giovedì 28 febbraio 2008

Un giochino divertente...

Fate un giochino divertente: immaginandovi elettori (o essendoli, se lo siete) del PDL, digitate sulla barra di navigazione (o cliccate): www.partitodellaliberta.it ... Avrete una divertente sorpresa, soprattutto nell'articolino sotto...
Allora, un po' infastiditi, provate www.partitodellaliberta.org ... "What you need, when you need it" è lo slogan, ma proprio non sembra avere a che fare col neonato "partito" del centrodestra.
Quindi, ancora più infastiditi, andate su www.partitodellaliberta.com ... Male male, vi organizzate un week end di vacanza a metà aprile... Così non lo votate...
Dunque, magari pensando ad un qualche errore personale, provate www.partitodelleliberta.com ... Beh, potete acquistarlo!!! Chi è il genio che metterà alla prova il portafoglio berlusconiano? O il genio che acquisterà il sito e magari ci metterà sopra qualche cosa di diverso dalla nobile neo-fondazione berlusclonata?
Se andate su www.partitodelleliberta.it non succede niente di che, vi reindirizzano sul primo sito: quel Partito Della Libertà che, con la sua scarna home page, la tira al gran comunicatore italiota.
Infine, la sopresa delle sorprese: cliccate assolutamente sul seguente link www.partitodelleliberta.org e state a vedere... Volontà, casualità, o libera interpretazione?
Quindi, leggetevi l'intervista che trovate al seguente link: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=222977
Ecco il link giusto, comunque: http://www.ilpopolodellaliberta.it/
E magari passate anche di qui... www.partitodemocratico.it

mercoledì 27 febbraio 2008

Laicità...

Basta sentir parlare di "laici e cattolici"! Anche un cattolico può essere laico e, anzi, la laicità è un concetto nato in ambito cattolico-medievale. Questa pubblicità-progresso manifesta bene come oggi il termine "laico" (e l'assurdo "laicista") siano usati in maniera totalmente impropria. E la cosa più assurda è che oggi sei di sinistra più sei laico... Ma siamo matti? La laicità NON è un patrimonio della Sinistra, ma di larga parte della Politica moderna post-illuminista. Lasciamo stare che in Italia la destra spesso non è laica (ma è un caso particolare; si pensi a Francia, Germania, etc.). Quindi, combattiamo uniti per la laicità dello stato e la difesa delle istituzioni, senza strumentalizzazioni ulteriori.

martedì 26 febbraio 2008

Due suggerimenti per pensare

Cigola la carrucola del pozzo,
l'acqua sale alla luce e vi si fonde.
Trema un ricordo nel ricolmo secchio,
nel puro cerchio un'immagine ride.
Accosto il volto a evanescenti labbri:
si deforma il passato, si fa vecchio,
appartiene ad un altro...
Ah che già stride
la ruota, ti ridona all'atro fondo,
visione, una distanza ci divide.
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Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l'incartocciarsi della foglia riarsa,
era il cavallo stramazzato…
Bene non seppi, fuori che il prodigio
che schiude la divina indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco levato.

Eugenio Montale

domenica 24 febbraio 2008

Mi fido di te...

Fidarsi è una parola grossa. Chi mi conosce può dire come io abbia apprezzato Veltroni prima che avessse questa "importanza"... Soprattutto per il suo modo di voler rinnovare... Guardate il video... Anche per tirarsi su il morale...

Campagna elettorale

Si è concluso il sondaggio che trovavate sulla destra. Riguardava quel governo... Ve lo ricordate? Quel governo che ha cercato di infrangere il corporativismo italiano? Ve lo ricodate quel governo che ha cercato di dare un senso a questa Italia? Non c'é più... E' finito...
Ormai siamo in campagna ettorale.
E vi ricordate di quel famoso fenomeno cosiddetto di "antipolitica", ebbene ve lo ritroverete sulle schede delle elezioni politiche amministrative!
E vi ricordate il Cavaliere? Si, quello che tutto il mondo ha additato come inadeguato a governare? Ebbene, è il probabile prossimo Presidente del consiglio!
Dal sondaggio è emersa la maggioranza per la marcia su Roma. Reminescenze, ironia o volontà? Non si sa.
Speriamo di cambiare.
Il PD è l'unico soggetto che ha dato segnali concreti.
Poi votate che vi pare.
Io fare una elezione senza campagna elettorale.
Così ognuno impovvisa.
E magari ci ritroviamo una coalizione al Governo che è formata da un imprenditore, degli ex-fascisti e dei "destrorsi" in erba.
Evviva l'Italia.
Evviva l'Italia.
Evviva l'Italia.

Roma-Fiorentina=1-0... E non parliamone più... E speriamo il Milan perda...

FREY 6,5: Reagisce quando ce ne è bisogno, e nonostante l'infortunio non riassorbito; il gatto francese chiude la porta alla Roma varie volte, e non può nulla sul goal di Cicinho, nonostante possa sembrare di sì dalla dinamica;
UJFALUSI 7+: Prova maiuscola: corre come un matto; nella stessa azione può essere determinante in difesa e in attacco; in silenzio, riesce a dare un'anima alla Fiorentina; di lui ci si accorge soprattutto quando non c'è; con Gamberini e Kuzmanovic, il migliore in campo;
GAMBERINI 7+: Ottimo Gamberini: chiude, ruggisce, addirittura nel finale è lui a sfiorare il goal di testa; se Donadoni non lo convoca, si può dare all'ippica;
KROLDRUP 5,5: Chiude e poi sbaglia; fa un grande intervento e poi sbaglia; innervosisce; deve decidersi: un grande difensore o un bidone?
GOBBI 5: Taccio perché è comunque un giocatore che si fa sempre trovare pronto ed è umile; nel primo tempo sulla sua (e di Montolivo) fascia i romanisti sembra siano a fare un'amichevole con la rappresentativa giocatori smessi;
KUZMANOVIC 7: Ottima prova, si vede che è uno promettente (e chi parla tanto di Montolivo dovrebbe mettere a confronto la prova con quella di questo bravo ragazzo); coglie una traversa; migliore in campo?
JORGENSEN 6: Niente di speciale, ma il suo lo fa.
Dal 31' LIVERANI 5: Mi dispiace per un giocatore che apprezzo sempre; pessima prova: entra e incide, ma in senso negativo; rimandato.
MONTOLIVO 3: Davvero triste, sembra di veder giocare (e sentendo i commenti sembra davvero così) un campione che ha fatto duecentotrentacinque goal e ha guidato la nazionale alla vittoria in un mondiale, ma che oggi ha centodieci anni e quindi non riesce più ad incidere... Anzi, sta in campo per rendita... Avvilente, triste, deprimente, assolutamente assente... Ma il Milan offriva 18 milioni? Io glielo darei anche per Fiori...
Dal 23' st CACIA 6-: Dopo il goal in UEFA, regala una prova in sordina, anche perché non è servito; fa un buon recupero e questo è segno che ha voglia di incidere;
SEMIOLI 6+: Corre e corre e corre su quella fascia, ma il campo finisce o l'avversario si para davanti... E non basta;
VIERI 6: Si vede che è in forma; si muove bene, anche se non troppo; rischia il goal con una fiammata; sparisce nel secondo tempo;
MUTU 5,5: Sbaglia due goal e si fa male sul secondo errore; però è l'unico che dà l'impressione di poter cambiare il risultato;
Dal 43' PAPA WAIGO 5,5: Prova sottotono dal punto di vista della proposizione, buoni i movimenti e l'atteggiamento difensivo. Ma non basta. Tra lui e Mutu c'è una vita.
PRANDELLI 6: Fiorentina stanca, ma lui risce a dargli un'anima.

sabato 23 febbraio 2008

Prima assemblea provinciale del PD a Siena

Ed ecco, all'incirca, quello che dirò:
Care Democratiche, Cari Democratici,
A colpo d’occhio possiamo dire che qui a Siena abbiamo fatto grossi passi avanti nella costruzione di un partito nuovo. Un partito vero, che sa rappresentare, noi lo sappiamo bene, si misura soprattutto nella tenuta sul territorio. E le assemblee che hanno eletto tutti noi che oggi siamo qui hanno testimoniato una grande voglia di cambiamento e partecipazione.
Forse proprio in assemblee come queste si incarna il vero spirito del Partito Democratico: uomini e donne che hanno voglia di prestare il proprio tempo a una causa comune, a un sogno comune. E le improvvise elezioni politiche hanno reso questo sogno quantomai concreto: un’Italia nuova e diversa. In cui si può fare. In cui si può rompere i corporativismi. In cui si può guardare a chi è rimasto indietro. In cui si può rendere umani gli inumani ritmi di vita. In cui si può globalizzare senza cancellare. In cui si può partecipare, discutere e soprattutto decidere. Veramente.
Il rischio della libertà moderna, lo disse un grande liberale, Constant, è che, assorbiti nel godimento della nostra indipendenza privata e nel perseguimento dei nostri interessi particolari, rinunciamo con troppa facilità al diritto di partecipazione alla politica. Anche i movimenti cosiddetti di antipolitica di questi mesi testimoniano il rischio di un allontanamento di tanti e tanti dalla partecipazione. Questi sono sintomi importanti di un malessere diffuso, ma serve una risposta. Sappiamo bene che la politica decide comunque e, più ci si allontana da essa, meno si può incidere. Il Partito Democratico deve rappresentare una risposta a questo senso di antipolitica, deve dare un senso reale e concreto di rappresentanza ai cittadini. Un senso di cambiamento, perché troppo spesso si consacrano le realtà esistenti, dichiarando ciò che ancora non esiste pericoloso o inattuabile. Il Partito Democratico deve rovesciare questa prospettiva.
Tra poche settimane si svolgeranno le elezioni politiche. Approfittiamo di questa corsa contro il tempo per radicarci, stare tra la gente, contaminarci, crescere… Approfittiamo di questa campagna elettorale per rendere vivo in ogni paese, frazione, quartiere il Partito Democratico… Approfittiamo di questi giorni così intensi per raccontare di un’Italia diversa, possibile e realizzabile.
Approfittiamo di questo momento anche, consentitemi questa parentesi, per dotare il PD senese di un embrione di organizzazione giovanile. Sappiamo quanto sia difficile coinvolgere gli under trenta e soprattutto i giovanissimi in politica, in particolare nelle strutture di un partito. Una giovanile funziona da cerniera: avvicina i più giovani, li responabilizza, permette loro di fare esperienza. Abbiamo bisogno di una giovanile avanzata e coraggiosa.
Il Partito Democratico, a livello nazionale, sta dando segnali di rottura e novità incredibili. Anche noi dobbiamo assumerci la nostra parte di responsabilità. Un democratico si deve riconoscere da lontano per la sua integrità ed onestà. Un democratico si deve riconoscere perché crede nella laicità e nei pari diritti per tutti. Un democratico si deve riconoscere perché considera qualsiasi posizione di potere come una necessità eccezionale, e in ogni caso temporanea. Un democratico si deve riconoscere dai comportamenti quotidiani, da ogni più piccola azione. Un democratico si deve riconoscere perché non pensa a se stesso e basta, perché non ragiona per fazioni, perché non accetta gli accordicchi o i compromessi al ribasso, perché, insomma, intende la politica in modo nuovo e dunque profondamente diverso da quello che è stata prima. Il cambiamento parte anche da noi.
Se non siamo disposti ad accettare questa sfida a noi stessi, allora non avremo fatto niente. Se non siamo disposti a metterci in gioco col dialogo e la ragione, allora non avremo fatto niente. Un partito del XXI secolo deve saper ascoltare e interpretare l’intreccio di storie e progetti di vita di milioni di cittadini, e il Partito Democratico può farlo. Noi non siamo nati dalla telefonata di due leader preoccupati per le imminenti elezioni, siamo nati da un evento di popolo come le primarie, dalla fatica per le oltre cento assemblee di circolo nella nostra provincia, da momenti come quello di domani in cui, pur nei tempi stretti, consulteremo gli aderenti al partito.
Proprio per questo, infine, il Partito Democratico sia un partito dove si discute di contenuti, di valori, di ideali. Certo, le elezioni di aprile necessariamente ci porteranno a correre ancora, ma non perdiamo mai di vista la domanda profonda della società. Una domanda che è fatta delle grandi questioni, di fronte alle quali dobbiamo prendere posizione: il lavoro precario, l’ambiente, la legalità, le questioni etiche… Tutti temi sui quali dobbiamo riuscire ad essere chiari.
Oggi inizia questa nuova sfida. Ringrazio Riccardo, Simone e tutto l’ufficio di Presidenza per il lavoro fatto in questi mesi, e a Simone faccio un grande in bocca al lupo per quest’avventura che oggi inizia e di cui, sono sicuro, saprà essere all’altezza
.

venerdì 22 febbraio 2008

Venerdì

"E' la mancanza di partecipazione popolare a lasciare campo libero a chi del potere abusa. E' il silenzio al quale il pubblico è costretto a impedire alle persone di unirsi ad altre per cercare, con uno sforzo collettivo, di restituire alla ragione il suo ruolo di mediatore tra la ricchezza e il potere. Se il pubblico si limita a guardare e ad ascoltare, senza aver voce in capitolo, l'intero esercizio democratico diventa una farsa".
Al Gore, da "L'assalto alla Ragione"

giovedì 21 febbraio 2008

Una lettura inutile

Era da tanto tempo che volevo leggere quel famoso romanzo-scandalo del 2003: "Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire". Pensavo di trovarci la difficile condizione dei ragazzi oggi, la difficoltà dei sentimenti e della propria storia di vita... Pensavo di avvincermi in una storia che pure aveva venduto tantissimo... Invece, niente di tutto questo. Un pessimo diario dal punto di vista letterario: sprazzi di buona scrittura si trovano al massimo in tre o quattro passaggi. I registri del diario sono disaccordati e di fatto ci sono molte forzature per mantenere l'unità narrativa. Gli stessi racconti delle varie pagine di diario non sembrano affatto scritti dopo una certa esperienza, ma paiono racconti in presa diretta. Di fatto, il romanzo-diario è una falsa-autobiografia sessuale, peraltro scarsamente credibile. Manca una unità di racconto e la trama è banale e scontata. Una specie di romanzo di formazione settecentesco cui però manca tutto quello che non riguardi l'aspetto sessuale. Alcuni hanno tentato il confronto col De Sade: niente di più sbagliato. Di De Sade manca praticamente tutto, compresa la capacità narrativa. Peccato. Mi aspettavo ben altro. Invece, mi interessa il tema de "In nome dell'amore", ultimo e terzo romanzo della giovane scrittrice siciliana. Ha venduto pochissime copie, ma il tema è interessante. L'unica scusante per l'autrice, che pure manifesta sprazzi di buona letteratura, è l'utilizzo del romanzo fatto da media e case editrici: un caso letterario. E basta. Insomma, lettura inutile e sconsigliata. Vediamo però l'ultimo libro.

Non chiederci la parola

"Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.

Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!

Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo."

Eugenio Montale

martedì 19 febbraio 2008

Giornate "Democratiche" e lunghi viaggi mentali

La Politica spesso manca di Fantasia. "Fantasia" non è forse l'aggettivo giusto perché ad alcuni può riecheggiare quella "fantasia al potere" (che poi al potere ci sono andati solo alcuni "fantasisti" molto cinici) sessantottina e ad altri il dotto Topolino di tanti anni fa. Diciamo che la Politica diviene troppo spesso meccanica e auto-riproduttiva. Invece, ogni tanto ha bisogno di scosse di novità. Le ultime giornate, che ho vissuto molto "democraticamente" stando trentadue ore delle ultime settantadue che ho vissuto ai seggi del PD di Siena, mi hanno comunicato sentimenti contrastanti. Da una parte la grande esperienza di questo neonato partito che già coinvolge centiania e centinaia di persone, dall'altra la mia personale stanchezza, la corsa continua... Ecco, mi ci vuole più fantasia. Potrei comprare una maglietta gialla fosforescente ed andare a dare indicazioni al traffico in un museo di trenini elettrici, oppure comprare dieci biglietti aerei per dieci destinazioni diverse che partono nella stessa ora e poi non andare da nessuna parte... Non so... Probabilmente ci vuole un tipo diverso di "fantasia"... Meno individualista... Più collettiva... Accolgo suggerimenti.

venerdì 15 febbraio 2008

Cuba oggi

Sono cresciuto con un'idea di Cuba strettamente collegata alla guerra fredda. Di solito, chi afferma che "Cuba è una dittatura e quindi niente che accade in essa è positivo" ha la patente di democratico-liberale o di anti-comunista incallito. Chi, invece, afferma che "Cuba è uno stato che garantisce i diritti ai suoi abitanti ed è in difficoltà a causa dell'embargo statunitense" è o un intellettuale libero o un comunista.
Al di là del merito, spero che questa nuova ventata nella politica italiana possa far affrontare con diverso approccio la questione cubana, che, nonostante tutto, rappresenta un unicum istituzionale ed economico.
Obama, come mette in luce oggi Garimberti su il "Venerdì", ha avuto questo coraggio. Cuba rappresenta uno stato contraddittorio dove convivono livelli sanitari e di istruzione che, in confronto con qualsiasi altro paese caraibico o sudamericano, fanno impressione, e una libertà di espressione che definire ristretta è poco. C'è dunque un modo semplice per mettere alla prova la tenuta di quello stato (e dei suoi glorificatori incondizionati): togliere gli alibi. In effetti, Obama ha proposto una profonda revisione della politica verso Cuba, che comprende, tra le altre cose, l'alleggerimento delle restrizioni economiche e di transito (di persone e capitali). Sarebbe la cosa giusta. Anche perché sappiamo come le transizioni democratiche improvvise ed improvvisate rischiano, in casi come questi, di fare tabula rasa anche dei progressi economico-sociali.
E anche Fidel Castro, personaggio anch'esso quanto mai controverso (andate a vedere i due splendidi documentari di Oliver Stone), avrebbe meno paraventi davanti ad una triste evidenza: un Governo pressoché personale che dura da cinquant'anni.
E in fondo lo dice lo stesso Fidel Castro: "Il peggiore dei sacrilegi è il ristagno del pensiero".
P.S.: si astengano da commento i tanti italiani che vanno a fare turismo sessuale in quel di Cuba, sfruttando le ragazze indigene, e tornano criticando Fidel che sfrutta il suo popolo. Meglio vivere poveri, ma con dignità. E il turismo sessuale è il furto della dignità di ragazze che non conosci, ma che (anche anagraficamente) potrebbero essere tue figlie.

giovedì 14 febbraio 2008

Rosenborg-Fiorentina=0-1

Frey: 7+. Decisivo. Al 90' regala questa vittoria alla Fiorentina.
Ujfalusi: 6,5. Sempre puntuale. Sarebbe un peccato perderlo a giugno.
Gamberini: 8. Se lo merita, di testa, di piede, di scivolata...
Kroldrup: 6,5. Buona prova, con una grave sbavatura in apertura che merita il cartellino;
Gobbi: 7. Ottima prestazione; sta veramente bene e merita di giocare; praticamente suo il goal;
1'st Pasqual: 5,5. Sotto tono, sbaglia varie cose.
Kumanovic: 7+. Gioca veramente bene: propositivo, fresco, attento; è lui il regista.
85'st Santana: sv
Montolivo: 4. Sbaglia troppe cose, tra cui due goal facili facili... Se fosse restato in Italia, avremmo vinto almeno 2-0; perde troppe palle senza senso;
Jorgensen: 7+. Bravissimo come regista... Può giocare anche in porta...
Semioli: 6,5. Meglio, ma non abbastanza... Comunque si muove deciso.
Pazzini: 6,5. Ancora una buona prova. Sta crescendo progressivamente. Un buon attaccante davvero.
71' st Cacia: 6. Buon esordio.
Mutu: 7,5. Ancora in goal, come un bomber. Necessario.
Prandelli: 7,5. Togli Montolivo. Per il resto, tutto Meraviglioso.

martedì 12 febbraio 2008

Una politica nuova per la moralità e l'etica

Il Partito Democratico nasce all'insegna della novità per rinnovare un quadro politico vecchio e spesso incancrenito, per ridare speranza e prospettiva ad un paese diviso e che trova, soprattutto negli ultimi tempi, nell'anti-politica uno sfogo diffuso. I movimenti di anti-politica rappresentano il sintomo di un malessere che attraversa trasversalmente la società italiana in ogni sua sfumatura. Il Partito Democratico deve riuscire a farsi risposta a questo malessere, deve saper interpretare e dare senso alle legittime richieste di tanta parte della popolazione. Una politica nuova parte anche e soprattutto da tutti noi, impegnati nella costruzione e nel radicamento del partito nuovo.
Fare politica nel 2008 significa mettersi in gioco, ripensare al ruolo nella società di un partito, assumersi una responsabilità alta come singoli attori sociali e come grande gruppo organizzato per la modernizzazione del Paese e per la garanzia della rappresentanza e dei diritti.
Fare politica nel Partito Democratico significa anche sapere che un incarico politico o amministrativo non è un “posto” da occupare, ma un’alta responsabilità; significa anche saper rappresentare gli altri e non il proprio “io” o i propri interessi particolari. Questo significa impegnarsi ad avere comportamenti sobrii, coerenti, democratici e plurali. Le Democratiche e i Democratici che in questi giorni stanno costruendo il Partito sanno questo e comprendono il senso di una vera e propria missione che assume un valore alto fin dalla più piccola frazione, dal più piccolo quartiere. Un Partito nuovo si riconosce anche dall'attività che sa promuovere nelle piccole realtà sociali, nella sua capacità di coinvolgimento dei cittadini e degli aderenti. Il Partito Democratico avrà successo se tutti i suoi membri sapranno essere, a tutti i livelli, dal segretario di circolo a quello nazionale, esempi di rinnovamento nel fare politica. Senza paura di innovazioni radicali.
La moralità della politica è anche dentro alle azioni quotidiane di ognuno di noi
, nelle scelte che prendiamo su qualunque questione, nei contributi dati alle amministrazioni locali, nella capacità di dibattere apertamente e onestamente, nel comprendere che oggi non c'è più spazio per la vecchia politica autoreferenziale e che si autoriproduce. Il compito di ciascuna democratica e di ciascun democratico è quello di dare valore alle azioni di partecipazione dal basso, ai contributi che aderenti e cittadini possono e vogliono dare sui diversi temi e nei diversi momenti.
Il Democratico e la Democratica si dovranno riconoscere subito nei diversi contesti per l'onestà, la trasparenza e la moralità nel condurre i varii compiti. Nel Partito Democratico non c'è spazio per logiche di potere o lobby, convenienza personale e conflitti di interesse, cooptazioni anti-democratiche e rendite di posizione, somma di incarichi e caste chiuse. Il codice etico è un primo e fondamentale passo verso un partito veramente nuovo sotto questo punto di vista.
La selezione della classe dirigente del Partito Democratico dovrà essere ispirata sempre al merito, alla scelta democratica e al rinnovamento. Un rinnovamento che passi dal coinvolgimento dei giovani a quello delle donne, dei pensionati e dei precari, dei nuovi cittadini e degli operai. Che guardi, insomma, a tutte le fasce più deboli della società che oggi come non mai hanno bisogno di rappresentanza. Rinnovamento non significa sostituzione di chi ha dato un contributo in questi anni alla vita politica del territorio, anzi il vero rinnovamento è quello che sa allo stesso tempo valorizzare l'esperienza, fondamentale in democrazia, e scommettere senza esitazione sul nuovo.
Il Partito Democratico ha dunque il compito di rinnovare la Politica, restituendo a questa parola la dignità che deve avere, ma ad ogni democratico spetta anche un altro compito ancora più arduo e difficile: rifondare il senso di cittadinanza italiano. Quindi, l'importanza dei servizi pubblici e l'etica di chi vi lavora, il senso di appartenenza ad una comunità, il rispetto per le istituzioni, la valorizzazione della scuola pubblica... E mille altri aspetti che fanno parte del patrimionio comune di una società coesa e solidale.
E' un impegno che dobbiamo prenderci tutti. Oggi. Con un nuovo senso di responsabilità personale e collettiva. Un impegno che passa dalle azioni quotidiane e dalla forza di andare avanti anche nei momenti difficili. Senza esitazione e con coerenza, perché il progresso di ciascuno è niente senza i diritti e le opportunità per tutti.
(mio contributo alla fase constituente del PD a San Gimignano)

lunedì 11 febbraio 2008

Buon compleanno a questo blog che compie il suo primo anno!

Quando ho iniziato a fare questo blog non avrei certo pensato di festeggiare il suo primo compleanno... Invece è andata... E se ho aggiornato questo blog per un anno intero le questioni sono due: 1) passione; 2) non aver nulla da fare... Beh, diciamo a tratti l'una, a tratti l'altra... Ringrazio tutti quelli che sono passati, stanno passando e passeranno di qui... Sperando ogni tanto di essere utile...
Tanti Auguri Blog!

Ecco il primo post che è apparso su questo http://www.guicciardinin.blogspot.com/
"Oggi ho deciso di aprire un blog.
Così...
Soprattutto per poter comunicare con gli amici e i compagni (in particolare quelli che vedo meno, ma tutti in generale)...
E per tenere il conto del tempo che passa... "

Discorso all'Italia di Walter Veltroni, 10 febbraio 2008

Ieri discorso di Veltroni. Riporto alcuni stralci significativi... Il discorso integrale è consultabile cliccando sul seguente link: http://www.partitodemocratico.it/gw/producer/dettaglio.aspx?ID_DOC=44547
"Cominciare da qui, da questa piazza, da questo borgo, con alle spalle questo magnifico panorama italiano, è un modo per dire a cosa pensiamo: non al destino di questo o quel leader, non a questo o quel partito, ma al destino dell’Italia, al nostro Paese, alla sua struggente e meravigliosa bellezza e alla sua storia grande e tormentata, alle gravi difficoltà del suo presente e alle straordinarie potenzialità del suo futuro".
"Le correnti profonde della storia non sono fenomeni fisici, anonimi, che ci sovrastano e ci schiacciano. Sono vite concrete di donne e uomini in carne e ossa, sono i nostri padri e i nostri nonni, che attraverso di noi congiungono i loro giorni a quelli dei nostri figli e dei nostri nipoti. Sono la memoria che si fa speranza, il passato che si apre al futuro e attraversando il presente lo riempie di senso".
"L'Italia della mobilità sociale e non dei corporativismi asfissianti.L'Italia della ricerca, della scienza e della tecnologia e non degli steccati ideologici.L’Italia della legalità e non della furbizia. L'Italia che ritrova i valori, il senso della sua grandezza e l'orgoglio di sé. Perché una comunità umana non vive senza i valori, senza le ragioni che illuminano il cammino collettivo e forniscono un senso alle cose".
"Non possiamo essere una società che conosce “il prezzo, ma non il valore delle cose”. Una società arida, in cui rapporti umani sono puramente strumentali e si vive schiacciati dall’egoismo, dall’insicurezza e dalla solitudine".
"Oggi abbiamo immense possibilità: di sapere, di conoscere, di viaggiare e dialogare, di scoprire.Eppure. Eppure sembriamo smarriti. Perché abbiamo perso il senso delle cose. Perché ci hanno detto per anni che gli altri sono solo concorrenti, persino nemici. Che il destino dell'altro non ci riguarda. E così abbiamo smarrito la voglia collettiva di cercare, di rischiare, di cambiare".
"E lo potremo dire guardando negli occhi l’Italia, perché abbiamo deciso, unilateralmente, di correre liberi. Liberi, più che soli. Liberi di poter finalmente non mediare parole, non attenuare cambiamenti possibili, non rinunciare a ciò che si crede giusto.Guardiamo negli occhi l'Italia e le diciamo: comincia un tempo nuovo. Il tempo del coraggio e del cambiamento. Il tempo della decisione e della responsabilità. Gli occhi degli italiani hanno visto troppo odio e divisioni in questi anni. Unire l'Italia, restituirle forza e orgoglio di sé. Ritrovare quel desiderio del nuovo che è l'energia vitale di una comunità. Chi, più di noi, più degli italiani, può unire passato e futuro?"
"E’ così (con l'unità, ndr) che l’Italia è uscita dal buio della dittatura, dalla vergogna delle leggi razziali, dall’abisso della guerra : grazie a donne e uomini che ebbero il coraggio e la moralità di mettere la libertà del loro Paese davanti a tutto, davanti alle loro stesse vite. Uniti sotto il tricolore, sotto la bandiera italiana. Uniti nella Resistenza: quella attiva dei partigiani, quella silenziosa dei deportati, quella operosa dei tanti giusti che seppero aprire la porta a chi cercava aiuto".
"L’Italia non si deve rialzare. L’Italia è in piedi. Sono in piedi gli italiani. E’ la politica che si deve rialzare. Gli italiani sono i milioni di donne e di uomini che ogni giorno faticano e lavorano, e che a volte per quel lavoro, con indosso una divisa o addirittura una tuta da operaio, rischiano la vita".
"La politica è miope, non riesce a guardare lontano, se si preoccupa solo di chi ha già garanzie e trascura gli interrogativi e la vita di un giovane laureato che non sa che fare, se provare a vincere un dottorato di ricerca e continuare a studiare, a fare quel che gli piace e per cui si sente portato, oppure essere realista e cercarsi subito una qualsiasi occupazione, anche precaria, anche sottopagata. Costretto a scegliere una vita, quella della precarietà, che è un furto di futuro. Per un’intera generazione".
"La politica è miope se non capisce che un bambino disabile, autistico o down, è la creatura al mondo che ha più bisogno di avere la società vicina, di sentire la comunità solidale. Se non capisce che c’è una spesa pubblica che non può mai essere tagliata: quella per loro".
"Facciamo un Paese grande e lieve.Una Italia in cui non si muoia per lavorare. In cui studiare e intraprendere sia facile. In cui le donne e gli uomini ritrovino la voglia di viaggiare, insieme e sicuri, verso il futuro. In cui la politica riscopra il coraggio di rischiare il nuovo. E forse, un giorno, ricorderemo che qui, oggi, in una bellissima domenica italiana, tutto è cominciato".

Walter Veltroni www.partitodemocratico.it

domenica 10 febbraio 2008

Montolivo innesca il contropiede dell'Atalanta, ma gioca nella Fiorentina da qualche anno...

FREY 5,5: Forse sulla seconda rete poteva fare qualcosa, ma d'altronde tutti quanti erano sorpresi da un contropiede fuori casa al 91' in vantaggio...
UJFALUSI 6: Nella norma, corre come un matto, come al solito.
GAMBERINI 6: Sempre puntuale, sorpreso sul 2-2
DAINELLI 6: Buona gara, cosa può fare sui goal? Non si sa;
PASQUAL 5: Non è più il Pasqual di una volta... E non c'è più bisogno di dirlo;
KUZMANOVIC 6: Buona prova. Niente di più;
Dal 22' st JORGENSEN s.v. :
DONADEL 6,5:
Ha cuore e macina chilometri; più preciso di Montolivo in fase di impostazione;
MONTOLIVO 1: Ha bisogno di una strigliata, di qualche gara con la primavera, di un po' di sana tribuna... L'assist per Pazzini è buono, ma non irresistibile (il giocatore è spalle alla porta; il merito va a Pazzini); perde palla al 90'... Con la porta vuota davanti... Poteva tirare, o anche meglio poteva portarsi la palla verso il calcio d'angolo... In realtà regala palla all'Atalanta... Inutile, ennesima prova senza forza e capacità. Venderlo. E intanto sbatterlo in panchina; con Pazzini è servito.
SANTANA 6: Niente di superlativo, ma ha i numeri;
SEMIOLI 7: Bella statuina sul goal dell'Atalanta, per il resto ottima prova, condita da un bel goal;
PAZZINI 7+: Ottima prova; ormai il suo fantasma si è dileguato e dimostra di essere un buon attaccante; goal magistrale e bellissimo movimento sul 2-1;
Dal 28' VIERI 6: Niente di eccezionale, però un punto di riferimento.
PRANDELLI 5,5: Prima insufficienza della stagione... E mi piange il cuore... Deve mettere a posto Montolivo. In tribuna.

Di ritorno da Auschwitz...

Ritornato da Auschwitz.
Bella esperienza, anche se alla fine tutto troppo rapido, rapidissimo.
I campi sono qualcosa che finché non li vedi in fondo in fondo non te li immagini.
La scienza dello sterminio ha qualcosa di matematicamente diabolico, eppure è totalmente umana.
Qualcosa che colpisce, eppure magari non si immagina:
- I bagni sono una serie di buchi in una lastra di pietra, l'uno accanto all'altro;
- La "caserma" SS presso Auschwitz è un luogo dell'orrore; una tortura prevede la segregazione in pochi centimetri quadrati di quattro persone per tutta la notte; in piedi, costretti lì dentro al buio senza possibilità di uscire fino alla mattina dopo, quando aspettano dodici ore di lavoro; e naturalmente in tutta la notte non si può andare al bagno...
- La celebre immagine del binario che entra dentro il campo rappresenta solo un preambolo alla selezione "medica" per l'eliminazione: l'80% finiva direttamente nelle camere a gas;
- La dignità e l'identità sono le prime cose che vengono eliminate, e contano quasi quanto la vita...
Per ora questo,
perché in fondo le parole non servono.

lunedì 4 febbraio 2008

Treno della memoria: val d'Elsa-Auschwitz 2008

« Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo, che ha fatto della mia vita una lunga notte e per sette volte sprangata. Mai dimenticherò quel fumo. Mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in volute di fumo sotto un cielo muto. Mai dimenticherò quelle fiamme che bruciarono per sempre la mia Fede. Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l’eternità il desiderio di vivere. Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio Dio e la mia anima, e i miei sogni, che presero il volto del deserto. Mai dimenticherò tutto ciò, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso. Mai. »

(Elie Wiesel, tratto da La notte. Wiesel fu rinchiuso ad Auschwitz all'età di 16 anni)



5 Febbraio 2008-9 Febbraio 2008

Treno della Memoria

val d'Elsa-Auschwitz



Domani parto per Auschwitz sul treno della memoria. Novantasei ore in viaggio, di cui quarantotto in treno, per non dimenticare. Per cercare di far attecchire bene il seme della memoria, del rispetto e del civismo. Per poter poi veicolarlo. Un momento importante per tutte le seicento persone coinvolte.


« ... Dopo 20 minuti al massimo non si vedeva più alcun movimento. Il tempo richiesto dal gas per fare effetto variava da 5 a 10 minuti, a seconda se il clima era umido o asciutto, freddo o caldo. Dipendeva anche dalla qualità del gas, che non era mai la stessa, e anche dalla composizione del gruppo: se erano giovani o vecchi, in salute o malati... »

Rudolf Hoss (Vi consiglio l'impressionante autobiografia di quest'uomo: "Comandante a Auschwitz" -metto qui sotto tutte le info)

Ecco le info del libro: Hoss Rudolf, Comandante ad Auschwitz, Einaudi tascabili saggi, €10,20, ISBN: 8806173847, acquistabile via internet: http://www.unilibro.it/find_buy/Scheda/libreria/autore-hoss_rudolf/sku-12091599/comandante_ad_auschwitz_.htm
Il blog, quindi, tornerà ad aggiornarsi il prossimo fine settimana.
Buona settimana a tutti.
Il post su "Diario" (il terzultimo) è pubblicato oggi e invita ad un'acquisto intelligente... Guardate...

Fiorentina perde immeritatamente ed è in crisi il sogno champions...

Tutte le partite con le dirette avversarie giocate fuori casa. Il Milan probabilmente a -1, la Juventus a +4; Inter e Roma imprendibili. Comunque continuiamo a crederci. Una sconfitta assolutamente immeritata. Un Kalac superlativo, la mira nostra imprecisa, Pato eccezionale (speriamo non si sia fatto troppo male), Santana-Montolivo-Pasqual imbarazzanti... Finisce 0-1. Avanti.
Frey: 6. Presente, spettatore per larga parte della serata.
Ujfalusi: 6. Si spende incredibilmente e crea molto, però inficiano la sua prova due tiri sballati che dovevano finire in porta e la marcatura su Pato in occasione del goal (anche se Ufo stava tornando dalla metà campo avversaria a causa dell'errore di Santana);
Kroldrup: 6,5. Non un grosso compito; fa il suo e chiude bene su Pato nel secondo tempo;
Gamberini: 7. Bravissimo, anche su Kaka e Pato; un gran difensore; poi quasi segna al 95'...
Pasqual: 4,5. Dov'è il Pasqual del primo anno in viola? Soffre in copertura (il palo interno la dice lunga...), soffre in fase offensiva, soffre quando va al cross, soffre quando deve battere una punzione o tirare...
Jorgensen: 7. Ormai è il jolly della squadra: si inventa regista e detta i tempi;
Dal 35'st Gobbi: 5,5. Poca roba.
Kuzmanovic: 7. Si impegna su tutte le palle, corre, detta i tempi... Bravo davvero.
Montolivo: 3. Imbarazzante... Ha per tre volte la possibilità di dettare il passaggio decisivo in contropiede o in un breck: sembra di vedere l'azione al replay da quanto è lento... Sbaglia una valanga di passaggi e la sua valanga travolge una buona Fiorentina... Meglio se stava in panchina, altrimenti il Milan non lo compra di certo se lo vede giocare... Meglio Brocchi.
Dal 30'st Vieri: 6; entra e lotta, ma fa veramente pochino; 6 perché con la sua sola presenza crea spazi;
Santana: 5. 6,5 per la prestazione in generale, ma sul goal del Milan fa un errore da manuale del calcio (o da detto popolare: "goal sbagliato, goal subito"): può tirare o avanzare e segnare con relativa facilità, invece cerca il contatto con un difensore e un improbabile tacco, di fatto fa partire il contropiede milanista che, trovandosi di fatto in 11 contro 9 (chi detta il passaggio e chi lo dovrebbe ricevere sono fuori dall'azione; è l'errore che compie spesso Montolivo), insacca l'ingiusto 0-1;
Pazzini: 6. Sbaglia troppi goal, ma si dimostra brillante e presente;
Mutu: 6+. Bravo Mutu... Non superlativo come altre volte, ma prova maiuscola. E se c'era Dida in porta...
Prandelli: 7,5. Una partita che la Fiorentina vince ai punti... Preciso, attento, imposta una squadra anti-milan di tutto rispetto. E se ci fosse stato uno che sa buttarla dentro, parleremmo di tutta un'altra partita.

Una buona notizia... Torna in edicola Diario di Deaglio

A Diario sono affezionato, forse perché è uno dei primi periodici cui mi sono avvicinato davvero. Avevo sedici anni e mi pubblicarono una lettera prima delle elezioni del 2001, una lettera contro l'astensionismo al voto e il valore civico della partecipazione... Poi Diario è scomparso dalle edicole, poco tempo fa. Un'avventura che si arenò così. Oggi torna in edicola come quindicinale, in un formato totalmente diverso e anche molto intrigante. Vi suggerisco di sostenere Diario e di acquistarlo almeno in questo suo ritorno. Il prezzo non è modico, ma è interessante, simile ad un libro e senza pubblicità.
E vi troverete anche un insertino sulla "Balena Rossa", un divertente (e un po' triste) racconto delle vicende di PCI-PDS-DS: dal 18/22% degli anni quaranta, al 22/25% di quelli cinquanta, fino al celebre 34,37% del 1976... Tornando poi giù piano piano negli anni ottanta, fin quando il 1992 trascina la "Balena Rossa" al minimo storico (16,1%) che si risolleva per qualche anno (20-21%) per poi tornare, sotto la guida di Veltroni-Fassino, ai minimi storici: 16%/17%.

domenica 3 febbraio 2008

SangiRadio: una bella notizia nella società moderna

Ieri si è svolta la presentazione dell'associazione culturale Sangiradio. Vorrei scrivere molto, ma, visto che mi hanno criticato i post troppo lunghi (:-)), parlerò brevemente di un grande evento. Per San Gimignano e non solo.
Nel corso di una partecipatissima presentazione presso il teatro dei Leggieri di San Gimignano, si è forse definita quella che è una bellissima realtà sangimgnanese. Sangiradio nasce dall'idea di Enrico Deri di mettere in piedi una web-radio e, piano piano, coinvolge sempre più ragazzi. Una radio che si può ascoltare su internet, e che è supportata da un funzionalissimo (e frequentatissimo) forum. Forum dove si parla di svariatissimi argomenti: seri e faceti, come si dice. Alla manifestazione hanno preso parola, oltre ai tre fondatori, il sindaco Marco Lisi e molti ragazzi che conducono programmi sulla web-radio. Credo che i fondatori della radio nemmeno si siano resi conto di fare qualcosa di davvero rivoluzionario, di davvero bello, di davvero coraggioso. Oggi le rivoluzioni non si fanno più con un fucile in mano e una bandiera rossa nell'altra, si fanno, ad esempio, con un mouse in mano e con belle idee nella testa. Una Rivoluzione per la società sangimignanese, soprattutto per i ragazzi e le ragazze.

Non stiamo infatti parlando semplicemente di un'emittente internet o dei suoi programmi, c'è qualcosa che trascende la qualità della programmazione, il senso profondo di "osare" e di avvicinare tanti ragazzi e ragazze, di ridare valore e lustro a quel concetto di "comunità" che tante volte viene visto come utopia o stupidità in una società atomistica e individualista. Invece, SangiRadio ha creato una "Comunità" di interessi e passioni, amicizia e divertimento. Senza considerare il ruolo di "servizio" cui può assurgere SangiRadio nella realtà sangimignanese, senza discostarsi mai troppo dalla sua vocazione ludica e travolgente. Senza considerare, infine, le collaborazioni costruttive ed utili, in cui sangiradio è tessuto connettivo di esperienze, vite, sensi, desideri, serate... In questo, il grande rapporto con la Sinistra Giovanile, un rapporto quasi ab origine, un rapporto reciprocamente contaminante e costruttivo. Fino alla finale provinciale del contest, evento bellissimo che SangiRadio ha condiviso. E proprio qui un'ultima riflessione: SangiRadio è un'associazione apolitica, eppure fa Politica più di tanti partiti o associazioni che si denominano politici. Fa Politica nel senso più alto del termine: considerare ciò che ci sta attorno e che ci capita come condivisibile e affrontabile come comunità. Ed è inclusiva.

Quindi, in bocca al lupo a SangiRadio. Grazie. E prometto che d'ora in poi, oltre a costruire tutti i rapporti utili possibili, cercherò di aiutare direttamente!

Un saluto a tutti, e state a sentire: www.sangiradio.net

sabato 2 febbraio 2008

Curzio Maltese sulla caduta del Governo e la Chiesa

Curzio Maltese sta svolgendo un'interessante inchiesta su Repubblica (www.repubblica.it) riguardo la Chiesa e il suo patrimonio e la sua attività temporale. Vi riporto qui sotto un suo editoriale (al di fuori dell'inchiesta) apparso sul Venerdì. E faccio una considerazione rapida... Parlare della Chiesa e del Vaticano in quanto fatto temporale, analizzandone attività, affari, iniziative nel bene o nel male, rappresenta esercizio positivo e intellettualmente naturale. Mi spiego meglio. Molto spesso c'è una sorta di difficoltà o di diffidenza a parlare di questi argomenti, perché sembra che, qualunque cosa si dica, ci sia sotto sotto l'anticlericalismo. Invece non è affatto così. Anche un credente cattolico (anzi forse a maggior ragione un credente cattolico) può essere interessato all'attività temporale della chiesa della quale è fedele, così come un non-credente può interessarsi di questi aspetti senza mettere in dubbio il rispetto per la fede cattolica. E' un po' come si trovasse difficoltà a parlare della vergogna della caccia alle streghe o delle Crociate; sono aspetti che vengono analizzati nella loro concrezione storico-sociale e politica, al di là dell'approccio fideistico alla Verità o, viceversa, dell'ateismo che esclude l'esistenza di qualsivoglia entità divina. Poi ognuno può trarre le conclusioni. Però bisogna parlarne. Vi riporto, insomma, questo articolo di Curzio Maltese, che è interessante come chiave di lettura, per quanto a mio parere non vi sia solo questo dietro la debacle del Governo Prodi.
"La vera spallata a Prodi alla fine l'ha data il Vaticano. Era chiaro da tempo che le gerarchie ecclesiastiche erano scese in campo direttamente contro il centrosinistra e per favorire il ritorno di Berlusconi, elargitore di mille favori alla Chiesa durante il suo quinquennio a Palazzo Chigi. La Chiesa ha agito alla vigilia della crisi come una qualsiasi lobby politica, sia pure extraparlamentare, addirittura extraterritoriale, e con un'intelligenza politica superiore a quella dei partiti in circolazione. La spallata della Chiesa al centrosinistra era partita da lontano. Non c'è stata settimana, dalla primavera del 2006, in cui il papa o i vescovi non siano entrati in polemica, più o meno diretta, con l'azione del governo.
Ma nell'ultima settimana si è consumato uno spettacolare attacco su più fronti. Ha cominciato Benedetto XVI, in qualità di vescovo della capitale, con l'attacco al Veltroni sindaco sul "degrado di Roma". Ora, è chiaro che l'uno è "anche" papa e l'altro è, guarda caso, leader del Pd. Quanto alla predica del papa sui mali di Roma, dagli "affitti troppo alti" allo scarso attivismo dell'amministrazione locale, bisognerebbe aprire un lungo capitolo. L'Apsa, che gestisce le proprietà ecclesiastiche, è il primo immobiliarista della capitale, con il 22 per cento del patrimonio totale della città: non può fare nulla per calmierare gli affittti? La Chiesa è il primo evasore (legalizzato) delle tasse romane, con l'esenzione dall'Ici, così come è il primo beneficiario delle onerose convenzioni private su sanità e scuola. L'elenco dei favori che la città di Roma paga alla Chiesa è infinito, dalle forniture d'acqua ai pass delle automobili per il centro.
Era ben studiato il pretesto della mancata visita alla Sapienza, dove si capiva benissimo che alla Chiesa non interessava la questione in sé ma lo sfruttamento del caso. La polemica sulla sicurezza non garantita era strumentale. I predecessori di Benedetto XVI sono andati in visita pastorale in Paesi del Terzo mpndo ed hanno incontrato folle di milioni di persone, e questo papa ha paura di entrare nell'Universita di Roma? Bisognava trovare il modo di organizzare una manifestazione contro il governo a san Pietro, senza dire che si trattava di politica. Così è andata, e nella folla di san Pietro c'era in prima fila Clemente Mastella, il quale proprio in quell'occasione, per sua ammissione, decide l'uscita dalla maggioranza e la comunica subito non a Prodi ma al cardinal Bertone, segretario di Stato vaticano.
Nello sfascio della politica, la Chiesa ha deciso di scendere in campo, alla riconquista di un ruolo centrale perso dal tramonto della Dc. I leader del centrosinistra dovrebbero almeno prenderne atto e studiare qualche contromossa, che non sia il solito inginocchiarsi nella vana speranza di ammansire i vescovi".
Curzio Maltese
Il Venerdì-1/2/08