa pianura dove ci sono 10,000 Spartani alla testa di 30,000 liberi Greci! [Urlo dei soldati] Le forze del nemico ci superano di sole 3 volte! Un segno per tutti i Greci. Quest'oggi noi riscattiamo il mondo dal misticismo e dalla tirannia e lo accompagniamo in un futuro più radioso di quanto si possa immaginare. Dite grazie soldati, al re Leonida e ai prodi 300! Alla vittoria!" (Dilios)
(In questa pagina è rappresentato uno screenshot relativo a un film protetto da copyright. Si ritiene che esso possa essere riprodotto su questo blog -come le altre immagini citate nei vari post- limitatamente al post che riguarda direttamente l'opera o l'argomento - in osservanza della l. 22 aprile 1941 n. 633 (art.70), innovata dalla legge 22 maggio 2004, n. 128 - poiché trattasi di «riassunto [...] citazione [...] riproduzione di brani o di parti di opera [...]» utilizzati con mere «finalità illustrative e per fini non commerciali» e in quanto la presenza in guicciardinin.blogspot.com non costituisce «concorrenza all'utilizzazione economica dell'opera»). Fonte del post per le citazioni è www.wikipedia.it; le citazioni da www.wikipedia.it si ritiene non costituiscano violazione del copyright, anzi pubblicizzazione del progetto wikipedia; in quanto non sono citazioni integrali di voci ed invogliano il lettore a visitare www.wikipedia.it)

domenica 11 novembre 2007

"Si pensi da subito a fare una giovanile forte"

"Prima di tutto no alle correnti. 'Come ha detto Manciulli, nell'assemblea costituente siamo tutti insieme e alla pari'. Poi, non dimenticarsi dei giovani; anzi investirci. Per Niccolò Guicciardini, segretario provinciale della Sinistra Giovanile di Siena, delegato per i Democratici con Veltroni, 'il nuovo partito deve dotarsid i una giovanile in grado di proporre idee nuove ed avvicinare i giovani alla politica'. Importante in tal senso sarebbe anche 'trovare spazi per la formazione culturale e politica delle future classi dirigenti'. Una sorta di Frattocchie del Pd? ' Più che una scuola, puntare sulle nuove tecnologie e modi d'aggregazione'. Il tutto comunque basato su 'un partito organizzato e strutturato, di militanti e aderenti, che nond eve rinunciare a radicarsi sul territorio, anche tramite le feste'. Senza mai dimenticare che i tre milioni e mezzo di votanti del 14 ottobre 'non ci hanno conferito un premio, ma un investimento di fiducia'. Che va legittimato 'imponendo come prassi quella delle primarie, dando la possibilità alla gente di partecipare'. Niccolò ne paral a volte anche col professor Paul Ginsborg, con cui si laureerà a Firenze in Storia: 'Come lui, credo sia importante la quotidianità nel fare politica e mantenere l'attenzione su ciò che si muove nella società civile'."
Tommaso Galgani
da "L'Unità", domenica 11 novembre 2007