giovedì 31 gennaio 2008

Mastella, l'anti-politica e una riflessione

Segnalata da Igor, diffusa da Viola, volentieri sottopongo ai frequentatori del blog...
L'ex-Ministro della Giustizia, Clemente Mastella e sua moglie Sandra Lonardo hanno due figli, Elio e Pellegrino. Pellegrino è sposato a sua volta con Alessia Camilleri. Una bella famiglia come le altre, ma con qualcosa in più.
Per sapere cosa, partiamo dal partito di Clemente che, come i più informati sanno, si chiama Udeur. L'Udeur, in quanto partito votato dall'1,4% degli italiani adulti, ha diritto ad un giornale finanziato con denaro pubblico. Si chiama "Il Campanile", con sede a Roma, in Largo Arenula 34. Il giornale tira circa cinquemila copie, ne distribuisce 1.500, che in realtà vanno quasi sempre buttate. Lo testimoniano il collega Marco Lillo dell'Espresso, che ha fatto un'inchiesta specifica, sia un edicolante di San Lorenzo in Lucina, a due passi dal parlamento, sia un'altro nei pressi di Largo Arenula. Dice ad esempio il primo: "Da anni ne ricevo qualche copia.Non ne ho mai venduta una, vanno tutte nella spazzatura!".
A che serve allora -direte voi- un giornale come quello? Serve soprattutto a prendere contributi per la stampa. Ogni anno Il Campanile incassa un milione e 331mila euro. E che farà di tutti quei soldi, che una persona normale non vede in una vita in-tera di lavoro? insisterete ancora voi. Che fara?Anzitutto l'editore, Clemente Mastella, farà un contratto robusto con un giornalista di grido, un giornalista con le palle, uno di quelli capace di dare una direzione vigorosa al giornale, un opinionista, insomma. E così ha fatto. Un contratto da 40mila euro all'anno. Sapete con chi? Con Mastella Clemente, iscritto regolarmente all'Ordine dei Giornalisti, opinionista e anche segretario del partito. Ma è sempre lui, penserete. Che c'entra? Se è bravo. non vogliamo mica fare discriminazioni antidemocratiche.
Ma andiamo avanti. Dunque, se si vuol fare del giornalismo serio, bisognerà essere presenti dove si svolgono i fatti, nel territorio, vicini alla gente. Quindi sarà necessario spendere qualcosa per i viaggi. Infatti Il Campanile ha speso,nel 2005, 98mila euro per viaggi aerei e trasferte. Hanno volato soprattutto Sandra Lonardo Mastella, Elio Mastella e Pellegrino Mastella, nell'ordine.Tra l'altro, Elio Mastella è appassionato di voli. Era quello che fu beccato mentre volava su un aereo di Stato al gran premio di Formula Uno di Monza,insieme al padre, Clemente Mastella, nella sua veste di amico del vicepresidente del Consiglio, Francesco Rutelli. Ed Elio Mastella, che ci faceva sull'aereo di Stato? L'esperto di pubbliche relazioni di Rutelli, quello ci faceva!
Quindi, tornando al giornale. Le destinazioni. Dove andranno a fare il loro lavoro i collaboratori de Il Campanile? Gli ultimi biglietti d'aereo (con allegato soggiorno) l'editore li ha finanziati per Pellegrino Mastella e sua moglie Alessia Camilleri Mastella, che andavano a raggiungere papà e mamma a Cortina, alla festa sulla neve dell'Udeur. Siamo nell'aprile del 2006. Da allora -assicura l'editore- non ci sono più stati viaggi a carico del giornale.
Forse anche perché è cominciata la curiosità del magistrato Luigi De Magistris, sostituto procuratore della Repubblica a Catanzaro, il quale, con le inchieste Poseidon e Why Not, si avvicinava ai conti de Il Campanile.Ve lo ricordate il magistrato De Magistris? Quello a cui il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, mandava tutti quei controlli, uno ogni settimana, fino a togliergli l'inchiesta? Ve lo ricordate? Bene, proprio lui!
Infine, un giornale tanto rappresentativo deve curare la propria immagine.Infatti Il Campanile ha speso 141mila euro per rappresentanza e 22mila euro per liberalità, che vuol dire regali ai conoscenti. Gli ordini sono andati tra gli altri alla Dolciaria Serio e al Torronificio del Casale, aziende di Summonte, il paese dei cognati del ministro: Antonietta Lonardo (sorella di Sandra) e suo marito, il deputato Udeur Pasquale Giuditta.Ma torniamo un attimo agli spostamenti. La Porsche Cayenne (4000 di cilindrata) di proprietà di Pellegrino Mastella fa benzina per duemila euro al mese, cioè una volta e mezzo quello che guadagna un metalmeccanico. Sapete dove? Al distributore di San Giovanni di Ceppaloni, vicino a Benevento, che sta proprio dietro l'angolo della villa del Ministro, quella con il parco intorno e con la piscina a forma di cozza. E sapete a chi va il conto? Al giornale Il Campanile, che sta a Roma. Miracoli dell'ubiquità.
La prossima volta vi racconto la favola della compravendita della sede del giornale. A quanto è stata comprata dal vecchio proprietario, l'Inail, e a quanto è stata affittata all'editore, Clemente Mastella.Chi l'ha comprata, chiedete? Due giovani immobiliaristi d'assalto: Pellegrino ed Elio Mastella.Mauro Montanari-Corriere d'Italia
Fonte: News ITALIA PRESS
Aggiungo io: allora? Quale lezione imparare da tanto schifo? Di sicuro, i maghi grilliani dell'anti-politica griderebbero alla sospensione ad perpetuum dei finanziamenti ai giornali legati ai partiti o simili. No, se qualcuno sbaglia si cambia quel qualcuno, non il metodo. Altrimenti cadiamo nel tranello degli anti-politici che spingono la politica all'epoca liberale o pre-liberale: niente finanziamenti a raggruppamenti di rappresentanza dell'opinione pubblica, ridicoli compensi ai rappresentanti (perché sembra che rubino e basta), e quindi una bella politica fatta solo da chi ha i soldi o da chi è legato ai poteri forti. Cambiare un metodo è più semplice che cambiare il mal costume della gente, ma questa seconda ipotesi affascina ogni democratico, sognatore e rivoluzionario.

mercoledì 30 gennaio 2008

E l'ultimo video.... Quando non c'era più Silvio...

L'antiberlusconismo è una condanna a morte, però ora che siamo ancora (abbastanza) lontani dalle elezioni... Si può fare un pochino...

Siete pronti? Via... Si torna indietro...

Un po' di training autogeno... Tanto per prepararsi...

La Fiorentina affonda in coppa Italia... sconfitta 2-1 dalla Lazio...

Una Fiorentina grigia lascia la coppa Italia. La Lazio si impone con due goal a uno al Franchi. Montolivo porta per mano la Fiorentina fino in fondo all'oceano, come il capitano del Titanic, mentre altri si trasformano per l'occasione in fantasmi. Persino Frey sbaglia una palla non da lui, salvo poi riscattarsi con tre parate decisive.
Frey: 5,5; grandi parate che riscattano l'errore sul tiro-cross di Kolarov;
Gobbi: 6; uno dei pochi a salvarsi per la voglia, la grinta, la costanza;
Dainelli: 5; sconcentrato e a corrente alterna; prova a far segnare la Lazio;
Gamberini: 6; fa il suo, il miglior centrale ad oggi della Viola;
Kroldrup: 5,5; cerca di arginare la dilagante Lazio, non sempre ci riesce;
Ujfalusi: 5,5; corre, e sbaglia; sbaglia, e corre... Però almeno ci prova;
Donadel: 6+; molto nervoso, ma uno dei pochi che ci crede veramente, che combatte come un matto su ogni pallone, che si arrabbia se gli altri perdono tempo, che prende una traversa...
Pazienza: 5,5; preciso, al confronto con Montolivo sembra Antognoni, ma non basta...
Montolivo: 2; oggi fa il capitano di una barca che affonda, e gli riesce benissimo; palle ben giocate: una, assist delicato in profondità per Osvaldo; per il resto: niente; sbaglia un goal solo davanti al portiere; un campione? No.
Jorgensen: s.v.; entra e può far poco;
Semioli: 6; segna, ma corre anche e riesce a proporsi; un altro dei pochi che salva la faccia da una brutta partita;
Vieri: 5,5; c'è, ci crede, fa un meraviglioso assist; poi cala, e non incide;
Pazzini: 5; il tempo di entrare, sbagliare una conclusione e fantasmare lì davanti...
Osvaldo: 4,5; benino... Anzi, rimandato a settembre... Deve essere meno egoista, giocare più per la squadra e farsi vedere quando la squadra soffre; di certo promettente... Ma questi giovani che diventano campioni prima di esserlo...

martedì 29 gennaio 2008

Il triste spettacolo di coloro che forse tra poco torneranno a rappresentarci... Pensateci...

Così finirono le speranze...

Spunti di alta riflessione politica in questi giorni d'attesa... (Stasera dovremmo sapere...)

Anche i Santi sono Clementi
"Non sta a me giudicare, ma sono ottimista"
padre Robert, Ceppaloni

Quando non si capisce bene con chi si ha a che fare...
"Riforme o vada solo anche lui"
Walter Veltroni, Segretario Nazionale PD, riferendosi a Berlusconi
Le virtù del Cavaliere
"Ero cicciottella. Con Forza Italia ho lavorato tanto e sono dimagrita"
Micaela Biancofiore, deputata FI

lunedì 28 gennaio 2008

La fine dell'intervento di Cusumano al Senato... Quando ancora ci speravamo...

Ormai non ci resta che Cusumano...

...considerate se questo è un uomo

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo.
Come una rana d'inverno
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole:
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.

Primo Levi

domenica 27 gennaio 2008

Empoli-Fiorentina=0-2 immeritato, ma piacevole... Le pagelle:

FREY, 6.5; Grande portiere: preciso e decisivo quando viene chiamato in causa; comunica fiducia ad una difesa in grande spolvero;
UJFALUSI, 6,5; roccioso e deciso nelle chiusure; segna anche un bel goal, sul quale è di poco in fuorigioco; resta con noi!
GAMBERINI, 7+; chiude tutto; una diga silenziosa e discreta; Pozzi praticamente se lo mangia e lo costringe a propria ombra;
DAINELLI, 6,5; mezzo punto in meno del compagno di reparto per il rigore netto che provoca, anche se non viene fischiato; per il resto, maiuscolo; il colosso di Rodi;
PASQUAL, 6+; contiene da buon difensore, resiste a Buscé... Ma il Pasqual del primo anno in viola?
KUZMANOVIC, 6-; non incide come al solito, ma fa il suo; un giovane promettente;
DONADEL, 6; lotta e sbuffa da toro di centrocampo qual è; soffre la mancanza di Liverani e corre anche per il poco ispirato compagno di reparto;
Dal 14'st JORGENSEN, 6-; non fa cambiare di passo la squadra come vorrebbe Prandelli; probabilmente fuoriruolo;
MONTOLIVO, 3; l'avete visto? Nei primi nove minuti perde tre palloni preziosi, poi ho perso il conto; si continua a dire che sia un campione, probabilmente un buon giocatore; però discontinuo; si vociferava di milioni di euro pronti dal Milan... Cosa aspettiamo a togliere dagli occhi dei tifosi viola il deprimente spettacolo di questo Morfeo minore?
SANTANA, 6+; l'aggrovigliatore si ingarbuglia poco, oggi, e riesce a tirare fuori qualche sprazzo della sua classe;
Dal 39'st SEMIOLI, sv.
PAZZINI 7,5; fa un gran goal, gliene vengono annullati altri due (giustamente, ma di poco)... Con questa bella tripletta, conferma la sua voglia... Aspettiamo la continuità.
MUTU, 6; il nostro campione oggi non brilla, anzi latita; ma ogni tanto una gara sbagliata gli è concessa... Poi, segna anche oggi! Diciamo che sbaglia tante partite quante ne fa bene Montolivo... Quindi gran media!
Del 45' GOBBI, 7; giocasse sempre così sarebbe da stropicciarsi gli occhi! Il voto è di incoraggiamento e di lode per uno di quelli che gioca poco, ma si lamenta poco e aiuta la squadra;

PRANDELLI, 7; abbiamo vinto una gara immeritata... Però siamo quarti, forse terzi... Continua così Cesare! Il terzo scudetto ce lo regalerai te!!!

Il 27 gennaio, l'Armata Rossa liberava il campo di Auschwitz: non dimentichiamo!

Se con l'olocausto Dio ha scelto di interrogare l'uomo, spetta a questi rispondere con una ricerca che ha dio per oggetto.

Elie Wiesel

Alcune riflessioni di Primo Levi (da leggere "i sommersi e i salvati", che ho letto lo scorso anno):
Chi è stato torturato rimane torturato. Chi ha subìto il tormento non potrà più riambientarsi nel mondo, l'abominio per l'annullamento non si estingue mai. (da I sommersi e i salvati)
Devo dire che l'esperienza di Auschwitz è stata tale per me da spazzare qualsiasi resto di educazione religiosa che pure ho avuto. [...] C'è Auschwitz, dunque non può esserci Dio. Non trovo una soluzione al dilemma. La cerco, ma non la trovo. (da Conversazione con Primo Levi, Guanda)
[I nazisti e i fascisti] Hanno dimostrato per tutti i secoli a venire quali insospettate riserve di ferocia e di pazzia giacciano latenti nell'uomo dopo millenni di vita civile, e questa è opera demoniaca
(fonte fotografica: www.wikipedia.it)

sabato 26 gennaio 2008

Il tempo...

Il tempo di pensarci e già se ne è andato.
Il tempo scorre inesorabile, ignaro di essere cronometrato ad ogni decimo di secondo, e in fondo non gli importa troppo di essere così sotto osservazione.
Il tempo non basta mai, e forse siamo noi a non farcelo bastare...
Anche se, in fondo, potrebbe anche essere infinito...
Questione di punti di vista.
Ecco, il tempo.
E' spesso il tempo che manca,
il tempo di fare, di dire, di studiare, di pensare,
di leggere, di riflettere, di fare una buona azione,
di correre da un amico, da un parente, da uno sconosciuto,
il tempo di fare un sogno, di dormire,
di mangiare o di bere,
di scrivere un post, o un articolo,
di lavorare,
di ascoltare la musica,
andare a teatro,
guardare un film, o una partita di calcio,
il tempo di guardare negli occhi qualcuno,
di pensare ad una nuova linea politica,
di condensare in un momento tutti i pensieri,
o di diluire in un'eternità un solo pensiero,
il tempo
di scandagliare un'immagine, di fare una foto,
di guardare una foto, di stampare quella frase
che poi tanto altrimenti non la ricordi,
di leggere un quotidiano o una lettera,
di mandare una mail,
di partecipare o di riposarsi,
di non fare niente o di fare tutto,
di partire lasciando tutto o di restare (che è sempre più difficile),
di scegliere il coraggio,
di rannicchiarsi in una paura,
di scoprire un'isola mai scoperta,
di raccontarsi una storia,
di raccontare una fiaba,
il tempo di guardarsi allo specchio,
di farsi una doccia o un bagno caldo,
il tempo di giocare a poker o a hold'em,
di stare in buona compagnia
o di stare in cattiva compagnia, per imparare,
il tempo di non dimenticare le persone e la memoria,
di guardare il nulla o un cielo stellato,
o un satellite acciaccato o un missile mai partito...
Il tempo di organizzarsi e organizzare,
di fare una guerra stellare a colpi di vernice,
o di fare una pace silenziosa tra tutti i popoli
(con i coriandoli che sanciscono che può essere solo a carnevale)...
Il tempo
di pensare
al tempo.
E non c'è più tempo.

venerdì 25 gennaio 2008

Passero solitario...

D'in su la vetta della torre antica,
Passero solitario, alla campagna
Cantando vai finchè non more il giorno;
Ed erra l'armonia per questa valle.
Primavera dintorno
Brilla nell'aria, e per li campi esulta,
Sì ch'a mirarla intenerisce il core.
Odi greggi belar, muggire armenti;
Gli altri augelli contenti, a gara insieme
Per lo libero ciel fan mille giri,
Pur festeggiando il lor tempo migliore:
Tu pensoso in disparte il tutto miri;
Non compagni, non voli,
Non ti cal d'allegria, schivi gli spassi;
Canti, e così trapassi
Dell'anno e di tua vita il più bel fiore.

Oimè, quanto somiglia
Al tuo costume il mio! Sollazzo e riso,
Della novella età dolce famiglia,
E te german di giovinezza, amore,
Sospiro acerbo de' provetti giorni
Non curo, io non so come; anzi da loro
Quasi fuggo lontano;
Quasi romito, e strano
Al mio loco natio,
Passo del viver mio la primavera.

Questo giorno ch'omai cede alla sera,
Festeggiar si costuma al nostro borgo.
Odi per lo sereno un suon di squilla,
Odi spesso un tonar di ferree canne,
Che rimbomba lontan di villa in villa.
Tutta vestita a festa
La gioventù del loco
Lascia le case, e per le vie si spande;
E mira ed è mirata, e in cor s'allegra.

Io solitario in questa
Rimota parte alla campagna uscendo,
Ogni diletto e gioco
Indugio in altro tempo:
e intanto il guardo
Steso nell'aria aprica
Mi fere il Sol che tra lontani monti,
Dopo il giorno sereno,
Cadendo si dilegua, e par che dica
Che la beata gioventù vien meno.

Tu, solingo augellin, venuto a sera
Del viver che daranno a te le stelle,
Certo del tuo costume
Non ti dorrai; che di natura è frutto
Ogni vostra vaghezza.
A me, se di vecchiezza
La detestata soglia
Evitar non impetro,
Quando muti questi occhi all'altrui core,
E lor fia voto il mondo, e il dì futuro
Del dì presente più noioso e tetro,
Che parrà di tal voglia?
Che di quest'anni miei? che di me stesso?
Ahi pentirommi, e spesso,
Ma sconsolato, volgerommi indietro.
Giacomo Leopardi
visita:

giovedì 24 gennaio 2008

Governo battuto.
Fiducia non data.
Mastella, Dini, Turigliatto, Fisichella...
Tutti contrari, per dirne alcuni.
Scenario da "osteria".
Dimensione di tristezza imponderabile.
Spettacolo non degno.
Prodi finisce così.
Con dignità.
E coerenza.
Vedremo gli sviluppi.
Intanto...
...tremate,
soprattutto voi che vi lamentavate ogni giorno del Governo,
Berlusconi è alle porte...
Non ho niente da dire.
Solo per riportare la notizia a caldo.
In piccolo.
Come piccola si è dimostrata
parte della dirigenza politica italiana.
(Soprattutto i nomi sopra
e cosa rappresentano).

C'è qualcosa di nuovo oggi nell'aria, anzi di Libero...

Finalmente una buona notizia: la redazione di Libero sta veramente soffrendo questo momento che, al di là della pessima figura che farà il Governo di centrosinistra se cadrà (come è probabile), rappresenta un tentativo di avere dignità e coerenza anche nella difficoltà. Romano Prodi, cui è inutile ricordare che va il nostro sostegno, si sta assumendo una responsabilità enorme: riportare la politica e il senso dello stato in Parlamento, sottraendoli ai varii "Porta a Porta" o "Matrix" di turno. Si. Prodi ha deciso di non accettare che l'epilogo di un Governo (che non significa l'affare privato di un cittadino, senatore o lavoratore che sia) si consumi sulla pubblica piazza televisiva. E' vero che oramai anche i processi li fanno Mentana, Vespa e co., ma è l'ora di finirla con queste buffonate.
Probabilmente questa dignità fa venire bolle e bollicini ai "liberiani" e vi riporto qualche stralcio (con buona pace di chi passerà di qui convinto che Prodi doveva rimettere il mandato a Vespa, dopo aver consultato il pubblico di Amici e il televoto del Grande Fratello):
Feltri nell'editoriale afferma:
"Romano Prodi, detto testa quadra, è sempre lì"
"Un cadavere ingombrante (Prodi) che dopo tre giorni incomincia a infastidire, anche sul piano olfattivo"
""Lo spettacolo che fornisce (rimettere il mandato ai rappresentanti del popolo, ndr) nella circostanza è veramente disgustoso"
"Chi ci vorrebbe per portar via quest'uomo arrogante? Forse gli infermieri, forse i pompieri, forse i becchini?"
"(riferito sempre a Prodi) Ma vai all'inferno, vecchio zombi senza orgoglio"
""... Al termine di una giornata di confusioe totale sono ancora qui a picchiettare sull'Olivetti come un deficiente perchè tu, Mortadella che non sei altro, tentenni e riiuti di tornare ad essere lo Zero che sei sempre stato (ministro dell'industria, Presidente dell'IRI, professore universitario, presidente della commissione europea, due volte primo ministro... ndr)"
"Pallido, sudaticcio, si aggira nel Palazzo pronunciando frasi sconnesse in una lingua incomprensibile probabilmente non di ceppo indoeuropeo"
"L'esecuzione è rimandata a domani"
"morto che straparla"
I titoli interni sono di questo tenore:
"La resistenza indemoniata di Romano, il cattolico posseduto dal potere"
E le ipotesi sono di alto tenore politico:
1) "Nel cervello di Romano si è installato un alieno"
2) "La sua testa grossa ha una stanza per il diavolo; escludiamo che sia un angelo: gli angeli non si mettono contro il Papa"
E anche la soluzione appare difficile per gli editorialisti di Libero:
"Non basterà fare come Napoleone: spedirlo a Sant'Elena. Impossibile: questo torna a nuoto con la velocità di braccio di Ferro dopo aver ingurgitato gli spinaci"
... meno male che a Libero rimane una consolazione, come si legge a pagina 19: "Un premio a Libero dal Garante per gli Animali"... Insomma, qualcosa di buono lo combinano... A parte tirarci su il morale... Come con questa barzelletta (pag. 23):
"Dall'inferno, Bush chiama gli Usa per sapere come è la situazione dopo la sua morte. Parla per due minuti. Satana gli dice che per la chiamata gli deve 3 milioni di dollari. Bush paga. La regina d'Inghilterra, incuriosita, vuole fare lo stesso e chiama Londra. Parla cinque minuti e Satana le chiede 10 milioni di sterline. Anche Prdi, a quel punto, telefona. Parla tre ore. Quando attacca, Satana gli chiede 35 centesimi di euro. Prodi rimane attonito, avendo visto i costi degli altri, e chiede spiegazioni. Satana risponde: "con la finanziaria che hai approvato, il decreto Bersani, Telecom, costo della vita, etc., hai reso l'Italia un vero inferno... E da inferno ad inferno la chiamata è urbana"... Vi ha fatto ridere? (che poi l'inferno sono il decreto Bersani e il caso Telecom... Lasciamo perdere)
P.S.: Se le frasi riportate vi sembrano davvero troppo, sappiate che sono vere! Arrivederci...

Il valore della libertà

In un giorno come questo, può apparire di poco senso riportare stralci dell'articolo di Walter Veltroni sulla scomparsa di Arrigo Boldrini, di cui davo conto ieri. Eppure, forse, ha più senso che mandare una mail ai Senatori di maggioranza dicendo: "Unità e coerenza", perché di unità e coerenza alcuni di loro non ne conoscono probabilmente nemmeno l'esistenza. Una crisi di Governo scaturita da motivazioni personali e non politiche, dalla convinzione di essere perseguitati dalla magistratura (fatto peraltro da provare)... Capirei una crisi di Governo su una linea politica (ma comunque avrebbe pure poco senso, visto un programma condiviso di centinaia di pagine), ma così no.
Teniamoci la nostra crisi feudale di Governo, e leggiamo questi stralci.

Roma era stata liberata da due soli giorni. Il 6 giugno ’44, in Campidoglio, nasceva l’Anpi, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia: mentre il nord del Paese attendeva ancora la libertà, c’era già, in chi per essa si stava battendo contro tedeschi e fascisti, il pensiero del dopo, della ricostruzione, dei valori che avrebbero dovuto animare la nostra democrazia, che avrebbero dovuto diventare patrimonio delle nuove generazioni di italiani. «Eravamo profondamente convinti che la nostra esperienza, con le sue luci e le sue ombre, potesse essere di esempio per far comprendere il valore della libertà, il rischio di perderla, il sacrificio che occorre per riconquistarla; per far nascere nelle coscienze la volontà di affermarla, difenderla, arricchirla». Così ha raccontato quel momento, diversi anni dopo, Arrigo Boldrini, il comandante Bulow. Dire che con lui se ne è andato un pezzo della nostra storia davvero non è una esagerazione. (...)
Le parole con le quali Boldrini raccontava l’aspirazione di chi diede vita all’Anpi sono tra quelle che raccontano meglio il senso dell’impegno, suo e di tante donne e uomini della sua generazione, per dare forza ai principi e ai valori sanciti dalla Costituzione della Repubblica (...).
Quei principi, quei valori, Boldrini aveva contribuito prima a renderli possibili, combattendo come partigiano, e poi a delinearli, ad affermarli, nelle file del Pci sui banchi dell’Assemblea Costituente, dove al mattino ci si scontrava in maniera dura sulla politica, ma al pomeriggio, discutendo della Carta fondamentale di tutti gli italiani, ci si rispettava, e non c’era contraddizione tra l’essere appassionatamente di parte ed essere capaci di trovare un’intesa al di sopra delle parti. Accadeva grazie a caratteristiche profonde che uomini come Boldrini e come il suo grande amico e conterraneo Benigno Zaccagnini, il partigiano «Tommaso Moro», avevano: un profondo rigore morale, la convinzione che la politica dovesse essere animata da tensione etica, la sobrietà, la capacità di pensare ai «tempi lunghi», di avere una visione, di possedere «senso dello Stato», delle istituzioni.
Arrigo Boldrini è stato, per tutta la sua vita, un custode attento e tenace della memoria storica di quella stagione. Dopo aver fatto quel che avrebbe già potuto riempire l’esistenza di una persona, si è impegnato per anni e anni, con la stessa passione, a non disperdere il patrimonio ideale della Resistenza. Un impegno prezioso, soprattutto nei momenti in cui da alcune parti si è tentato di far calare l’oblio su quelle pagine della nostra vicenda nazionale, come a voler facilitare una sorta di equiparazione delle parti in conflitto. Tutto indistinto, tutto uguale: gli uomini in lotta, le loro idee. Una sorta di «indistinzione» volta a confondere fascismo e antifascismo, i torti e le ragioni, carnefici e vittime. Boldrini era la prova «fisica» che non è così, che non è lecito sostenere tesi di questo tipo se non negando la storia. È vero, ed è giusto: finito il tempo delle ideologie, si può discutere liberamente di tutto, in modo più sereno rispetto al passato.Una cosa, però, è assolutamente chiara e netta, e non è mai inutile ripeterlo: non si può in alcun modo pensare di equiparare Salò e la Resistenza, il fascismo e l’antifascismo. Fu giusta una sola scelta: quella compiuta da chi, comunista o socialista, azionista, cattolico o liberale, combatté contro coloro che collaborarono alle stragi naziste, alle rappresaglie e alle deportazioni, condividendo le tremende responsabilità del rastrellamento del Ghetto, di Marzabotto, di Sant’Anna di Stazzema(...).
È lì, nella Resistenza, che affonda le sue radici la nostra Repubblica. È grazie a quella rinascita civile e morale che si sono potuti affermare i principi fondamentali della nostra Costituzione(...).
Se oggi noi tutti viviamo in una democrazia lo dobbiamo agli uni, e non agli altri. Se i nostri figli possono pensare al proprio futuro in un paese libero, in un grande paese europeo, lo devono agli uni, e non agli altri. A uomini come Arrigo Boldrini, che meritano, oggi e per sempre, il nostro grazie. E il mio, anche per l’affetto e persino la tenerezza con cui ha sempre seguito il mio lavoro.
Walter Veltroni
fonte: l'Unità di ieri; avendo riportato solo alcuni stralci, non è sottoposta alla legge sul copyright, anzi vuol rappresentare contributo alla diffusione e alla sensibilizzazione di quegli stessi argomenti che il quotidiano "l'Unità" porta avanti. Qualsiasi idea di plagio o violazione della legge sul copyright possono essere immediatamente comunicate e quanto contestato verrà immediatamente rimosso dal blog (vedi pié di pagina). www.unita.it

mercoledì 23 gennaio 2008

Arrivederci, Arrigo Boldrini

« Noi abbiamo combattuto per quelli che c’erano, per quelli che non c’erano e anche per chi era contro... »
(Arrigo Boldrini)

Ci ha lasciati, all'età di 92 anni, Arrigo Boldrini. Una vita al servizio della società e dell'Italia. Come partigiano, nella liberazione di Ravenna, nelle azioni e nella "pianurizzazione" dell'opera di Resistenza. Come Deputato e Padre Costituente, lungo tantissimi anni, la lunga e tenace lotta per i diritti e la democrazia. Come scrive oggi Bocca, "piangiamo la sua morte, lui che apparteneva a quei comunisti partigiani che, insieme al culto per il partito, conservavano e difendevano quello per la libertà". Come segretario nazionale e, fino a ieri, Presidente onorario dell'ANPI. Come politico, ha vissuto il difficile passaggio dal PCI al PDS e, infine, ha aderito al Partito Democratico. Questa figura non mancherà solo al Partito Democratico o a chi altro si riconosce nell'eredità che Boldrini lascia, mancherà all'Italia.
Un saluto.

martedì 22 gennaio 2008

"La vita è..."

« La vita è bella.
Possano le generazioni future liberarla da ogni male,
oppressione e violenza e goderla in tutto il suo splendore. »
Mi sembrava utile, in questi giorni (ma in fondo lo sarebbe sempre), mettere questa frase in evidenza, che peraltro dà in parte origine al titolo del famoso film di Benigni (e scoprendo chi l'ha scritta cadono un po' le magligne accuse dilibertiane sull'accampamento liberato dagli anglo-americani)... Indovinate chi l'ha scritta... (Senza digitarla su google...!)

lunedì 21 gennaio 2008

Governo,oh Governo

Il Governo in crisi...
Se penso a quello che abbiamo (e quindi anche io ho) fatto l'anno scorso
durante le elezioni:
le promesse, i volantinaggi,
i voti, i sogni,
le speranze, la suspance,
la nottata, i parlamentari,
le chiacchierate, le discussioni,
le illusioni, i simboli
le iniziative, le cene elettorali,
i dibattiti, le corse,
i chilometri, il sudore,
le notti brevi, i giorni lunghi...
(tutte cose che magari tanti non comprendono,
ma va bene lo stesso)
devo dire che sono veramente
ARRABBIATO
per non usare un'espressione peggiore...
Quindi
fate voi.
Per me
Mastella ha chiuso davvero.
"Meglio soli che mal accompagnati"

"For Men"? For Cretini...

"For Men" è una di quelle riviste che, se non ci fossero, bisognerebbe inventarle per evitare che una persona che di solito non pensa pensi. Nel senso, uno ha tutto quello che gli serve per non pensare: lavoro competitivo e senza valori, gazzetta dello sport, mania della perfezione fisica, palestra, desiderio di "cacciare" una preda, magari solo di lontano e soprattutto solo per raccontarla, macchine desiderate e desiderabili e di cui vantarsi d'essere esperto, televisione stile Grande Fratello e Amici (solitamente consolanti: "Io sono meglio di quello, quindi vedrai che un giorno e l'altro sfondo in tv! Basta mi prenda la voglia!") e qualche altra cosa... Insomma, tutto il set ben servito per evitare di Pensare e magari arrabbiarsi davvero... Ecco che qui va rivalutato il ruolo di controllo sociale (poi magari su pochi) di For Man...
Un'abominio di maschilismo post-moderno e di feminil-maschilismo post-post-moderno... Vi prometto che il prossimo mese lo compro e ve lo commento!
Per questo mese non chiedetemi tale sforzo (ho già comprato Libero una volta...), e vi passo la lettera della Littizzetto sul mensile "macho", segnalata dalla nostra Viola:
"LETTERA DI LUCIANA LITIZZETTO AD ANDREA BIAVARDI,DIRETTORE DEL MENSILE "FOR MEN ". Lo confesso.Ho ceduto alla tentazione di comprare la nuova rivista maschile"For men magazine".Del resto, come potevo resistere agli affascinanti argomenti annunciati dalla copertina (che, tra parentesi, ritrae un tizio con una faccia da pirla e un asciugamano di spugna bianca che fa tanto "figo da spogliatoio")?Almeno quattro i titoli memorabili:"Falle dire basta stanotte!""Ricco entro Pasqua: 15 idee geniali""Trucchi: mangi il doppio diventi la metà ""Smetti di fumare e voli ai Caraibi". Non vorrei deludere il geniale direttore Andrea Biavardi, ma a far dire"BASTA" a una donna siete già tutti bravissimi da soli poichè di solito ne abbiamo abbastanza dopo i primi tre minuti.La vostra difficoltà sta nel farle dire "ANCORA!", al limite.Ci pensi su, per il prossimo numero.Riguardo allo slogan "Ricco entro Pasqua" beh, signor Biavardi, se vuole fare le cose fatte bene, nel prossimo numero alleghi anche due simpatici gadgets: passamontagna e chiave inglese.Alla promessa "Mangi il doppio e diventi la metà ", invece, tenderei anche a credere. Bisogna vedere la metà di cosa.Io se mangio il doppio, signor Biavardi, divento l'esatta metà del Partenone, in effetti.Infine, sempre in copertina, campeggia la scritta "Smetti di fumare e voli ai Caraibi".Guardi signor direttore, io non ho mai conosciuto uno che abbia smesso di fumare e che sia andato in un'isola tropicale a festeggiare.In compenso ho sentito un sacco di gente che ha cominciato a fumare sostanze illecite e s'è fatta certi viaggi senza neanche uscire di casa che lei neanche si immagina.Ma questo è solo l'inizio.Una si illude che il peggio sia già tutto in copertina e invece no, il meglio è all'interno!A pagina 52 c'è un avvincente e istruttivo servizio con tanto di foto redazionali su "come slacciarle il reggiseno" che tiene conto dei vari modelli (classico, seduttivo, sportivo...).A parte l'intelligenza del servizio in sè, vorrei soffermarmi sul consiglio per slacciare rapidamente il modello sportivo, che è:"se lei è spiritosa dacci un taglio con le forbici!".Biavardi, io le garantisco che sono una donna alquanto spiritosa, ma se un uomo che magari conosco da poco, in un momento di intimità mi tira fuori dal taschino un paio di forbici, io come minimo penso che sia il mostro di Milwaukee e nella migliore delle ipotesi gli assesto un calcio nelle palle che il mese dopo il soggetto in questione passa dal suo For Men Magazine a Donna Moderna.A pagina 50 poi, si tocca l'apice grazie ad un servizio che affronta la spinosa questione: "Se l'iguana domestico ci prova con tua moglie".Nell'articolo si sostiene infatti che ci sono diversi casi di molestie sessuali da parte di iguana nei confronti di donne con il ciclo.Senta signor Biavardi, lei l'ha mai vista una donna col ciclo?Mi segua signor direttore, non parlo di una donna in sella al motorino,parlo della donna in quei giorni lì.Ecco guardi, io in quei giorni ho la cera del cugino IT e l'affabilità di Godzilla, non mi si avvicinerebbe a meno di cento metri un velociraptor si figuri un iguana.E infine, l'apoteosi vera e propria:il test"sei uno stallone o una schiappa?".Le domande sono tra le cose più esilaranti che io abbia mai letto in vita mia. In pratica sei ritenuto uno stallone se rispondi sì a domande come questa:1) Ti è mai capitato di farlo con una donna e poco dopo, con la sua compagna di stanza?"Un sacco di volte! Alla casa di riposo "Domus Mariae".2) Di essere chiamato da una donna che ti chiede se può venire da te alle nove del mattino?.....Sì certo, da una rappresentante della Folletto.Mi fermo qui. Donne, consoliamoci: noi una volta al mese avremo pure le nostre cose, ma loro una volta al mese hanno For Men Magazine in edicola mica lo so chi sta peggio !!!!"

domenica 20 gennaio 2008

L'INFINITO

Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s'annega il pensier mio:
E il naufragar m'è dolce in questo mare.

mercoledì 16 gennaio 2008

Ecco il numero 0 del "Diario Civile", nuovo a-periodico della Sinistra Giovanile di San Gimignano; il tema di questo numero è "La cultura televisiva contemporanea". Per visualizzarlo cliccate qui sotto:
N.B.: per una corretta visualizzazione si raccomanda l'utilizzo di "acrobate reader 8"

Mastella si è dimesso

ROMA - "Mi dimetto perché tra l'amore per la mia famiglia e il potere scelgo il primo". Clemente Mastella annuncia le sue dimissioni alla Camera con un discorso, ... "Oggi mi dimetto per essere più libero politicamente e umanamente. Mi dimetto per senso dello Stato: avrei potuto restare al mio posto, ma non è possibile che in queste circostanze un ministro resti al suo posto", ha detto Mastella. "Parlo con il dolore - ha esordito il ministro davanti all'aula - di chi sa che, a causa del suo impegno pubblico si trova colpito negli affetti più cari, incredulo e impotente". Mastella ha parlato di sua moglie come di un "ostaggio" preso dai suoi nemici. "Mia moglie - ha aggiunto fermandosi un momento per la commozione - alla quale voglio un mondo di bene e alla quale rinnovo il mio affetto". Il ministro ha raccontato all'assemblea di Montecitorio, che lo ha spesso interrotto con applausi (più numerosi quelli del centrodestra, con qualche esitazione invece sui banchi dell'Italia dei Valori e di settori della sinistra) del suo tentativo di riformare la giustizia italiana che si è scontrato contro l'aperta "ostilità" dei settori più agguerriti della magistratura. "Ho sperato che la frattura tra politica e giustizia potesse essere ricomposta - ha detto Mastella - e per questo ho lavorato giorno e notte; ma sono stato percepito da frange estremiste come un avversario da contrastare o un nemico da abbattere. ... Parlando di intercettazioni, il ministro ha trovato lo spazio per una battuta: "A Potenza, come partito, siamo stati intercettati talmente tante volte che con quelle cifre potremmo superare qualsiasi sbarramento elettorale". ... Quasi un'ovazione, soprattutto dal centrodestra, quando Mastella ha detto: "E' fuori da ogni logica il fatto che quello che fanno i politici è sempre illecito e quello che fanno i magistrati sempre lecito". "Non è possibile - ha aggiunto - che la vita del governo possa appartenere a un pacchetto di mischia giudiziario, senza nemmeno attendere giudizi finali che non si nemmeno come e quando arriveranno". ... Per la conclusione del suo discorso, una citazione di Fedro: "Gli umili soffrono quando i potenti si combattono".
fonte: www.ansa.it /
Notizia completa su:
Qualche considerazione veramente rapida (perché il post di oggi è un altro):
1) Che tutte le indagini su Mastella (e famiglia a questo punto) si chiudano nel più breve tempo possibile per accertare presenza o meno di reati; altrimenti ha proprio ragione;
2) Che la demagogica retorica sui costi della politica si trasformi in un'azione popolare e responsabile contro TUTTI gli sprechi, TUTTI i costi, TUTTI i cancri che sono nel pubblico e nel parapubblico; che riguardano (in modo maggiore o minore) non solo la politica, ma anche esercito, forze dell'ordine, settori pubblici (sanità, istruzione, appalti...), magistratura appunto, ogni gradino delle scale (dal dipendente pubblico che stranamente sta in malattia quattro volte quello privato al dirigente che guadagna e non lavora), finanza, grandissime aziende... Che questo però non serva ad affossare il pubblico, ma anzi a rivitalizzarlo, a tirarne fuori il buono che c'è (perché ci sono tanti impiegati pubblici, politici, carabinieri, finanzieri che fanno il loro lavoro ONESTAMENTE e si vedono passare davanti chi lo fa DISONESTAMENTE) e a rilanciarlo! Che il pubblico non si riduca a gestire solo quello che è fuori dal mercato e che non interessa quindi al privato (una scuola in un paesino sperduto o in una periferia, un ospedalino, molti servizi).
3) Che il discorso di Mastella serva ad una riflessione seria, ma non a dare il la ad un'azione di interferenza del legislativo o dell'esecutivo sul giudiziario (con un clima del genere, tornasse al governo il centro-destra...);
4) Che si smetta di vedere in televisione i processi; che si possa confidare nella Magistratura; che si possa non mettere alla gogna gli indagati, che, finché non sono condannati, hanno tutto il diritto di continuare ad essere ritenuti presunti innocenti;
5) Permettetemi... Che il Governo non cada!

martedì 15 gennaio 2008

Zie Line di tutto il mondo unitevi!

"Libero", quotidiano della destra italiana, titola a tutta pagina: "Maledetto XVI". L'argomento della visita di Benedetto XVI all'università romana è pasto sopraffino per gli intellettuali di destra del bel paese. Tanto da sfoderare i due più sommi pensatori: Marcello Veneziani ed Antonio Socci, mentre il nostro Vittorio Feltri riflette con strana lucidità sulla questione del fair play e del saluto a fine partita. Ah, il titolo di fondo sragiona su Scalfari che rivela come accanto al bambin Gesù ci sia stata una mucca e non un bue... Alcune riflessioni a margine:

1) BarbaraMente; Marcello Veneziani apre la sua filippica con un vocativo forte: "Voi non sapete, barbari studenti e più barbari docenti, chi state cacciando dall'Università... insieme al Papa... Voi state cacciando i tre quarti e forse più della cultura occidentale, filosofia e anche scienza, letteratura e arte, assistenza e medicina, carità e opere pie". Sublime, senza considerare poi i varii Manzoni, Pascal, Alberto Magno, Sant'Agostino... E fors'anche Marcello Veneziani...

2) Zia Lina; così ho voluto aprire il post; si, perché credo che le Zie Line d'Italia possano unirsi e querelare l'impostazione intellettualistico-divininatoria del Veneziani... Per me, detto per inciso, ma penso sia semplice intuirlo, il Papa, se invitato, può parlare, esprimersi, far ciò che vuole come qualsiasi essere umano... Certo, poi bisogna analizzare con attenzione i rapporti tra stato e chiesa, vedere quanto il Papa sia in veste di intellettuale, professore, capo di un'istituzione religiosa globale, monarca assoluto e perpetuum di uno stato, etc. Però, in definitiva, mi fa piacere che vi sia il confronto e mi interesserà domani leggere i giornali e capire cosa abbia detto... Però questa mia impostazione è "degna di Zia Lina". Perché, scrive Veneziani, "Non si tratta semplicmeente di garantire a tutti il diritto di parole ..., rispolverando l'ovvietà di difendere Ratzinger con Voltaire; certo, sarebbe già tanto se almeno questa considerazione degna di Zia Lina fosse accolta, ma in questo caso c'è molto di più... si tratta di un vero professore e di un testimone di una cultura che puoi contestare fino alle radici, ma che costituisce il terreno su cui noi stesso pensiamo e viviamo, anticlericali inclusi" (perché, in fondo in fondo, analizzare o riflettere al di fuori dei canoni su ciò che si dice al Vaticano è un po' anticlericale per certa -questa- destra). E Asor Rosa, che pure al sottoscritto non entusiasmò, "in quale cesso dovrebbe esere chiuso ... con i suoi libri?". Veneziani me lo immagino col sorrisino compiaciuto mentre scrive una frase del genere, degna della propagandi d'altri tempi andati... E invece al nostro "piace leggere Marx e perfino Asor Rosa"... Veneziani legge Marx? Sospiro.

3) Barbari, coatti di curva e burini del degrado urbano!; Così Veneziani definisce chi contesterà la visita del Papa; certo, io non sono lì a contestarlo, ma insomma... Per me uno che scrive queste cose s'abbassa di certo al livello, e forse sotto; ecco lo stralcio: "Ma non vi rendete conto, professorini che un tempo ivettaste pure con il partito armato, di quanto diventa ridicola la presunzione di giudicare dalla vostra nanocultura, cattedrali di pensieri...? I legititmi allieivi di questi professorini faziosi ...; siete pari ai coatti della curva sud e ai burini del degrado urbano. Siete barbari come loro, rozzi e arroganti nella vostra ignoranza... Disertate l'università, fatevi le canne e sparatevi di alcol". E, prima di queste frasi, Veneziani aveva scritto anche cinque righe degne di logica consequenziale...! Ce lo vedo proprio, in preda a profonda frustrazione per aver scritto qualcosa di sensato e condivisibile, pronto a vendicarsi sulle masse di studenti nulla-facenti (o presunti tali);

4) Veneziani si consola così... E cosa può consolare il nostro povero Veneziani, unico paladino della millenaria cultura cristiana in questa insolente Italia? Lo consola che "Mussi e Veltroni" vedano oscurata la loro occasione di show politico (che profondità agostiniana) e che anche lui è stato oggetto di censura! Si, oh povero paladino della cultura Vera, della scienza Vera... Veneziani messo in croce insieme ai pochissimi paladini della Vera storia: il Papa e Giovanni Gentile, "filosofo che giganteggia nel Novecento europeo".

5) Socci amari: E Socci? Quale tesi potrà portare avanti per risolvere il "mistero della fede" di uno che sa le cose ma non può metterle sinceramente in fila? Semplice: sono i comunisti (progressisti) che attaccano un discorso fatto "dai loro maestri comunisti" e che il buon Papa aveva ripreso per dovere intellettuale; ma è tutto, in fondo, un regolamento di conti interno alla sinistra (vi ricordate questa frase?)... Si, è così! Insomma, la frase che riporto in fondo e che l'allora cardinale Ratzinger pronunciò anni fa è in realtà farina del sacco di Feyerabend, "anarchico" e "maestro comunista"... Tant'è che il misterioso titolo in prima pagina (che mi ha spinto a buttare via un euro-però mi son divertito tantissimo! Vi consiglio di comprare Libero ogni tanto!) "A processare Galileo è stato un anarchico ateo" si disvela nelle pieghe di un articolo che qui non posso sintetizzarvi... Insomma, per farla breve: sappiamo che le teorie galileiane e copernicane nella loro concretezza scientifica (ma quando parliamo di Galileo parliamo soprattutto di metodo e di un simbolo...) sono state sconfessate in parte dal progresso scientifico, cosa che è stata ripresa da molti intellettuali e scienziati nel novecento (Socci cita appunto Feyerabend, Hannah Arendt, Ernst Bloch), quindi, per Socci, significa che di fatto tutta la vicenda si può ridurre ad una specie di regolamento dei conti interno alla sinistra (vi ricorda qualcosa questa frase?). Ratzinger, dice di più, è "l'ultimo a poter essere accusato oggi" sul processo a Galilei, anzi è stato Feyerabend a riabilitare quel processo, tenuto peraltro da quel "grande uomo di cultura" che "aveva le sue ragioni", ossia il cardinale Bellarmino. Ratzinger non fece altro che riportare questa posizione "anarchica"... Insomma, per non annoiare oltremodo, Socci ritiene che anche il "nichilismo" denunciato dalla Arendt sotto sotto si possa risolvere con l'abbattimento del realtivismo magari in un nuovo medioevo... (Forse qui ho esagerato!). Socci insomma sfodera (fin dal titolo interno: "Per attaccare il Papa i baroni rossi rinnegano Marx"; ma che c'entra Marx???) una sequela di intellettualismi sconnessi mettendo insieme: Marx, progressisti, comunisti, Bloch, Voltaire, Arendt, Feyerabend, Galilei... Così da poter acquietare la propria inquieta anima intellettuale risolvendo l'enigma: "I docenti progressisti sono i veri dogmatici: attaccano l'oscurantismo del Papa e contraddiconono i loro stessi riferimenti. E così finiscono per dare ragione a Benedetto". Come? Ma se Benedetto non ha altro fatto se non riportare una posizione altrui, senza peraltro essere d'accordo, come si può a lui dare ragione? Mah... Mistero della Fede... Anzi, Mistero dell'Infedele...
Io, in definitiva, vi lascio con la frase pronunciata dall'allora Cardinale, fate le vostre considerazioni:
"All'epoca di Galileo, la Chiesa rimase molto più fedele alla ragione dello stesso Galileo e prese in considerazione anche le conseguenze etiche e sociali della dotrina di Galilei. Il suo processo contro Galilei era razionale e giusto, mentre la sua attuale revisione si può giustificare solo con motivi di opporunità politica".
Cardinale Ratzinger, Parma, 15 marzo 1990

lunedì 14 gennaio 2008

Seguire e non arrendersi...

I lavori delle Commissioni nazionali del Partito Democratico stanno andando avanti... Sul sito www.partitodemocratico.it si può seguire i lavori, con tanto di documenti on-line. Non è poco... Vi invito quindi ad andare a leggere un po' questi lavori, io mi sono promesso di farlo stasera... Per la precisione il link è http://www.partitodemocratico.it/cgi-bin/adon.cgi?act=doc&doc=104052 perché purtroppo questo bel lavoro per ora viene fatto solo dalla Commissione Statuto. Richiediamo che lo facciano anche le altre.

venerdì 11 gennaio 2008

Beato il popolo che non ha bisogno di "Vati"...

Sono intervenuti alcune volte su questo blog su Grillo, anche con una lettera aperta cui chiaramente non ho avuto risposta. Ma da questo non può scaturire una critica: è normale che una persona molto esposta ed impegnata non abbia il tempo di rispondere volta volta al lettore di turno. (Salvo poi che Grillo critica questa cosa in altri, ma lasciamo perdere...). Per questo, anche per questo, esistono le interviste sui giornali (o televisive), in cui un giornalista "prende un po' le parti" dell'opinione pubblica o di parte di essa, potendo porre domande al personaggio di turno. Ma non perdiamoci e veniamo alla storia che vi voglio raccontare... Riporto fedelmente, dopo aver trovato parte della storia su Repubblica di oggi (pagina dodici), dal blog del giornalista Alessandro Gilioli de l'Espresso. Vi invito ad andare a visitare il suo blog: http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/ . Ditemi (e ditegli) cosa ne pensate... (Poi magari andate a vedere certi commenti per capire...)
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Una storia un po’ lunga, ma se avete voglia di leggerla fino in fondo vi dirà parecchio su Beppe Grillo.
Il giorno 2 gennaio, come molti, ho letto e visto in Internet il “discorso di Capodanno” di Grillo. Nel quale, come si ricorderà, è stato lanciato il V-day contro i giornali per il 25 aprile prossimo venturo.
Tra le altre cose, nel suo discorso Grillo prevedeva con certezza che tutti media “mainstream” avrebbero volutamente ignorato il suo V-day sui giornali, visto che la cosa riguardava direttamente gli interessi delle testate e dei loro proprietari.Il fenomeno Grillo mi interessa, da tempo vado scrivendo diverse cose sulle storture del sistema editoriale in Italia (a partire dall’Ordine e dalla legge sulle provvidenze) e credo anche che i giornali debbano interessarsi delle fasce della società che Grillo più o meno rappresenta.
Quindi il giorno stesso telefono a Grillo sul suo cellulare per proporgli un’intervista sul tema del V-day contro la stampa, la “vera casta” come dice lui.Grillo mi risponde quasi subito, con gentilezza, ma nicchia un po’ sull’intervista: «Io sono un monologhista», mi dice testualmente. «Invece dell’intervista le scrivo un pezzo io e voi lo pubblicate su L’espresso».
Io gli rispondo che un pezzo no, non ci interessa, che per quelli c’è già il suo seguitissimo blog e noi invece vorremmo un confronto, anche aspro magari, sul tema che ha lanciato, il V-Day contro i giornali.
Gli prometto che però, ovviamente, tutte le sue risposte saranno riportate senza variazioni e senza alcuna censura, che ha la più assoluta libertà di dire quello che gli pare, che sono dispostissimo a mandargli i suoi virgolettati per approvazione a intervista scritta.
«Mah», dice lui, «non so, io non do il mio meglio in queste cose».
Insisto, gli faccio presente che un confronto civile è il modo migliore per far crescere e circolare le idee, gli propongo di andarlo a trovare dove si trova e alla fine sembro parzialmente convincerlo: «D’accordo, facciamolo», dice, «ma non di persona. Mi mandi le sue domande via mail e io le rispondo subito dopo le feste».
Il giorno dopo mi metto al mio pc e una dopo l’altra snocciolo le domande.
Sono tutte molto semplici, anche se non a zerbino.
Gli chiedo ad esempio se non ritiene che i giornali e la Rete possano convivere, visto che la tivù non ha ucciso la radio.
Se non crede che grazie alla loro buona salute economica molti giornali possano fare anche ottime inchieste, e gliene elenco alcune di questo e di altri giornali. Gli faccio l’esempio di Mastella, su cui diversi giornali hanno fatto inchieste ampiamente riprese dallo stesso Grillo nel suo blog.
Gli chiedo dunque se non pensa che sia sbagliato mettere sullo stesso piano i quotidiani di partito inesistenti che prendono soldi direttamente dallo Stato e i giornali veri - magari perfino utili al dibattito sociale e al controllo sulla politica - che hanno solo detrazioni postali e contributi per la carta.
Gli chiedo se è consapevole che con l’abolizione totale e indistinta delle provvidenze probabilmente morirebbero voci come il Manifesto o come l’Internazionale, su cui lui stesso scrive una pagina ogni settimana, e gli chiedo se questo secondo lui sarebbe un passo in avanti per la nostra società.
Gli chiedo perché nel discorso di Capodanno ha esaltato come “ultimi giornalisti liberi” Biagi e Montanelli contrapponendoli a tutti gli altri, visto che anche Biagi e Montanelli scrivevano sui grandi giornali secondo lui servi e di “casta”.
Gli chiedo se in questo suo condannare senza eccezioni i giornali e i giornalisti ce n’è qualcuno che salverebbe, che secondo lui non fa parte della casta.
Gli chiedo se considera parte della casta anche quelle migliaia di giornalisti sottopagati e precari che ormai lavorano in gran parte delle redazioni.
Gli chiedo come può dire che tutti i giornalisti sono casta, visto che la grandissima parte di loro ha come unico privilegio il biglietto gratis ai musei, e per il resto si paga come tutti gli altri comuni mortali la casa, il cinema, il treno, l’autobus, il biglietto allo stadio e così via.
Già che ci sono, gli chiedo perché non risponde mai agli altri blog, visto che predica i blog come mezzo di comunicazione dell’avvenire.
Gli mando il tutto con una bella mail.
Passa la Befana, passano altri due giorni ma da Grillo nessuna risposta.
Gli mando un sms per ricordargli il nostro accordo, lui non risponde.
Gli mando un’altra mail copiaincollando la precedente, nel caso la prima si fosse persa.
Niente.
Questa mattina, 9 gennaio, gli telefono:
«Pronto buongiorno sono Gilioli de L’espresso, la disturbo?»«Certo, lei mi disturba sempre».«Mi dispiace. Volevo sapere se ha visto le domande che le ho mandato…».«Certo che le ho viste e non intendo minimamente risponderle».«Come mai?»«Perchè sono domande offensive e indegne».«Mi scusi, ma non mi pare, sono solo domande. Servono a un confronto. Se lei mi dà le sue risposte per iscritto, io le trascrivo tali quali, le dò la mia parola».«No, non se ne parla neanche, lei non ha capito niente. Buongiorno».«Buongiorno».
Da questa ridicola esperienza, deduco due o tre cose:
Primo: Grillo ha una paura fottuta del confronto. Sa che il suo linguaggio apocalittico e assertivo non ha niente a che vedere con lo scambio di idee e con il dibattere. E’ chiuso nel suo monologhismo. Sa di non avere argomentazioni razionali forti per difendere le sue affermazioni a tutto tondo, sa che il confronto lo obbligherebbe a qualche sfumatura e sa che probabilmente le sfumature lo annienterebbero, visto che il suo successo è figlio della sua assertività.
Secondo: Grillo ha una strategia di comunicazione basata sul vittimismo da censura. Io gli avevo promesso tre o quattro pagine di intervista su “L’espresso”, lui ha preferito non apparire per poter dire che la grande stampa lo ignora e lo censura. Bene, visto che da qui al 25 aprile andrà strillando al mondo che i giornali non parlano del suo V-Day perché ne hanno paura, si sappia che questo giornale voleva concedergli ampio spazio ma che lui lo avrebbe accettato solo per monologare, per ospitare la sua invettiva, e non per un’intervista. Nemmeno il più tracotante politico della Casta, a fronte di una richiesta di intervista, risponde “O scrivo io da solo e senza domande o niente”.
Terzo: Grillo con ogni probabilità usa così tanto Internet - e detesta così tanto i giornali - proprio perché il blog gli consente questo non-confrontarsi, questo non-dibattere. Perfino Berlusconi - dopo i primi tempi in cui mandava le videocassette registrate ad Arcore - ha imparato a rispondere alle domande dei giornalisti. Grillo no. Grillo si trincera dietro Internet per non ricevere domande, per non confrontarsi. Per esaltare, come direbbe lui, le sue caratteristiche di “monologhista”.
Attenzione, ragazzi, perché se questo è il futuro della politica in Rete fa veramente schifo.
Ps. Il direttore di Internazionale mi corregge precisando che il suo giornale non prende provvigioni. Chiedo scusa per l’inesattezza.
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Il giorno dopo, vorrei solo aggiungere una frase che ho letto da qualche parte da ragazzo.Purtroppo non mi ricordo chi l’ha detta. Era la frase di un filosofo che ho studiato all’università. Ho cercato velocemente in Rete ma non ne ho ritrovato l’autore. Se qualcuno con i neuroni più vispi dei miei se ne ricorda l’autore me lo scriva, per favore, nei commenti. E’ la frase con cui vorrei chiudere la vicenda dell’intervista mancata a Grillo per poi tornare a parlare d’altro - scusandomi con tutti quelli a cui non sono riuscito a rispondere via mail.
Diceva più o meno così:
"Dove ci sono certezze, là c’è la dittatura. Dove ci sono dubbi, là c’è la libertà"

mercoledì 9 gennaio 2008

PoliticaSpazzatura

Dopo la TvSpazzatura, ecco la PoliticaSpazzatura. A casa Bassolino giungono sacchi del sudicio con dedica. Napoli è sommersa, come tante altre città. Lo smaltimento dei rifiuti in Campania costa piu' di un chilo di caviale da smaltirsi a cena. La puzza dei rifiuti accompagna lavoratori e perditempo italiani. Finalmente adottata la soluzione piu' semplice, efficace e impopolare: l'esercito. Quando si dice, "mandiamo l'esercito", molti si immaginano qualcosa stile golpe cileno... Ma non è così: si tratta semplicemente di rinforzare la forza pubblica per normalizzare. Nessuno ha la soluzione in tasca, ma nessuno allo stesso tempo vuole imporsi. Gli amministratori locali sono necessariamente responsabili, come (e piu') di ciascuno di noi. In ogni caso, per ristabilire un barlume di normalità, credo che l'esercito sia un primo passo. La normalità e la legalità sono due obiettivi che un Governo (locale e nazionale) dovrebbe porsi. E le due cose sono intrecciate e passano dalla micro-criminalità alle cosche. Darsi da fare. Subito. Diceva Giovanardi che bisogna convivere con le mafie (e la spazzatura, forse); di sicuro è piu' facile. Ma ci vuole una soluzione dura, decisa e partecipata.

martedì 8 gennaio 2008

Anniversario di Galilei... Magari non lo dimenticassimo...

"Dietro ogni problema c'è un'opportunità".

Tornato da Parigi


Quindi, la vacanza è finita...

Vacanza al di sopra di ogni aspettativa...

Relax...


E ora si riparte!