martedì 27 febbraio 2007

La frase del giorno

"Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere conosciuto, interpretato, trasformato, e messo al servizio dell'uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita".

Enrico Berlinguer

lunedì 26 febbraio 2007

Coraggio...

26 febbraio 1815
Napoleone Bonaparte fugge dall'Isola d'Elba

Giunto in Francia, Luigi XVIII gli inviò contro l'esercito.
Quando le truppe regie ed i seguaci bonapartisti si trovarono l'uno di fronte all'altro Napoleone si fece incontro all'esercito avversario e gridò
"Chi vuole sparare al suo Imperatore è libero di farlo".
Fu accolto da un tripudio.
Nonostante il rapido crollo, dopo soli cento giorni a Waterloo, la vittoria dell'ancient régime fu effimera.
Le rivolte che attraverseranno tutto l'ottocento (1830,1848,1871...) porteranno, seppur lentamente, l'Europa fuori dalle Monarchie assolute e dinastiche.
Racconto di quei giorni...
"Napoleone il 26 febbraio s’imbarcò con circa 1100 soldati in assetto di guerra e il primo marzo 1815 raggiunse la costa francese nel golfo di Jouan. I doganieri accorsero gridando "viva l’imperatore!". Cannes e Grasse non opposero la minima resistenza; subito dopo Napoleone si diresse verso Grenoble e il 7 marzo giunse nel villaggio di La Mure. Lontano in ordine di battaglia si vedevano le truppe inviate dalle autorità realiste col compito di sbarrare la strada di Grenoble. Le truppe reali avrebbero potuto sterminare quelle dell’imperatore, ma il loro comandante, constatato che i suoi soldati tremavano al solo pensiero di dover sparare contro l’imperatore, ordinò di ripiegare. Ma 50 cavalleggeri di Napoleone li fermarono e Bonaparte si accostò ai soldati immobili e disse: "Soldati del quinto reggimento mi riconoscete?" Essi risposero: "Sì, sì!", Napoleone si scoprì il petto e chiese: "Chi di voi e disposto a sparare contro il suo imperatore? Sparate!". Tonanti grida di saluto gli risposero. Tutte le truppe che il governo aveva mandato per la difesa di Grenoble passarono dalla parte dell’imperatore, che entrò a Grenoble accompagnato da queste truppe e da una folla di contadini. Napoleone annunciò alle autorità di Grenoble che aveva deciso di dare al popolo la libertà e la pace, che prima aveva "amato troppo la grandezza e le conquiste", ma che ora avrebbe condotto una politica diversa. Disse che veniva a liberare i contadini dalla minaccia di una restaurazione del regime feudale e che veniva a garantire ai contadini il possesso delle loro terre e dichiarò che voleva fare dell’impero una monarchia costituzionale rappresentativa. Dopo di ciò egli mosse su Lione con 6 reggimenti e forze di artiglieria abbastanza notevoli. Grandi folle di contadini lo seguivano, essi giungevano da ogni parte portando provviste e offrendo ogni aiuto possibile. Fu deciso di mandare contro Napoleone il maresciallo Ney che era molto popolare nell’esercito. Intanto le truppe passavano all’imperatore senza combattere: provincia su provincia, città su città cadevano in suo potere senza ombra di resistenza. Il fratello del re andò a Lione col maresciallo Macdonald; il maresciallo adunò tre reggimenti e ricordò loro che sarebbe scoppiata una nuova guerra con l’Europa se Napoleone avesse trionfato e li invitò a salutare il fratello del re col grido: "viva il re!"; un silenzio di tomba fu la risposta. Gli ussari napoleonici intanto stavano già entrando in città, Macdonald andò loro incontro con le truppe ritenendo di dover combattere, ma i suoi soldati si unirono a quelli di Napoleone. Il 10 marzo Napoleone entrò a Lione, dove riconfermò che avrebbe dato alla Francia la libertà interna e la pace. A Lione firmò l’atto che dichiarava abolite le due camere create da Borboni, revocò i giudici da essi nominati, nominò magistrati nuovi e ricostituì formalmente l’impero deponendo i Borboni e annullando la loro costituzione, quindi mosse su Parigi con 15000 uomini. Ney andò a Lons le Saunier per affrontare Napoleone; gli sembrava che l’abdicazione dell’imperatore fosse la sola via per la salvezza della Francia, Napoleone aveva violato il patto stipulato con le potenze e ciò avrebbe portato a una nuova guerra con l’Europa. Intanto le forze di artiglieria che dovevano giungere per aiutare Ney erano passate a Napoleone, mentre città su città scacciavano le autorità realiste e passavano all’imperatore. Le esitazioni di Ney cessarono e riuniti i suoi soldati disse: "La causa dei Borboni é perduta per sempre. La legittima dinastia che la Francia si é scelta risale sul trono." Il 20 marzo Napoleone entrò a Parigi, dove una folla si gettò verso l’imperatore e, respinto il seguito, aprì lo sportello della carrozza e con grida interminabili lo portò a braccia nel palazzo, mai egli era stato accolto così a Parigi.
Un uomo disarmato, dopo aver percorso il paese dalle coste mediterranee fino a Parigi, senza uno sparo aveva scacciato i Borboni ed era salito sul trono di Francia. Ma egli sapeva che ancora una volta non portava la pace, ma la guerra e che l’Europa avrebbe fatto di tutto per impedirgli di raccogliere le proprie forze.".
da EUGENIO TARLE, Napoleone, Milano,1996

domenica 25 febbraio 2007

E la corsa per l'Europa continua...

Nonostante i quindici punti di penalità...
Possiamo parlare di Europa!
Fiorentina-Empoli=2-0

Una Fiorentina modello Real Madrid (dei tempi migliori) stende giustamente un Empoli comunque dignitoso. Le azioni goal si sprecano soprattutto nel corso del secondo tempo. L'attacco più prolifico d'Italia mette a segno i due goal. Sprecano Montolivo, Jorgensen, Toni... Una Fiorentina così, teoricamente terza in classifica, da tempo non si vedeva.
Avanti così!

Le pagelle:
Frey 6,5: ostenta sicurezza e si esibisce in due interventi straordinari. A quando la convocazione da titolare in nazionale? Meglio di lui Coupet?
Pasqual 7-: in spolvero. Corre come un matto e fa l'assist per Toni. Sembra Mutu: movimento straordinario e taglio a destra...
Dainelli 6,5: il capitano non tradisce. Attimi di tensione per un colpo alla gola.
Gamberini 6,5: preciso ed ordinato.
Ujfalusi 6,5: il nostro grande ceco si esibisce in grandi volate sulla destra. Ottimo anche in copertura.
Blasi 7: oggi si dimostra da Fiorentina. Meraviglioso un palleggio a centrocampo.
Montolivo 5,5: troppo montato. Grandi cose, certo, ma sbaglia quello che nessuno può sbagliare: un goal a porta vuota.
Liverani 7,5: partita impeccabile. Giusta la proskunesis del popolo viola alla sua uscita.
Jorgensen 7+: il danese è meraviglioso. Con noi fino al 2010!
Toni 7: sbaglia due occasioni d'oro, ma mette a segno il goal del 2-0 proprio mentre sta per uscire.
Mutu 7,5: il romeno è classe allo stato puro... Lo amiamo. Un pallonetto di chaschmire...
Pazienza 6: il soldatino di centrocampo ci piace.
Pazzini 6,5: entra ed è scatenato. Bravo. Crescerà bene.
Reginaldo 6+: sulla destra si trova sempre più a suo agio.

Prandelli 8: Cesare conquista anche la provincia di Empoli e dirige le sue truppe oltre il Rubicone, verso Reggio.

sabato 24 febbraio 2007

Perché far politica?

La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé.
La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove: perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile; bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità. Per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica. È un po’ una malattia dei giovani l’indifferentismo. «La politica è una brutta cosa. Che me n’importa della politica?». Quando sento fare questo discorso, mi viene sempre in mente quella vecchia storiellina che qualcheduno di voi conoscerà: di quei due emigranti, due contadini che traversano l’oceano su un piroscafo traballante. Uno di questi contadini dormiva nella stiva e l’altro stava sul ponte e si accorgeva che c’era una gran burrasca con delle onde altissime, che il piroscafo oscillava. E allora questo contadino ipaurito domanda ad un marinaio: «Ma siamo in pericolo?» E questo dice: «Se continua questo mare tra mezz’ora il bastimento affonda». Allora lui corre nella stiva a svegiare il compagno. Dice: «Beppe, Beppe, Beppe, se continua questo mare il bastimento affonda». Quello dice: «Che me ne importa? Unn’è mica mio!».
Questo è l’indifferentismo alla politica.
È così bello, è così comodo! è vero? è così comodo! La libertà c’è, si vive in regime di libertà. C’è altre cose da fare che interessarsi alla politica! Eh, lo so anche io, ci sono... Il mondo è così bello vero? Ci sono tante belle cose da vedere, da godere, oltre che occuparsi della politica! E la politica non è una piacevole cosa.
Però la libertà è come l’aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni e che io auguro a voi giovani di non sentire mai. E vi auguro di non trovarvi mai a sentire questo senso di angoscia, in quanto vi auguro di riuscire a creare voi le condizioni perchè questo senso di angoscia non lo dobbiate provare mai, ricordandovi ogni giorno che sulla libertà bisogna vigilare, vigilare dando il proprio contributo alla vita politica...
Quindi voi giovani alla Costituzione dovete dare il vostro spirito, la vostra gioventù, farla vivere, sentirla come vostra; metterci dentro il vostro senso civico, la coscienza civica; rendersi conto (questa è una delle gioie della vita), rendersi conto che nessuno di noi nel mondo non è solo, non è solo che siamo in più, che siamo parte, parte di un tutto, un tutto nei limiti dell’Italia e del mondo. Ora io ho poco altro da dirvi. In questa Costituzione c’è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato, tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre gioie. Sono tutti sfociati qui in questi articoli; e, a sepere intendere, dietro questi articoli ci si sentono delle voci lontane...
Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove fuorno impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione.
P. Calamandrei

giovedì 22 febbraio 2007

Teatro civile ai Varii oggi 23 febbraio, ore 16.30

Nonostante l'orario veramente difficile, siete invitati alle letture "Tramonti ad oriente", che si terranno oggi alle 16.30.
Ingresso gratuito.
“Tramonti ad Oriente”, una lettura per ricordare i tragici passaggi sul fronte orientale italiano. Dall’oppressione fascista fino alla tragedia dell’infoibamento e alle esecuzioni massicce degli italiani, passando per l’occupazione nazifascista. Un momento per ricordarci di quegli anni tragici attraverso parole, musica e immagini. La lettura prende le mosse dall’incendio al Narodni Dom, la casa del popolo degli sloveni a Trieste, primo simbolico evento che apre un’oppressione più che ventennale contro gli slavi e i croati residenti in territorio italiano. Quindi gli anni difficili del fascismo di confine e della guerra –ideologica e culturale, prima che fisica- contro gli “allogeni”. Il percorso sfocia nella confusa fase di guerra tra italiani, tedeschi e iugoslavi, dove si intersecano, da entrambe le parti, motivi nazionalistici, ideologici e personali. La lettura si chiude nelle voci drammatiche di condannati a morte della Resistenza iugoslava e di italiani iniquamente gettati nelle foibe, fucilati sommariamente, o più semplicemente costretti a lasciare le proprie terre. Un accavallarsi di voci sul limite della morte, un monumento orale che resta a testimoniarci quanto l’odio porta odio, quanto sia più semplice la via della contrapposizione feroce che la strada del dialogo, dell’apertura, della civiltà. Una lezione attualissima ancora oggi. Per non dimenticare e per capire che ci sono strade migliori alle spirali d’odio, dalle quali poi è difficile uscire. La lettura, promossa dal Comune di Colle di val d’Elsa e realizzata dal “Teatro Civile della val d’Elsa”, si svolgerà presso il Teatro dei Varii il 23 febbraio p.v. alle 16.30, ingresso gratuito. Il gruppo “Teatro Civile della val d’Elsa” lavora da tre anni su temi sensibili della nostra memoria, avendo realizzato, tra gli altri, uno spettacolo sulla Resistenza italiana. Le letture del 23 febbraio saranno realizzate da: Filippo Basetti, Francesca Del Zoppo, Silvia Serchi (attori), Francesco Di Piazza, Nicolas Arduini (musicisti), Francesco Corsi (video-maker), Luisa La Placa, Igor Marrucci, Irene Tinacci (realizzazione), Andrea Niccolai (disegno luci), Niccolò Guicciardini, Alberto Lampis (elaborazione testi e messa in scena).

Profonda tristezza...

E' accaduto...
E' successo...
Ancora una volta la sinistra radicale ha dimostrato di non saper stare al governo.
La cosa forse più di "sinistra" fatta dal governo Prodi... La politica estera...

E adesso risiamo qui... Come sempre... A torcersi le membra e ad arrovellarsi il cervello...
Quando l'ho sentito alla radio non ci credevo...

Dopo tanta fatica, tanti dibattiti, tanta campagna elettorale, lì a crederci, a volerci credere, ad andare porta a porta, a passare lunghe sere nelle sezioni, a discutere come fossimo pagati, anzi di più, a lasciare che il nostro tempo fosse inghiottito dalla forza delle idee, ad impegnarci per qualcosa che fosse alieno dall'individualismo e dalle cose che si vedono tutte le sere in televisione, a rinunciare a stare in famiglia per parlare con la gente, per spiegare che un'Italia diversa era possibile, a sostenere le scelte di questo governo... Eccoci qui, tristemente smarriti.

Magari avevamo anche un po' di orgoglio: per venticinquemila voti! Ci sentivamo davvero utili, noi militanti, quella razza in via di scomparsa che vuol ancora vivere, quella specie umana che si impegna senza volere un soldo in tasca, e che si meraviglia quando gli altri si meravigliano: "ma non ti pagano?!"...

Magari a volte abbiamo difeso anche cose che in fondo al cuore non si condividevano, perché sentivamo la necessità di sostenere un governo finalmente di centrosinistra... Lo facevamo noi, in casa, per le strade, nei bar, mentre invece non sono stati capaci di farlo due "dissidenti", simboli chiari di quanto sia difficile governare con una certa radicalità...

Adesso che facciamo noi militanti? Aspettiamo un Prodi bis. Si signori, e domani saremo a dire che va meglio, che adesso si fa sul serio... Ma la gente si sarà già stancata, dopo mesi in cui abbiamo garantito che "tanto Prodi dura cinque anni".

Ieri sera, la sera prima della caduta, sono tornato in casa. Il giorno alcune riunioni, tra cui una in cui si parlava di cultura e una in cui si parlava del futuro del nostro partito. Rientro tardi. Un amico di mio padre, di destra, mi dice: "ma allora questo Prodi quando casca?" (ignorando il dibattito del giorno seguente sulla politica estera) e io: "durerà cinque anni perché stiamo facendo grandi cose, o almeno stiamo muovendo i primi passi verso grandi obiettivi; te ne accorgerai"... E il giorno dopo... non ci voglio pensare...

Ma compagni, forza!!! Non finirà qui. Adesso abbiamo bisogno di nuova forza, di nuovi obiettivi, di nuovi sogni, ma anche di un partito più grande e responsabile. Mi dispiace dirlo. Ma c'è bisogno davvero anche di questo per cambiare la politica e l'Italia.

Ciao a tutti.

mercoledì 21 febbraio 2007

Oggi su "L'Unità"

"La libertà di ricerca scientifica è obiettivo irrinunciabile di uno stato di diritto democratico e laico. In Italia purtroppo tale libertà viene costantemente violata e condizionata attraverso leggi e scelte politiche ispirate da pregiudizi ideologici e dogmi religiosi".
Margherita Hack
Ecco una citazione che sicuramente dovremo tenere presente nell'evoluzione delle forze riformiste italiane... Spero che anche gli "amici" saranno d'accordo... Comunque noi tiriamo avanti senza farci problemi!

martedì 20 febbraio 2007

Poesia...


Oggi mi è ricapitato di leggere questa poesia, cui sono molto affezionato...

Ve la propongo nel secondo autografo del poeta...


lunedì 19 febbraio 2007

Dal mondo...




Giudizi su una buona azione..........

"Si sono spogliate per beneficenza, ma la loro donazione è stata rifiutata. Un gruppo di ballerine di lap-dance canadesi ha offerto ad una delle maggiori associazioni della lotta ai tumori migliaia di dollari raccolti per beneficenza. Ma l'associazione ha rifiutato la colletta, che viene effettuata ogni anno da un gruppo di spogliarelliste che si esibiscono in un locale notturno di Vancouver, nel British Columbia. Le ballerine di lap-dance hanno infatti organizzato la "Exotic Dancer for Cancer" in memoria di una loro collega, prematuramente scomparsa a causa di un tumore al seno. Offrendo i seimila dollari raccimolati, la loro leader Trina Ricketts si è sentita rispondere per la prima volta in tre anni: "Soldi dalle spogliarreliste? No grazie", dalla Breast Cancer Society of Canada. Le intraprendenti spogliarelliste, comunque, non si sono affatto perse d'animo e sono ora alla ricerca di un'altra associazione per la lotta ai tumori che accetti la loro donazione".

fonte: www.repubblica.it

domenica 18 febbraio 2007

Fiorentina... A tappe forzate verso l'Europa!!!

Catania - Fiorentina= 0-1
Luca Toni

Una Fiorentina splendida espugna il neutro di Rimini. Frey mai impegnato. La Fiorentina fa la partita, anche se il Catania si dimostra ordinato per tutto il primo tempo. Nel secondo tempo le svolte sono determinate dai cambi di Prandelli (dentro Reginaldo e Toni) e dall'espulsione di un uomo del Messina... Dopo soltanto Fiorentina, che trova il meritato goal vittoria su magia dell'intramontabile Luca Toni.

Pagelle:
Frey s.v. Mai impegnato.
Pasqual 6,5; non ha lo smalto della scorsa stagione, ma è anche oggi suo l'assist per Toni.
Dainelli 6,5; il capitano è puntuale e preciso.
Gamberini 6; svolge tranquillamente il suo compito e si fa vedere anche in avanti.
Ujfalusi 5,5; impreciso... Ma siamo sempre con lui!
Blasi 6+; attento, ma troppo falloso.
Liverani 8; oggi non ne sbaglia una. L'artista del centrocampo pennella assist e tocchi di classe per tutti i novanta minuti. Passaggi sbagliati: 2.
Montolivo 3; si dice sia un fenomeno. La partita di oggi è per lui tetra, grigia e insipida. Tira cinque volte da buona posizione e non centra mai la porta. Perde palla praticamente ogni volta che la tocca. Lancia in ritardo, pescando gli attaccanti in fuorigioco... In un'azione viene bruciato sullo scatto da Pantanelli... Inqualificabile. Da rivedere. Possibilmente in primavera.
Jorgensen 7; il gioiellino del nord corre come un matto, lotta sempre, c'è sempre... Giusto allungargli il contratto.
Pazzini 5,5; si impegna, ma i risultati non si vedono. Giusto dargli ancora molte chanches.
Mutu 6; il fuoriclasse rumeno oggi non è al meglio, ma alcuni guizzi lo segnalano alla cronaca. Tra cui un bel tiro tagliato su cui si supera Pantanelli.
Toni 7,5: entra e fa di tutto. Sbaglia un goal, tiene la palla, corre, scalpita, chiama i compagni, fa sponda, ma soprattutto: segna il goal decisivo.
Reginaldo 6,5; il ragazzo piano piano sembra sempre più brasiliano.
Pazienza 6: prezioso.
Prandelli 8: Caesar Prandelli si conferma ai livelli più alti. Oggi la fiorentina sarebbe terza in classifica. L'unica pecca: non comprendere la giornata inguardabile di Montolivo.

sabato 17 febbraio 2007

L'ultima della settimana in materia di libertà religiosa...

In materia di libertà religiosa,
il 17 febbraio 1600 veniva bruciato sul rogo
Giordano Bruno.


Siccome abbiamo recentemente parlato di Galilei, mi sembrava giusto ricordare un altro martire della controriforma cattolica... Ricordarsi di queste cose, soprattutto in queste settimane, mi sembra importante...

Raccontava un cronista dell'epoca:
«Giovedì mattina in Campo di Fiore fu abbruggiato , vivo quello scelerato frate domenichino da Nola, di che si scrisse con le passate: heretico ostinatissimo, et havendo di suo capriccio formati diversi dogmi contro nostra fede, et in particolare contro la Santissima Vergine et Santi, volse ostinatamente morir in quelli lo scelerato; et diceva che moriva martire et volentieri, et che se ne sarebbe la sua anima ascesa con quel fumo in paradiso. Ma hora egli se ne avede se diceva la verità. [...]. Moriva martire et volentieri.»

"Chi aumenta sapienza, aumenta dolore". (da De gli eroici furori)

venerdì 16 febbraio 2007




Il 16 febbraio 1959



Fidel Castro



è primo ministro di Cuba...
Tra luci e ombre, è ancora lì...
Vi consiglio il doppio Dvd di Oliver Stone (edito da Feltrinelli): intelligente, non fazioso ed esplicativo...
In particolare mi piaceva la foto a destra... Riconoscete chi è a stringergli la mano...?

giovedì 15 febbraio 2007

Se si può aver detto qualcosa di più sensato 400 anni fa rispetto ad oggi...

«"[...] nelle dispute di problemi naturali non si dovrebbe cominciare dalla autorità di luoghi delle Scritture, ma dalle sensate esperienze e dalle dimostrazioni necessarie".

Il 15 febbraio 1564 nasceva a Pisa Galileo Galilei, che, tra le tante cose, ci ha lasciato un insegnamento validissimo anche oggi.

Scienza e fede non interferiscono, ma agiscono su due piani separati: l'una dal punto di vista fisico e con finalità pratiche e sensibili, l'altra sul piano metafisico e con finalità intime e religiose...

Il 22 giugno 1633 Galileo fu riconosciuto colpevole di "aver tenuto e creduto dottrina falsa e contraria alle Sacre e divine Scritture, ch'il Sole [...] non si muova da oriente ad occidente, e che la Terra si muova e non sia centro del mondo".

La pena inflitta a Galileo fu: "acciocché questo tuo grave e pernicioso errore e transgressione non resti del tutto impunito, e sii più cauto nell'avvenire e essempio all'altri che si astenghino da simili delitti.
Ordiniamo che per publico editto sia proibito il libro de' Dialoghi di Galileo Galilei.
Ti condaniamo al carcere formale in questo S.o Off.o ad arbitrio nostro;
e per penitenze salutari t'imponiamo che per tre anni a venire dichi una volta la settimana li sette Salmi penitenziali:
riservando a noi facoltà di moderare, mutare o levar in tutto o parte, le sodette pene e penitenze".

La sua opera rimase all'indice fino al 1823...
Comunque, nonostante l'immutabilità divina delle decisioni, Galileo è stato riabilitato nel 1992.
Due anni prima (1990), Joseph Ratzinger (poi eletto papa...) dichiarò: «La Chiesa dell'epoca di Galileo si attenne alla ragione più che lo stesso Galileo, e prese in considerazione anche le conseguenze etiche e sociali della dottrina galileiana. La sua sentenza contro Galileo fu razionale e giusta, e solo per motivi di opportunità politica se ne può legittimare la revisione.»

mercoledì 14 febbraio 2007

Ancora in materia di libertà religiosa...


San Valentino, prima di essere il simbolo di una delle tante tappe consumistiche dell'anno (cui ben volentieri si è piegato il calendario religioso), è stato il primo ad unire in matrimonio una cristiana ed un pagano (vedi immagine). Serapia, la cristiana, fu sposata da Valentino con Sabino, un centurione romano, nonostante l'opposizione della famiglia di lei.
Ed oggi ci si scandalizza per le unioni miste...
E' proprio vero che le contingenze storiche sanno interpretare liberamente ogni cosa...

martedì 13 febbraio 2007

In materia di libertà religiosa...

Par condicio per i pagani...

Oggi è il primo giorno delle Parentalia, la festa pagana dedicata agli Dei Parentes, ossia agli antenati. Il giorno della festività era il 21 febbraio.

Si credeva che in questo giorno le anime degli antenati potessero girovagare tra i vivi...

Visto che prima dell'avvento del Cristianesimo la larghissima maggioranza della gente ci credeva, proviamo a tenere gli occhi aperti il 21 febbraio. Oppure una religione è tanto vera quanti sono quelli che ci credono?

lunedì 12 febbraio 2007

Questione di linea...


Zola, lo scrittore naturalista e famoso per il "J'accuse", aveva preso molti chili verso i quaranta anni... Così si mise a dieta, una dieta speciale: carne e verdure alla brace (e nient'altro) per tre mesi... Perse oltre dieci chili!!!

Non so quanto sia salutare...

però ci sono due aspetti positivi: 1) io AMO la carne alla brace; 2) avrei bisogno di riperdere i tre chili e mezzo accumulati tra le vacanze di Natale e adesso... La fonte è autorevole, la Domenica del Sole, quindi...

Intanto per oggi ho mangiato e dormito troppo, per riprendermi dalla due giorni aretina.

domenica 11 febbraio 2007

Di ritorno da Arezzo...

Congresso Regionale Sg
Arezzo

Di ritorno da Arezzo... E già in sezione col compagno segretario Alberto per tenere alte le sorti della Sg sangimignanese... Dialoghiamo sul congresso:
N: "Albe, certo nell'intervento sei stato troppo peso...!"
A: "Credo di aver detto soltanto alcune verità su cui riflettere..."
N: "Basta, parlavate di Partito Democratico anche stanotte alle 3, mentre io ero reduce da una dura serata congressuale..."
A: "Viva il Comunismo e la Libertà!"
Ok, è l'ora di spengere il computer, vista l'ora e il fatto che son arrivati i compagni Giovanni, Igor e Stefano nella nostra meravigliosa Sezione!

Un nuovo blog...

Oggi ho deciso di aprire un blog.
Così...
Soprattutto per poter comunicare con gli amici e i compagni (in particolare quelli che vedo meno, ma tutti in generale)...
E per tenere il conto del tempo che passa...